Rus': differenze tra le versioni

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* Stroukoun (norreno ''strukum'', "corrente rapida").
 
I trattati Rus'-bizantini offrono una preziosa comprensione dei nomi dei Rus'. Dei quattordici Rus' firmatari del [[Trattato Rus'-bizantino del 907|trattato Rus'-bizantino]] nel 907, tutti avevano nomi norreni.<ref name=Duczko>{{cita|Duczko 2004|p. 210}}.</ref> In occasione del [[trattato Rus'-bizantino del 945]], alcuni firmatari dei Rus' avevano nomi slavi, mentre la grande maggioranza aveva nomi norreni.<ref name=Duczko/>
 
=== Fonti europee occidentali ===
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Tale tesi è condivisa anche da Ciro Lo Muzio, il quale osserva anzitutto che gli argomenti avanzati sia dai normannisti che dagli antinormannisti "non sono dirimenti a favore dell'una o dell'altra tesi, qualora si voglia cercare nel termine Rus' una definita accezione etnica o nazionale oppure si voglia intendere la nascita della Russia storica come frutto di una conquista militare da parte di guerrieri svedesi".<ref>{{cita|Lo Muzio 2002-2005||Treccani_l-europa-tardoantica-e-medievale-la-nascita-degli-stati-fuori-dei-confini-dell-impero-la-russia_(Il-Mondo-dell'Archeologia)}}</ref> Invece, analizzando le varie fonti (specialmente arabe e bizantine), appare ragionevole l'ipotesi che "la Rus' non fosse un gruppo etnico o tribale, bensì una sorta di corporazione o, meglio, un'organizzazione mercantile multietnica. All'interno di questa prese avvio assai per tempo un processo di reciproca assimilazione tra le diverse componenti (scandinava, forse inizialmente egemone, slava, baltica e finnica) che solo gradualmente avrebbe portato la parte slava (o slavizzata) a diventare dominante".<ref>''Ibidem''.</ref>
 
Benché sembri che tutti i loro nomi fossero originariamente scandinavi, questo potrebbe riflettere la posizione sacrale detenuta dall'isola di [[Uppsala]].<ref>{{cita|Pritsak 1981|p. 28}}.</ref> Le prove fornite dalla ''Cronaca degli anni passati'', scritta circa tre secoli più tardi, non possono essere prese come un resoconto storiografico accurato; perché i racconti di "migrazione" da terre lontane erano ''topoi'' letterari comuni usati dai sovrani per legittimare il loro temporaneo dominio differenziandosi al tempo stesso dalle tribù dei loro sudditi "baltici" e "slavi". Toločko sostiene che "la storia del viaggio del clan reale è un espediente con la propria funzione all'interno della narrazione della cronaca. ... Eppure se lo prendiamo per quello che effettivamente è, se accettiamo che non è una descrizione etnografica documentaria del decimo secolo, ma una ''origo gentis'' medievale magistralmente costruita da un clerico cristiano degli inizi del XII secolo, allora dobbiamo riconsiderare la narrazione accademica consolidata della prima fase della storia europea orientale, che deve così tanto alla ''Cronaca degli anni passati''.<ref>{{cita|Toločko 2008|pp. 184 e 188, resp}}.</ref>
 
Numerosi manufatti di foggia scandinava sono stati trovati nella Russia settentrionale. Tuttavia, gli scambi tra le coste settentrionali e meridionali del Baltico si erano verificati fin dall'Età del ferro (benché limitati alle aree immediatamente costiere).<ref>{{cita|Franklin e Sheppard 1996|p. 9}}.</ref> La Russia settentrionale e le terre finniche adiacenti erano divenute un proficuo terreno d'incontro per popoli di diverse origini, specialmente per il commercio di pellicce, e attrassero la presenza di argento orientale dalla metà dell'VIII secolo d.C.<ref>{{cita|Franklin e Sheppard 1996|p. 12}}.</ref> C'è un'innegabile presenza di merci e di persone di origine scandinava; tuttavia, la popolazione predominante rimasero i raccoglitori-cacciatori locali (baltici e finnici).<ref>{{cita|Franklin e Sheppard 1996|pp. 22–25}}.</ref>