Un posto piccolo: differenze tra le versioni
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[[File:1775 map of Antigua by Robert Baker, updated by Thomas Jefferys.jpg|miniatura|Mappa di Antigua, 1775]]
Scoperta nel XV secolo, gli europei vi si insediarono solamente nel 1632, anno in cui gli inglesi rivendicarono la proprietà dell’isola. Per un breve periodo nel 1666 passò nelle mani dei francesi, ma l'anno seguente con il [[Trattato di Breda (1667)|Trattato di Breda]] tornò sotto la corona inglese<ref name=":4">{{Cita|Sampson}}.</ref>. Antigua rimase sotto il controllo della Gran Bretagna dal 1667 al 1981, anno in cui ottenne l'indipendenza.
Inizialmente l'isola venne utilizzata per produrre beni agricoli destinati all’esportazione, in particolare tabacco e ginger. L'economia subì un drastico cambiamento nel 1674, quando Sir Christopher Codrigon vi installò la prima piantagione di canne da zucchero. Tale evoluzione portò all’introduzione di schiavi provenienti dall’Africa Occidentale, destinati alla coltivazione intensiva della terra. Dopo solo quattro anni, metà degli abitanti dell’isola era composta da schiavi africani.
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==Contenuto e critica del testo==
[[Jamaica Kincaid]] scrive ''Un posto piccolo'' nel 1987 dopo aver visitato l'isola di Antigua, suo paese di nascita, al quale non faceva ritorno da 20 anni<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Osagie Iyunolu, Buzinde Christine N.|anno=2011|titolo=Culture and Postcolonial Resistance: Antigua in Kincaid's.|rivista=Annals of Tourism Research|volume=38|numero=1|pp=210-230|lingua=Inglese}}</ref>. Inizialmente destinato alla pubblicazione sul [[The New Yorker|New Yorker]], il saggio viene rifiutato dall'editore che lo ritiene un testo eccessivamente rabbioso<ref name=":5">{{Cita|Bouson}}.</ref><ref>Secondo [[Salman Rushdie]] il tono polemico viene compensato dalle doti di scrittura dell'autrice. Definisce il libro "una lamentazione di grande forza e lucidità che si potrebbe definire torrenziale se il linguaggio non fosse controllato con tanta finezza". Cfr. Salman Rushdie, A Small Place, New York, Farrar, Straus, and Giroux, 1988. OCLC 17413438</ref>.
La scrittrice decide di pubblicarlo in forma di libro, di contenuta consistenza (81 pagine). Saggio politico per quanto riguarda il contenuto, si legge come un lavoro di narrativa<ref name=":2">{{Cita|Covi}}.</ref>. La scrittura è informale, semplice e diretta: Kincaid sostiene di aver voluto scrivere un libro "rozzo e maleducato"<ref>{{Cita|Perry}}.</ref>, che disattendesse le aspettative e destabilizzasse i lettori.
In ''Un posto piccolo'' la voce narrante dell'autrice si rivolge a un "tu" identificato con il lettore/turista che è già stato o che ha intenzione di recarsi ad Antigua. Più precisamente, l'interlocutore definito nella narrazione è un maschio bianco, americano o europeo<ref name=":1">{{Cita|Kincaid}}.</ref>.
L'uso del "tu" permette all'autrice di prendere le distanze da coloro a cui si rivolge, e nello stesso tempo le consente di sferrare un attacco diretto e personale. Capovolgendo i canoni della letteratura di viaggio, Kincaid decostruisce il rapporto fra il narratore e il lettore, e quello fra il turista e l'isola caraibica agognata. L'uomo bianco occidentale viene posto di fronte a se stesso, alla sua "appartenenza" coloniale, e rivelato attraverso gli occhi degli abitanti dell’isola in cui va in vacanza: ciò che ne esce è il ritratto di una persona spregevole, buffa, stupida.
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