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Nel corso della guerra, accadeva intanto che la tracotanza di Agamennone si innimicava [[Nauplio (mitologia)|Nauplio]], padre di [[Palamede]] (eroe e astuto capo tra gli Achei, ingannato e lapidato dai Greci stessi su istigazione di [[Ulisse|Odisseo]]). Nauplio aveva chiesto ad Agamennone giustizia per il figlio, ma il re, che aveva sostenuto personalmente il crimine di Odisseo, non volle ascoltarlo. L'uomo se ne risentì e salpò da Troia, e costeggiando l'[[Attica]] e il [[Peloponneso]], andava incitando al tradimento le mogli rimaste sole nelle loro case. Egisto aveva udito che [[Clitennestra]] era una di quelle mogli<ref>Pseudo-Apollodoro, ''Epitome'', VI, 8-9.</ref>.
 
Clitennestra nutriva infatti un antico e sordo rancore: Agamennone l'aveva privata del primo marito, [[Tantalo (mitologia)|Tantalo]], e ucciso il neonato che stringeva al seno, l'aveva stuprata e l'ha sposata contro la sua volontà. Presto era partito per una guerra infinita, lasciandola sola costringendola al sacrificio della figlia [[Ifigenia (mitologia)|Ifigenia]] in [[Aulide]].<ref>[[Euripide]], ''Ifigenia in Aulide'', vv. 1148-1152</ref>. Il fratello di Palamede, [[Eace]], inoltre le aveva preannunciato che Agamennone sarebbe tornato da Troia portando con sé la principessa [[Cassandra (mitologia)|Cassandra]], figlia di [[Priamo]] e sacerdotessa di Apollo, per tenerla a palazzo. In realtà Eace voleva ravvivare l'odio della regina per istigarla al delitto e vendicare l'uccisione del fratello.<ref name="Igi11">Igino, ''Fabula'', 117.</ref>
 
[[File:Primavera 02.jpg|thumb|upright=1.4|left|Sandro Botticelli (1445-1510), La Primavera, particolare di Ermes e le Grazie]]