Con il termine '''ermetismo''' si intende non un vero e proprio movimento letterario del [[Novecento]], ma un atteggiamento assunto da un gruppo di poeti.
Il termine, adottato da [[Francesco Flora]] nel [[1936]], rimanda ad una concezione [[mistica]] della parola poetica perché fa riferimento alla figura leggendaria e mistica di [[Ermete Trismegisto]] (''Ermes il tre volte grandissimo'') risalente al [[periodo ellenistico]], al quale erano stati attribuiti testi filosofico-misterici e spirituali del [[II secolo d.C.|II]]-[[III secolo d.C.]], che si ispirava all'antica sapienza [[Antico Egitto|egizia]], celata nell'enigmatico linguaggio dei [[geroglifico egizio|geroglifici]]. Tuttavia un possibile legame si può trovare anche verso Ermete, dio delle scienze occulte, proprio per sottolineare la difficoltà di comprensione di questo genere di [[Eugenio Montale|poesia]]. Nel [[1938]] [[Carlo Bo]] pubblicò un [[saggio]] su ''[[Il Frontespizio]]'', ''[[Letteratura come vita]]'', contenente i fondamenti teorico-metodologici della poesia ermetica.