Organicismo: differenze tra le versioni
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Una visione politica organicistica la si ritrova in Oriente, nell'antica [[India]] con la suddivisione in [[casta|caste]] della società basata su una spiegazione mitologica di tipo organicista: nel ''[[Rig Veda]]'' ([[VII secolo a.C.]])<ref>X, 90</ref>, è infatti scritto che le caste derivano dal [[Puruṣa]], l'Uomo cosmico: i [[brāhmaṇa]] (sacerdoti) dalla bocca, gli [[kshatrya]] (re-guerrieri) dalle braccia, i [[vaishya]] (agricoltori) dalle cosce e gli [[shudra]] (servitori) dai piedi.
Il primo in Occidente a concepire l'universo come un grande organismo fu il filosofo greco [[Anassagora]] che in opposizione al meccanicismo atomistico pensava all'esistenza di un ''Nous'' (mente) che organizzasse il cosmo risollevandolo dal caos originario<ref>Discussa tra gli studiosi la questione se la visione di Anassagora implichi un finalismo nell'azione del Nous. Si trovano infatti sia sostenitori dell'azione dell'Intelligenza ordinatrice in senso finalistico, cioè diretta alla realizzazione del meglio:«Finalismo: teoria secondo la quale il mondo e i singoli eventi sono organizzati in vista di un fine. Il filosofo greco Anassagora (sec. V a.C.) ritenne ogni cosa diretta nel modo migliore da un'intelligenza ordinatrice (nous). ([http://www.simone.it/newdiz/newdiz.php?action=view&dizionario=10&id=68 Cfr.])» sia coloro che negano possa attribuirsi una finalità all'azione naturalisticamente ordinatrice del Nous in quanto «Ciò non comporta che per Anassagora il Nous sia una sostanza spirituale né che esso si identifichi con la divinità. Pur chiamando questo motore originario "intelletto", Anassagora non gli attribuì la funzione di progettare secondo un fine e precisamente in vista del meglio»
Una teoria organicista presentata come una reale organizzazione politica è presumibilmente quella presentata da [[Agrippa Menenio Lanato]] ai [[plebei]] secessionisti contro i [[patrizio (storia romana)|patrizi]] romani nel [[493 a.C.]]
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