Discussione:Massimo Scaligero: differenze tra le versioni
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:''Scaligero ricevette spunti fecondi da [[Julius Evola]] (1898-1974), una figura preminente dell'esoterismo italiano. Lo incontrò per la prima volta nel 1930. Il [[Tradizione|tradizionalismo]] di Evola era fortemente critico riguardo l'insegnamento di Steiner, malgrado il mantenimento di buoni rapporti con alcuni antroposofi italiani. Fu Evola tuttavia ad introdurre Scaligero a [[Giovanni Colazza|Colazza]] e all'[[antroposofia]]. Divenuto discepolo diretto di [[Giovanni Colazza]], Scaligero fu fra i maggiori prosecutori delle idee di [[Rudolf Steiner]] in Italia e contribuì a far conoscere e diffondere l'[[antroposofia]].'' Io non vedo traccia di fonti. Se non ti fidi cercala nel testo. Se è in rosa c'è un motivo (e non è il piacere o non piacere al "buontempone"). --<span style="font-family:Viner Hand ITC">'''[[Utente:Capricornis crispus|<span style="color:#666666">C. crispus</span>]]'''<sup>('''[[Discussioni utente:Capricornis crispus|<span style="color:#CC0000">e quindi?</span>]]''')</sup></span> 20:11, 17 ott 2019 (CEST)
In questo caso basta riferirsi all'autobiografia "dallo Yoga alla Rosacroce"; ma non é questo in particolare il paragrafo al quale mi riferivo, mi riferivo a quello su Gentile.--[[Utente:Rigoberto42|Rigoberto42]] ([[Discussioni utente:Rigoberto42|msg]]) 20:15, 17 ott 2019 (CEST)
:Bene, allora copio anche quello così mi dici dov'è la fonte (comunque il Dallo Yoga non è neanche indicato: quindi è senza fonte).
:{{senza fonte|La distinzione scaligeriana fra “pensiero vivente” e “pensiero riflesso” ricorda quella della “logica del pensare” e “logica del pensato” formulata da [[Giovanni Gentile]]. L’idea del “pensiero pensante” formulata da Gentile in contrapposizione al “pensiero pensato”, in Scaligero trascende la sua valenza filosófica per divenire un fondamento esotérico, nel quale il pensiero pensante, da lui chiamato “vivente” assurge a forza cosmica onnicomprensiva capace di aprire all’uomo il varco del sovrasensibile. Allo stesso modo, la “logica del pensato” gentiliana, diviene in Scaligero il limite del “pensiero riflesso”, ovvero di una dialettica fine a sé stessa incapace di innalzarsi alla luce del pensiero in atto.}}
:{{senza fonte|L’atto puro del pensiero pensante che in Gentile si limita ad essere un’idea filosofica riformatrice dell’idealismo hegeliano, in Scaligero diviene un vero e proprio “esercizio” interiore a valenza iniziatica, denominato “concentrazione”.
:Attraverso l’esercizio della concentrazione – sorta di atto puro del pensiero – che consiste nella descrizione mentale di un oggetto costruito dall’uomo e in seguito dalla contemplazione dell’immagine sintesi del concetto così formato, il discepolo dovrebbe arrivare all’esperienza del pensiero pensante, o vivente, esperienza che gli permetterebbe di trascenderé quella dialettica del pensato che lo inchioda alla riflessità del mondo, ovvero alla sua ''[[maya]]'' o apparenza.}}
:Dunque? --<span style="font-family:Viner Hand ITC">'''[[Utente:Capricornis crispus|<span style="color:#666666">C. crispus</span>]]'''<sup>('''[[Discussioni utente:Capricornis crispus|<span style="color:#CC0000">e quindi?</span>]]''')</sup></span> 20:17, 17 ott 2019 (CEST)
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