Utente:Darwin Watterson 12/Sandbox: differenze tra le versioni
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Agli inizi del 1975 aveva completato due monografie che lo avevano portato allo stesso curioso risultato: la Marrella e la Yohoia non rientravano in alcuna classe nota.
Nello stesso anno Whittington iniziò un'altra monografia, questa volta sull'[[Opabinia]]. Harry disponeva di dieci esemplari e tutti avevano sempre identificato questo animale come un artropodo ma nessuno aveva mai trovato l'elemento di identificazione certo di questo [[phylum]]: le appendici segmentate. Harry eseguì perciò le dissezioni sicuro che le avrebbe trovate ma così non fu. <br>
La Marrella e la Yohoia, anche se isolate all'interno di questo phylum gigantesco, erano artropodi, ma l'Opabinia non lo era. <br>
Nonostante quest'ultime si fossero già ribellate al calzatoio di Walcott, con l'Opabinia Whittington si trovò di fronte a un genere che non apparteneva agli animali noti della Terra o di qualunque Terra precedente ma continuò ad essere prudente e per l'ultima volta si limitò a non riconoscerla come un artropodo trilobitomorfo o un [[anellide]]. <br>
Harry Whittington continuò a studiare affiancato da due brillanti studenti: [[Derek Briggs]] e [[Simon Conway Morris]]. Da quel momento in poi le ricerche su Burgess divennero lo sforzo congiunto di tre uomini con un obbiettivo comune e un insieme comune di metodi ma tanto diversi quanto potevano esserlo nell'età e nell'approccio generale alla scienza e alla vita. <br>
Nel 1978 Whittington scrisse una monografia sulla [[Aysheaia]]. Walcott nel 1911 aveva descritto l'Aysheaia come un anellide ma alcuni suoi colleghi affermarono che quell'organismo era quasi indistinguibile, almeno superficialmente, da un piccolo gruppo di invertebrati moderni, gli [[onicofori]]. Whittington, dopo averla studiata, ammise che esistevano somiglianze impressionanti nelle appendici anteriori, nei brevi arti corporei uniramati con artigli terminali, e nelle anulazioni sul corpo e sugli arti. Indicò però anche alcune differenze fra cui la mancanza di mandibole e la terminazione del corpo all'ultimo paio di arti. <br>
Per Whittington queste differenze furono sufficienti a separare l'Aysheaia dagli onicofori e quindi ne confermò l'unicità tassonomica. <br>
Per anni aveva resistito a separare gli organismi di Burgess da gruppi ben noti e lo aveva fatto solo quando costretto da prove evidenti; ma in questa monografia elencò e discusse le stesse differenze precedentemente evidenziate da [[Hutchinson]] che però aveva classificato l'Aysheaia come un onicoforo. I dati infatti non erano mutati ma Whittington riuscì non solo ad accettare ma persino a preferire l'unicità tassonomica degli animali di Burgess. La monografia del 1978 di Whittingon sull'Aysheaia segnò la codificazione di una nuova concezione di vita. <br>
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