Libeccio (cacciatorpediniere): differenze tra le versioni
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* 2 obici illuminanti da 120/15 [[millimetro|mm]]
* 6 [[mitragliera|mitragliere]] da [[Breda 20/65 Mod. 1935]]
|Siluri=
* 6 tubi [[lanciasiluri]] da 533 [[millimetro|mm]]
|Altro_armamento=
* 2 tramogge per [[bomba di profondità|bombe di profondità]] (''dal 1940'')
* attrezzature per il trasporto e la posa di 52 [[mina navale|mine]]
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Le riparazioni si svolsero a [[Genova]] e Napoli, protraendosi sino ad agosto<ref name="trentoincina"/>.
Nella [[mattinata]] dell'8 novembre 1941 il ''Libeccio'', al comando del [[capitano di fregata]] [[Corrado Tagliamonte]], salpò da Napoli per aggregarsi alla scorta del [[Battaglia del convoglio Duisburg|convoglio «Beta», noto anche come «Duisburg»]]: tale convoglio, formato dai trasporti ''Duisburg'', ''San Marco'', ''Sagitta'', ''Maria'', ''Rina Corrado'', ''Conte di Misurata'' e ''Minatitlan'' (con a bordo in tutto 34.473 t di rifornimenti, 389 automezzi, 243 uomini) era diretto a Tripoli con la scorta dei cacciatorpediniere ''Maestrale'', ''Grecale'', ''[[Fulmine (cacciatorpediniere 1932)|Fulmine]]'', ''[[Euro (cacciatorpediniere 1927)|Euro]]'' e ''Alfredo Oriani'' (cui si aggiungevano, come scorta indiretta, anche gli incrociatori pesanti ''[[Trento (incrociatore)|Trento]]'' e ''[[Trieste (incrociatore)|Trieste]]'' ed i 4 cacciatorpediniere della XIII Squadriglia)<ref name="Giorgerini-2">Giorgio Giorgerini, ''op. cit.'', p. 483 e ss.</ref><ref name="santoni">Alberto Santoni, ''L'attacco al convoglio "Duisburg"'', su ''Storia Militare'' n. 207 - dicembre 2010, pagine da 17 a 33</ref>. I mercantili erano partiti da Napoli (''Duisburg'', ''San Marco'', ''Maria'', ''Minatitlan'', ''Sagitta'') e da Messina (''Rina Corrado'' e ''Conte di Misurata'') nelle prime ore del 7 novembre, per poi riunirsi e venire raggiunti dalle navi della scorta diretta, tra cui il ''Libeccio'', alle 4.30 dell'8 novembre, a sud dello [[stretto di Messina]]<ref name="santoni"/>. [[File:RN Libeccio a rimorchio1.jpg|thumb|left|upright=1.4|Il ''Libeccio'', privo della poppa, durante i tentativi di rimorchio da parte dell<nowiki>'</nowiki>''Euro''.]] Alle 16.40 (secondo i rapporti italiani) o alle 13.55 (secondo quelli britannici) il convoglio venne avvistato da un [[ricognitore]] [[Martin Maryland]] decollato da [[Malta]], e non attaccato dalla scorta aerea (otto velivoli [[Regia Aeronautica|italo]]-[[Luftwaffe (Wehrmacht)|tedeschi]] permanentemente in volo sul cielo del convoglio), una quarantina di miglia ad est di [[Capo Spartivento (Calabria)|Capo Spartivento calabro]]<ref name="santoni"/>. Nella notte successiva il convoglio fu pertanto attaccato e distrutto dalla Forza K [[Regno Unito|britannica]] (incrociatori leggeri ''Aurora'' e ''[[HMS Penelope (97)|Penelope]]'' e cacciatorpediniere ''Lance'' e ''Lively''): vennero affondati tutti i mercantili e il ''Fulmine'', mentre il ''Grecale'' riportò gravi [[danno|danni]]<ref name="Giorgerini-2"/>. Lo scontro si protrasse dalle 00.57 (ora di apertura del fuoco da parte delle unità britanniche, che avevano avvistato il convoglio alle 00.40) alle 2.06<ref name="santoni"/>. All'inizio dello scontro il convoglio procedeva su due file, con in
All'inizio dello scontro il caposcorta, [[capitano di vascello]] Ugo Bisciani, imbarcato sul ''Maestrale'', pensò che l'attacco inglese provenisse da sinistra, invece che da dritta (come invece era), pertanto, mentre l<nowiki>'</nowiki>''Aurora'' cannoneggiava il ''Maestrale'', Bisciani portò la sua nave a proravia del convoglio, a sinistra, stendendo cortine fumogene, ed ordinò a ''Libeccio'' ed ''Oriani'' di fare altrettanto: le due unità, pertanto, cercarono di coprire i mercantili con [[cortina fumogena|cortine fumogene]], dopo di che, su ordine di Bisciani, si raggrupparono attorno al ''Maestrale''<ref name="betasom">[http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=14671 Il Convoglio Duisburg - Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Poco dopo quest'ultimo ebbe l'antenna [[radio (apparecchio)|radio]] asportata da un colpo dell<nowiki>'</nowiki>''Aurora'', pertanto i rimanenti cacciatorpediniere rimasero senza ordini<ref name="betasom"/>. Raggiunti dall<nowiki>'</nowiki>''Euro'', i tre cacciatorpediniere si ritirarono ad una decina di miglia ad est del convoglio per tentare di riorganizzarsi, quindi tornarono al contrattacco in maniera coordinata, aprendo il fuoco con le artiglierie, ma senza utilizzare i [[siluro|siluri]], nel timore di colpire i mercantili<ref name="betasom"/>. I quattro cacciatorpediniere, guidati dal ''Maestrale'', stesero altre cortine fumogene e contrattaccarono più volte con le artiglierie, ogni volta che le unità britanniche diventavano visibili, ma senza riuscire ad impedire la totale distruzione del convoglio<ref name="betasom"/>. In questo frangente il ''Libeccio'' venne colpito da un [[proiettile]] ma ebbe danni molto lievi<ref name="santoni"/><ref name="betasom"/>, in quanto la [[granata (arma)|granata]] attraversò lo [[scafo]] da parte a parte senza esplodere.
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