Junio Valerio Borghese: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
m WPCleaner v2.01 - Fixed using Wikipedia:Check Wikipedia (Titolo di sezione in grassetto - Errori comuni) |
||
Riga 96:
Promosso [[capitano di corvetta]], nel [[1940]] fu designato al reparto incursori della 1ª Flottiglia MAS, dove divenne comandante del [[sommergibile]] ''[[Scirè (sommergibile)|Scirè]]''<ref>Ricoprì anche per un breve periodo l'incarico di comandante del RS "Diaspro", ai lavori per avarie ai propulsori</ref>.
=====
Il 24 settembre [[1940]] Borghese cominciò la sua prima operazione contro la piazzaforte di [[Gibilterra]] (BG1) trasportando dei [[Siluro a Lenta Corsa|siluri a lenta corsa]] con le relative squadre. Giunto a destinazione il 29 settembre l'intera operazione fu annullata poiché la squadra britannica aveva nel frattempo lasciato il porto e non rimase altro da fare che rientrare a [[La Spezia]].
Riga 110:
Le navi affondate furono le navi cisterna ''[[Fiona Shell]]'' e ''[[Denbydale]]'' mentre fu gravemente danneggiata la motonave armata ''[[Durham]]''. I sei operatori furono insigniti per questa operazione della [[Medaglia d'Argento al Valor Militare]] mentre il comandante Borghese venne promosso capitano di fregata per meriti di guerra.<ref>{{Cita libro|autore=Jack Greene, Alessandro Massignani|titolo=Il principe nero|anno=2008|editore=Mondadori|città=|p=102|pp=|ISBN=}}</ref>
=====
{{vedi anche|Impresa di Alessandria}}
Borghese dopo l'attacco a Gibilterra cominciò a studiare un nuovo attacco, questa volta contro la base navale di [[Alessandria d'Egitto]]. Anche questa volta gli incursori scelti per la missione furono trasferiti con un aereo all'isola di [[Lero]] dove furono poi raccolti da Borghese arrivato con lo "''Scirè''". Giunsero nella rada di Alessandria la sera tra il 18 e il 19 dicembre [[1941]] dove rilasciò gli uomini. Due erano stati imbarcati come riserva. Poi Borghese rientrò a Lero.
L'attacco condusse al grave danneggiamento delle [[nave da battaglia|navi da battaglia]] inglesi ''[[HMS Queen Elizabeth (1913)|Queen Elizabeth]]'' e ''[[HMS Valiant (1914)|Valiant]]''. Borghese, al termine della missione fu nominato Cavaliere dell'[[Ordine militare di Savoia]].
=====
Dopo il successo dell'[[Impresa di Alessandria]] Borghese dovette lasciare il comando del sommergibile "''Scirè''" per potersi dedicare completamente al reparto subacqueo della Xª MAS.
Nel [[1942]] viaggiò in [[Europa]] per raccogliere informazioni che potessero aiutare a compiere altre azioni belliche. A [[Parigi]] incontrò [[Karl Doenitz]] con il quale intendeva pianificare delle operazioni.
Riga 122:
[[File:Il Classe CA imbarcato sul Leonardo Da Vinci.jpg|miniatura|Il Classe CA imbarcato sul [[Leonardo Da Vinci (sommergibile)|sommergibile "''Leonardo Da Vinci''"]] durante le prove, si nota una delle morse che assicurano il CA all'avvicinatore]]
Nel luglio [[1942]] Borghese studiò un progetto molto ambizioso, un attacco della [[Xª Flottiglia MAS (Regno d'Italia)|Xª Flottiglia MAS]] al [[porto di New York]]. Fu scelto il [[Leonardo da Vinci (sommergibile)|sommergibile atlantico "''Leonardo da Vinci''"]]) della base [[BETASOM]] di [[Bordeaux]] come mezzo avvicinatore. Il sommergibile avrebbe dovuto trasportare fino alla foce dell'[[Hudson]] un piccolo [[sommergibile tascabile]] [[Classe CA|tipo CA]] (fu inviato via [[treno]] a [[Bordeaux]], per l'operazione, il ''CA 2'') in un apposito “pozzo” ricavato al posto del cannone prodiero<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 374-375</ref>. Il [[tenente di vascello]] [[Eugenio Massano]] fu inviato anch'egli a [[Bordeaux]] dal comandante della [[Xª Flottiglia MAS (Regno d'Italia)|Xª Flottiglia MAS]]. Borghese<ref name=autogenerato1>Giulio Raiola e Carlo de Risio, Obiettivo America, su Storia Illustrata n
I lavori furono effettuati nell'agosto [[1942]] e in settembre furono svolte le prove di rilascio del ''CA 2'' dal Da Vinci sotto la supervisione del tenente di vascello [[Eugenio Massano]]. Le prove ottennero risultati apprezzabili<ref name=autogenerato1 /> nel corso delle quali il "Da Vinci", in immersione a circa 12 metri riusciva a rilasciare il piccolo CA e a recuperarlo. In realtà il recupero era un'ipotesi molto remota e si era già previsto che i membri del [[Gruppo Gamma]] avrebbero dovuto distruggere il mezzo al termine dell'operazione per poi raggiungere la terraferma<ref>Giulio Raiola e Carlo de Risio, Obiettivo America, su Storia Illustrata n
La missione fu rinviata in seguito alla perdita del ''Da Vinci'' il 23 maggio [[1943]] e poi annullata a seguito dell'armistizio di due mesi dopo.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2001/settembre/23/Attacco_New_York_nel_Borghese_co_0_01092311852.shtml Attacco a New York (dal Corriere della Sera del 23/09/2001)]</ref> (cui sarebbero dovute seguire analoghe incursioni contro [[Città del Capo]] e [[Freetown]]<ref>Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. 114</ref>).
Riga 140:
Immediatamente dopo l'[[Armistizio di Cassibile|armistizio dell'8 settembre]] molti marò della Xª Flottiglia Mas tornarono a casa<ref>Silvio Bertoldi, Salò vita e morte della Repubblica Sociale Italiana, BUR, 2005, pag 151</ref> o si rifugiarono sulle colline in attesa degli eventi<ref name=autogenerato7>Silvio Bertoldi, Salò vita e morte della Repubblica Sociale Italiana, BUR, 2005, pag 158</ref>, mentre il comando di stanza nella caserma di [[La Spezia]] non si sbandò e messo in allarme attese ordini disciplinatamente<ref name=autogenerato2>Giampaolo Pansa, Il gladio e l'alloro, Le Scie, Mondadori editore, Milano, 1991, pag 186</ref> evitando però di distruggere i piccoli mezzi navali all'ancora fuori della caserma di cui parte poi cadde momentaneamente in mani tedesche<ref>Silvio Bertoldi, Salò vita e morte della Repubblica Sociale Italiana, BUR, 2005, pag 153-157</ref>.
La serata stessa Borghese raggiunse l'[[ammiraglio]] [[Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948)|Aimone d'Aosta]] e inutilmente cercarono insieme di contattare Roma per avere conferma dell'armistizio e ricevere ordini<ref name=autogenerato2 />. Tuttavia la mattina seguente Aimone ricevette l'ordine di trasferirsi al sud presso il Re<ref>Giampaolo Pansa, Il gladio e l'alloro, Le Scie, Mondadori editore, Milano, 1991, pag 187</ref>. La Xª MAS, continuando a rimanere priva di ordini<ref>Sole De Felice, "''La Decima Flottiglia Mas e la Venezia Giulia 1943-1945''", Edizioni Settimo Sigillo, Roma, 2003, pag.53, Relazione giurata del capitano di vascello [[Agostino Calosi]] responsabile dell´Ufficio Informazioni della Regia Marina del Sud nel corso del processo tenuto contro Borghese il 24 novembre 1948 "nel caso specifico della X Flottiglia Mas debbo dire che a questo comando non arrivarono mai ordini precisi, benché dallo stesso sollecitati anche telefonicamente"</ref>, mantenne l'attività nella caserma immutata e per tutto il tempo la bandiera italiana rimase sul pennone<ref name=autogenerato5>Silvio Bertoldi, Salò vita e morte della Repubblica Sociale Italiana, BUR, 2005, pag 156</ref>. Borghese inoltre dispose di aprire il fuoco contro chiunque avesse tentato di attaccare la caserma<ref name=autogenerato5 /> riuscendo a respingere alcuni tentativi tedeschi di disarmare i marò<ref>Jack Greene e Alessandro Massignani, Il principe nero, Junio Valerio Borghese e la Xª MAS, Oscar Mondadori, 2008, pag. 160: "I tedeschi fecero numerosi tentativi di penetrare nella caserma della Xª Mas, ma, come scrisse Borghese, ''Li respingemmo tutti malgrado l'enorme sproporzione di forze''. Nessuno ne ha mai dubitato e, anzi la fermezza dimostrata dalla flottiglia nella circostanza è stata spesso presa
[[File:Julio Valerio Borghese da capitano di corvetta.jpg|miniatura|sinistra|Junio Valerio Borghese]]
Il 9 settembre gli ufficiali si riunirono per decidere la strada da intraprendere e Borghese ribadì la lealtà all'alleato tedesco. L'11 settembre radunò invece i marinai di La Spezia spiegando la situazione e dando il permesso di congedarsi a coloro che non se la fossero sentita<ref name=autogenerato3>Jack Greene e Alessandro Massignani, Il principe nero, Junio Valerio Borghese e la Xª MAS, Oscar Mondadori, 2008, pag. 161</ref>. La maggioranza si congedò<ref name=autogenerato3 />. In questo periodo la Decima si dotò di un proprio regolamento che costituisce un unicum nella storia militare italiana: prevedeva la totale uguaglianza fra ufficiali e truppa (panno della giubba uguale per tutti, pasti in comune), promozioni guadagnate solo sul campo, [[pena di morte]] per i marò colpevoli di furto, saccheggio, diserzione o vigliaccheria in faccia al nemico. La Decima adottò inoltre il proprio saluto: "''Decima, comandante''" cui veniva risposto "''Decima, marinai''"<ref>Luigi Ganapini, '''La repubblica delle camicie nere''', Garzanti, Milano, 2010, pag. 61</ref>.
Riga 176:
{{Citazione|L'epilogo di questo tragico episodio costituì uno dei capi d'imputazione al processo intentato contro di me dopo la fine del conflitto. Il colonnello Luigi Carallo, comandante del reggimento del quale facevano parte i due guardiamarina uccisi, dopo l'eccidio ebbe pronta reazione: ricercò i responsabili e li catturò. Su otto, sette, rei confessi, il 17 marzo furono passati per le armi. Che cosa si può dire a un comandante di reparto che viene a conoscenza del fatto che alcuni suoi uomini sono stati massacrati, non durante il combattimento ma in una vile imboscata? Si era in guerra e Carallo seguì le spietate leggi di guerra. Venni messo al corrente dei fatti a fucilazione avvenuta. Richiamaì Carallo perché, pur ritenendo legittimo il suo comportamento secondo il codice di guerra, egli aveva commesso una grave scorrettezza firmando "Principe Valerio Borghese" un manifesto che venne affisso nella zona. Ho sempre apposto il mio nome dopo il titolo del quale mi onoro, quello di "Comandante".|Deposizione di Junio Valerio Borghese l'8 novembre [[1948]]<ref>[http://xoomer.virgilio.it/parmanelweb/valmozzola1.htm Valmozzola-Junio Valerio Borghese e la Decima Flottiglia M.A.S<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>Junio Valerio Borghese e la Xª Flottiglia MAS, Mursia, 1995, Milano, pag.109</ref>}}
Il dispositivo della sentenza, tuttavia, ridusse gli ergastoli a 12 anni di reclusione, dei quali 9 furono immediatamente condonati in virtù dei gesti di valore compiuti da Borghese - decorato di medaglia d'oro e croce di cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - durante il servizio con la Regia Marina, per l'attività svolta alla salvaguardia delle industrie del Nord dalle distruzioni minacciate dai tedeschi e per la volontà di difesa della [[Venezia Giulia]], nonché per l'opera assistenziale compiuta presso i campi di deportazione tedeschi. Tenendo inoltre conto dell'amnistia emanata da [[Palmiro Togliatti]], la Corte dispose l'immediata scarcerazione del condannato, che aveva già scontato per intero, in regime di carcerazione preventiva, la pena residua.<ref>[[Romano Canosa]], ''Storia dell'epurazione in Italia: le sanzioni contro il fascismo, 1943-1948'', Baldini&Castoldi, Milano, 1999, ISBN 88-8089-522-2, pp. 366-367</ref><ref>Sergio Nesi, ''Il processo'', in ''Junio Valerio Borghese. Un principe, un comandante, un italiano''. Bologna, Lo Scarabeo, 2004, pp. 555-556.</ref><ref>[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=424 RAI - La Storia siamo noi: Il Golpe Borghese, storia di un'inchiesta] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100823132321/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=424 |data=23 agosto 2010 }} cfr. sezione "Approfondisci": ''"La formazione, che gode di una singolare autonomia e di un regolamento particolare, collabora con l'occupante tedesco nella guerra agli Alleati e nella spietata repressione della Resistenza partigiana, ma ancora prima della fine del conflitto allaccia rapporti con i servizi segreti americani (l'OSS, da cui nascerà nel 1947 la CIA) in funzione anticomunista ed antislava. [...] Terminata la guerra, dopo un concitato periodo di latitanza e ripetuti arresti, Borghese è condannato il 17 febbraio 1949 per collaborazionismo riuscendo però, grazie alla protezione americana (in particolare dal responsabile del controspionaggio dell'OSS, James Jesus Angleton), ad essere in breve tempo scarcerato."''</ref><ref>R.J.B. Bosworth, The Oxford Handbook of Fascism, Oxford University Press, New York, Apr. 2009, ISBN 978-0-19-929131-1, p. 593</ref><ref>[http://www.isral.it/web/web/pubblicazioni/qsc_38_nascerepubblica.htm Eredità del fascismo e legittimazione atlantica: l'anticomunismo antidemocratico] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110304204219/http://www.isral.it/web/web/pubblicazioni/qsc_38_nascerepubblica.htm |data=4 marzo 2011 }} di Nicola Tranfaglia: "E poi si scopre che il capo dei servizi segreti americani in Sicilia è James Jesus Simon Angleton, destinato a divenire uno dei più importanti dirigenti della CIA nel secondo dopoguerra. Questo personaggio stabilì uno dei patti fondamentali legati alla nascita della nostra democrazia. Fu Angleton infatti a salvare sul Lago di Garda Junio Valerio Borghese, a portarlo a Milano e a nasconderlo a casa di un partigiano, attraverso l'intercessione di uno degli esponenti principali del Partito d'Azione; quindi a condurre Borghese, travestito da ufficiale, a Roma e a premere affinché il suo processo si concludesse con una lieve condanna. Come puntualmente avvenne. In seguito fu sempre Angleton a reclutare dieci ufficiali della Decima Mas nei servizi segreti americani per le azioni anticomuniste."</ref><ref>[http://www.fondazioneitaliani.it/index.php/Golpe-Borghese.-Ipotesi-di-un-piano-eversivo.html Golpe Borghese. Ipotesi di un piano eversivo] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091209151044/http://www.fondazioneitaliani.it/index.php/Golpe-Borghese.-Ipotesi-di-un-piano-eversivo.html |data=9 dicembre 2009 }} "Nel 1947 e per due anni, in seguito alla liberazione del paese, Borghese è chiamato a pagare per i crimini commessi ai danni dei civili e contro il governo di Badoglio: il processo per collaborazionismo con il nemico si chiuderà con una condanna mitigata da attenuanti ottenute con la mediazione dei servizi segreti statunitensi, pochi anni di carcere e poi la libertà."</ref><ref>[http://www.progettonovecento.it/Italia/Borghese.htm Dizionario del fascismo
[[File:Comizio al Colosseo 5 giugno 1953.jpg|miniatura|verticale|Comizio di Borghese al Colosseo il 5 giugno 1953]]
|