Locomotiva FS 422: differenze tra le versioni

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<nowiki> </nowiki>Dato l'ottimo risultato, non disgiunto dalla semplicità costruttiva, al tempo fattore non trascurabile ai fini dell'economicità e della manutenzione di una locomotiva a vapore, ne vennero costruite oltre 1200 unità tra le quali le 22, pervenute nel [[1919]] alle [[Ferrovie dello Stato Italiane|FS]] in conto riparazioni di [[prima guerra mondiale|guerra]].
 
La loro carriera in Italia tutto sommato fu breve e totalmente negli impianti ferroviari, delle Ferrovie dello Stato, del Nord; alla fine degli [[anni 1920|anni venti]] tutto il gruppo era assegnato a Milano. Negli [[anni 1930|anni trenta]] iniziarono gli accantonamenti e nella seconda metà del decennio le demolizioni che vennero sospese nel [[1940]] a causa dello scoppio della guerra. Le demolizioni ripresero a guerra finita coinvolgendo quasi tutto il gruppo ad eccezione della 422.001 giunta fino al [[1958]] e demolita l'anno seguente<ref>{{cita|Mascherpa, IF 1|p. 18}}.</ref>.
 
Nel [[1946]] la 422.009 (costruita da Hanomag nel 1911) e la 422.022 (costruita dalla stessa fabrica nel 1913) furono acquisite dalla Società Funivie di Savona per il servizio di manovra di treni di carbone nel proprio impianto di [[Bragno]], presso [[San Giuseppe di Cairo]], fino al [[1973]]<ref>{{cita|Mascherpa, IF 1|p. 17}}.</ref>. Messe fuori servizio vennero acquistate dal [[Museo ferroviario piemontese]].
La 422.009, sottoposta tra il 1990 e il 1995 a una Grande Riparazione della durata di 4500 ore, è visitabile presso la sede di Savigliano, la 422.022 è accantonata.<ref>''FS 422 dalla Prussia con vapore'' in ''[[I Treni Oggi]]'' 108/1990</ref><ref>Antonio Vassia, ''"Lucia" è ritornata'', in ''[[I Treni]]'', 16 (1995), n. 163, pp. 22-27.</ref>
 
==Caratteristiche tecniche==
[[File:Locomotiva 422.jpg|thumb|Una delle due locomotive del gruppo 422 conservate presso il [[Museo Ferroviario Piemontese]]]]
La locomotiva fu costruita come altre similari con il [[rodiggio]] "D" (0-4-0); era una macchina a vapore surriscaldato (surriscaldatore tipo Schmidt) a 2 cilindri esterni a semplice espansione. La 422.007 apparteneva al primo gruppo di 13 unità "G 8" prototipo costruite dalla Vulcan di Stettino con surriscaldatore posto nella [[camera a fumo]]. Le altre 21 locomotive appartenevano invece alle serie successive. La distribuzione era a cassetto cilindrico e sistema Walchaerts<ref>{{cita|Mascherpa,IF 1|p. 17}}.</ref>.
La locomotiva era costituita da un carro su cui erano disposte le quattro [[ruota|ruote motrici]] accoppiate. Sul carro poggiava la [[Caldaia a tubi di fumo|caldaia]] per la produzione di [[vapore]] con pressione di esercizio a 12 bar.
La potenza continuativa sviluppata superava i 1000&nbsp;CV. La prestazione attribuita dalle FS alla più bassa categoria di velocità e grado di prestazione 1 era di 1100&nbsp;t. Il sistema di [[freno|frenatura]] era [[aria compressa|pneumatico]]. Alla locomotiva era accoppiato ad alcune un tender a 3 assi ad altre un [[tender (treno)|tender]] a carrelli.