Dom Hemingway: differenze tra le versioni

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Quando arriva nella villa del ricco criminale russo, fa subito la conoscenza di Paolina, la sua misteriosa fidanzata. Ivan lo accoglie ringraziandolo per l'enorme sacrificio che ha sopportato pur di coprire lui e la banda, e gli dice che gli darà la sua parte di soldi. Dom, in preda alla sbornia gli urla contro e lo insulta pesantemente, chiedendogli oltre ai soldi che gli spettano, anche un regalo in più, per aver perso dodici anni di vita in cui non è potuto stare con sua moglie né con sua figlia Evelyn, all'epoca undicenne. Resosi conto dell'enorme sbaglio da lui fatto, Dom vaga nudo per la campagna circostante alla villa, ripetendosi di aver mandato tutto all'aria, di aver taciuto solo per poter recuperare quei soldi, che ormai vede perduti. Dickie lo rassicura dicendogli che Ivan è un uomo gentile, e che se si scuserà verrà perdonato.
 
Dopo poco i tre, insieme a Paolina, si ritrovano a cena, Dom si scusa davanti a tutti e Ivan lo perdona, lo porta nella sua stanza e gli dà il suo quarto di milione di sterline, più un altro mezzo milione come regalo. Dom, felicissimo, si dà alla pazza gioia insieme a loro e ad altre due escort, tra cui Melody, una ragazza dolce e un po' svampita. Decidono di fare un giro in macchina, ma essendo ubriachi vanno a scontrarsi e si risvegliano poco dopo in un bosco. Ivan ha un parafango conficcato nello stomaco, Paolina è sparita, e Melody giace in fin di vita. Dom si rende conto di dover subito andare a recuperare i soldi in villa, ma si ferma a soccorrere Melody, riportandola in vita con una respirazione bocca a bocca. Questa le dice che, avendole salvato la vita, il karma lo ripagherà con della fortuna quando ne avrà più bisogno. Dom ascolta scettico la ragazza, dopodiché corre verso la casa, dove Dickie aveva visto scappare Paolina. Una volta arrivato lì scopre quello che sospettava: la ragazza è fuggita coi suoi soldi. Correndo a perdifiato riesce a raggiungere l'auto di Paolina mentre va via, che gli dice solamente di aver rubato i soldi perché, dopo la morte di Ivan, non vuole rimanere povera. Dom, disperato e ferito, si presenta a casa di sua figlia, viene accolto dal compagno senegalese e da suo nipote, che insieme ai parenti si predonoprendono cura di lui. Evelyn però è arrabbiata con lui e non vuole saperne, e gli dice che appena sarà in grado di stare in piedi dovrà andarsene per sempre.
 
Allontanato dalla figlia e senza soldi, Dom va a trovare Lestor, il figlio di un suo rivale in affari che alla morte del padre ha ereditato "l'attività", per chiedergli un lavoro. Lestor si ricorda di Dom e di quando quindici anni prima ha ucciso il suo gatto per fare un dispetto a suo padre, che odiava. Gli dice che non gli darebbe mai un lavoro per questo, ma che comunque ormai non è più lo scassinatore leggendario che era, perché, mentre si trovava in prigione, le casseforti sono diventate elettroniche. Dom riesce a strappargli una scommessa: riuscirà ad aprire la cassaforte di Lestor in dieci minuti, in caso contrario verrà evirato. Trovatosi nell'ufficio di Lestor, Dom tira fuori una mazza con cui fa a pezzi il muro in cui è incassata la cassaforte, e poi taglia i fili elettrici con cui è bloccata e che sono collegati al servizio di sicurezza. Poi prende a scuotere la cassaforte, che, essendo di poco pregio rispetto a ciò che i venditori avevano fatto capire a Lestor, si apre. In preda all'ira per essersi fatto imbrogliare, il ragazzo dice a Dom che ha aperto una cassaforte, ma non la sua – come da accordi – e quindi dovrà essere evirato. Dom capisce che ha sempre rispettato le regole e il codice d'onore dei criminali, ma che per questo non è mai riuscito a ottenere ciò che gli spettava.