Disturbo da deficit di attenzione/iperattività: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Collegamenti esterni: fix wikilinks
Riga 30:
Il trattamento sintomatico più impiegato per il trattamento dell'ADHD è il [[metilfenidato]], un'[[anfetamina]], ma esiste un forte dibattito all'interno degli stessi psichiatri sull'uso di queste sostanze stimolanti in bambini che sono iperattivi. In effetti, le linee-guida tendono a riconoscere l'utilità di integrare interventi educativi, psicologici, di supporto famigliare e - solo laddove realmente necessario - anche farmacologico.
 
[[Paolo Crepet [http://www.paolocrepet.it/]], esimionoto psichiatra e psicologo, in questo senso ha giustamente affermato: il ricorso agli psicofarmaci deve «rappresentare l'extrema ratio e comunque una strada assolutamente da evitare in età giovanile. Molto meglio può fare l'attenzione della famiglia».[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=85290].
L'atteggiamento di Crepet, come quello di molti altri esperti del settore, sottolinea l'utilità di approcciarsi ai farmaci in maniera corretta, senza "idealizzarli" (e quindi abusarne inutilmente), ma senza nemmeno "demonizzarli" (e quindi usandoli, in maniera consapevole e corretta, quando realmente necessari).
 
Riga 50:
 
Il Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali (Diagnostical and Statistical Manual) dell'Associazione Psichiatrica Americana (APA) è un riferimento basilare, criticato per un conflitto d'interesse di alcuni autori che nello stesso tempo erano consultenti o ricercatori alle dipendenze di case farmaceutiche. L'ADHD, secondo i critici, sarebbe in questo senso una delle tante sindromi scoperte e introdotte nel prontuario negli ultimi 50 anni. Secondo questa critica sarebbe un disturbo senza una sintomatologia chiara e univoca, diagnosticabile a "piacere", elaborata ad inizi del secolo scorso e ripresa negli anni '80 per creare un nuovo mercato di farmaci. A questi critici è stato fatto notare frequentemente come in realtà sia sufficiente consultare il DSM stesso per rendersi conto che i criteri diagnostici dell'ADHD siano al contrario ben precisi, e che ormai nella classe medica si è sviluppata una sensibilità alla questione tale da portare a porre tali diagnosi con molta attenzione, solo davanti a riscontri clinici evidenti. Al tempo stesso, la differenza tra "uso" ed "abuso" degli psicofarmaci, soprattutto in età evolutiva, è ben nota ai neuropsichiatri infantili, che sulla questione pongono ormai particolare attenzione.
 
 
==Note==