Guerra in Iraq: differenze tra le versioni

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L'Iraq accettò la risoluzione, permettendo il ritorno degli ispettori e concedendo loro prerogative (come l'accesso illimitato ai "siti presidenziali") che aveva sempre negato. I capi degli ispettori, [[Hans Blix]] e [[Muhammad al-Barade'i|Muḥammad al-Barādeʿī]], presentarono diversi rapporti. Nel primo di questi (30 gennaio 2003) Blix sostenne che l'Iraq non aveva del tutto accettato i propri obblighi, pur non ponendo ostacoli diretti alle ispezioni; al-Barādeʿī (capo dell'[[AIEA]] e incaricato della distruzione del programma nucleare) sostenne che molto probabilmente l'Iraq non aveva un programma atomico degno di nota. Entrambi chiesero più tempo prima di dare un giudizio definitivo.
[[File:Powell UN Iraq presentation, alleged Mobile Production Facilities.jpg|thumb|upright=1.4|Un'immagine costruita in modo artificioso mostrata da Colin Powell durante la sua presentazione all'ONU, raffigurante uno dei presunti laboratori mobili per la produzione delle "armi di distruzione di massa" (WMD) irachene]]
Il 5 febbraio il segretario di stato USA [[Colin Powell]] cercò di convincere il Consiglio ad autorizzare l'uso della forza poiché, a suo dire, l'Iraq aveva ancora una volta dimostrato di non rispettare le risoluzioni ONU. Nel suo discorso egli espose le "prove" dell'esistenza di WMD irachene. La sua tesi fu accolta freddamente e i suoi argomenti furono considerati molto deboli.<ref>In un'[http://abcnews.go.com/2020/Politics/story?id=1105979&page=1 intervista] rilasciatapubblicata nel 2005 lo stesso Powell ammise che diverse parti della sua presentazione erano basate su informazioni non affidabili.</ref>
 
I successivi rapporti di Blix e al-Barādeʿī (14 febbraio e 7 marzo) furono più favorevoli all'Iraq, poiché parlavano di progressi, anche se diversi problemi restavano irrisolti, soprattutto nel campo delle armi chimiche: secondo Blix, sarebbero stati necessari parecchi mesi di ispezioni per venirne a capo.