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L'ultimo ciclo di questo ventennio è quello che ha per tema le "Campagne", motivato in parte dall'esperienza del "Viaggio pittorico in Toscana" del [[1984]] , rassegna itinerante in alcune città italiane.Si tratta delle campagne senesi, luogo molto amato dall'artista, in cui soggiorna spesso in quegli anni e in cui riesce grazie alla sua creatività a cogliere i particolari dei luoghi, dell'equilibrio tra natura e artificio, dei fiori, delle coltivazioni, dei poderi.
Non sono mancati comunque, nel ventennio che va dal 1970 alla fine degli anni 80, radicali cambiamenti di prospettiva sui temi, cambiamenti che hanno portato l'artista a produrre opere che si discostano totalmente dalla consueta visione, cambiamenti che gli studiosi definiscono parentesi o più tradizionalmente momenti di riflessione.A questi periodi di "riflessione" appartengono,ad esempio, i dipinti appartenenti alla serie"Incontenibile Energia" degli anni 1974-75 presentati ad una mostra livornese, nei quali l'autore rappresenta tubi esplosi, deformati, cavi elettrici tranciati che trasmettono tensione e drammaticità non usuali per un temperamento come il suo.Altre variazioni tematiche nascono alla fine degli anni 80.Del 1987 sono infatti le "Tavole della memoria" ed altri quadri come "La Valigia di Talete", "Il cappello nero" o "Tavola imbandita".
Degno di menzione risulta anche il capitolo dedicato alla [["Vespa"]] il veicolo a 2 ruote della [[Piaggio]], che a partire dagli anni '50 è stato per molte generazioni simbolo di libertà ed ha "fatto epoca" nel vero senso della parola. Madiai la fissa nelle sue tele a partire dagli anni '70 ed a più riprese negli anni che seguono fino ai più recenti, rendendole omaggio al pari di grandi opere d'arte, omaggio che peraltro valse al pittore l'affidamento da parte dell'azienda della campagna pubblicitaria. Nella seconda metà degli anni 80 il nome di Madiai è ormai conosciuto su tutto il territorio nazionale e le sue opere cominciano a varcare i confini italiani.Nel 1986 espone a Londra , Madrid, Parigi inaugurando un ciclo di mostre che negli anni seguenti lo porterà ad essere molto apprezzato anche nel continente asiatico e negli Stati Uniti.
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