Museo irpino: differenze tra le versioni

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Divisa in quattro sezioni, la collezione offre una panoramica della pittura in [[Irpinia]] con artisti come [[Lenzi]], Volpe e [[Alfonso Grassi]]; una sezione è dedicata interamente ad Achille Martelli, pittore irpino di adozione mentre una terza sezione mette in evidenza l’importanza della “Scuola di Posillipo” e la pittura napoletana. In ultimo l’area destinata alla ritrattistica, con i pittori [[Giuseppe De Nittis]], Toma e [[Domenico Morelli (pittore)|Domenico Morelli]].
 
=== '''Collezione Salomone''' ===
 
Nel 1935, il colonnello medico di marina Giuseppe Salomone, dona al Museo Irpino  la sua ricca collezione di porcellane orientale, raccolte negli anni grazie ad una raffinata passione per l’arte cinese e giapponese del [[XVIII secolo]]: vasi, anfore, vassoi, ciotole ed interi servizi per i cerimoniali  del té, che raffigurano suggestivi paesaggi  e riprendono  scene tradizionali della vita quotidiana del Sol Levante, e della Cina Imperiale<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.mediateur.it/storia-del-museo-irpino/|titolo=Storia del Museo Irpino di Avellino - Mediateur|pubblicazione=Mediateur|data=2018-07-03|accesso=2018-10-09}}</ref>.
 
Un’attenzione particolare è dedicata alla sezione delle porcellane cinesi della [[dinastia Qing]] (1644-1911), che giunsero in Europa direttamente dai palazzi imperiali (‘ceramiche imperiali’) di Pechino, ricche di rappresentazioni che riprendono la vita di corte, oltre alle tematiche classiche di mitologia cinese e letteratura.
 
=== Lapidario provinciale ===
Ricca di reperti sistemati secondo un ampio arco cronologico, che partendo dal [[I secolo a.C.]] arriva fino all’epoca medievale, con l’esposizione di importanti steli funerarie come quelle di Luigi di Sus, la sezione del Lapidario provinciale comprende alcuni corridoi del Museo Archeologico per estendersi in parte anche nell’ampio cortile esterno dell’ex carcere Borbonico. Il corpus di materiale esposto è costituito prevalentemente da epigrafi sepolcrali, iscrizioni sacre ed onorarie, oltre a testimonianze di opere pubbliche, tra cui firme, sigle e contrassegni: un bell’esempio sono l’epigrafe della costruzione di un porticus ad Aeclanum e quella relativa  a dei lavori di manutenzione sulla via Traiana.  
 
Tra le steli funerarie spicca lo stile in senari giambici ispirato al poeta [[Orazio]], di quella dedicata a M. Pomponio Bassulo
 
=== Biblioteca Archeologica ===
Con più di 1000 volumi, tra monografie, periodici ed enciclopedie, la Biblioteca tematica Archeologica è una sezione distaccata dell’attuale Biblioteca provinciale.
 
Conserva al suo interno  un cospicuo archivio fotografico dei materiali conservati al Museo, oltre ad un prezioso archivio documentaristico, di cui sono parte inventari e registri d’ingresso originali della collezione Zigarelli, materiali raccolti tra gli anni ‘20 e ‘30 del [[XX secolo]], oltre a materiali di archivio di epoche diverse che hanno contribuito all’attuale collezione museale. La Biblioteca, di recente interessata da un lavoro di inventario, è considerata per la città avellinese una risorsa culturale di notevoli proporzioni, e quindi luogo di frequenti visite a carattere didattico-scientifico.
 
== Collegamenti esterni ==