Utente:Il Cananeo/Sandbox: differenze tra le versioni
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Si sposta frequentemente da Livorno, soggiornando a [[Barga]], [[Siena]], [[Venezia]] e [[Firenze]]. Trova gli spunti più importanti della sua produzione dai paesaggi, dagli oggetti, dai giardini e dalle vedute di questi luoghi. Numerosi sono i dipinti di questo periodo, dagli interni fiorentini, alla serie delle ''Serre'', ai ''giardini di Barga''. Dei primi anni 80 fa parte anche la serie dei quadri veneziani. Nella città veneta, in cui torna periodicamente da diversi anni, stabilisce lo studio in ''Casa Frollo'', nome della locanda che lo ospita. Le finestre della stanza si aprono su [[Piazza San Marco]]. Santini definisce abile il pittore nel cogliere ogni luce, il passaggio dei battelli, l' incresparsi delle onde, la penombra al calare del sole ed altrettanto abile la mano che li riproduce sulla tela, trasferendo su di essa anche lo stato emotivo.<ref name=Santini/>
Nonostante la sua condizione di "pittore errante" come è stato più volte definito dalla critica,
{{Citazione|Il vero Madiai parla livornese, ed è livornese assolutamente privo nei suoi più veri raggiungimenti di dialettismi, eppur nato da quella operazione "liberty" che si operò tra Livorno, Viareggio e Firenze alla fine del secolo e che, auspice Plinio Nomellini, corruppe splendidamente il casto parlare macchiaiolo. Madiai ha avuto il coraggio di racchiudere in questo suo rinnovamento l'intero ciclo della "mauvaise peinture" livornese.|Raffaele Monti}}
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