Roger Ascham: differenze tra le versioni
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Aschman nel 1530 compì i suoi studi a Cambridge nel St. John College dove ebbe modo di approfondire la conoscenza del greco antico che gli umanisti italiani avevano riscoperto quando studiosi bizantini, rifugiati in Occidente dopo la caduta di Costantinopoli, nel 1353 ad opera dei Turchi, avevano iniziato a tenere corsi di greco e di letteratura greca a Firenze e poi anche in altri centri.
{{Vedi anche|Toxophilus}}
Vincitore di una borsa di studio divenne "regius professor" di greco nel 1540 praticando nello stesso tempo gli esercizi fisici e la musica. Nel 1545 pubblicò il ''[[Toxophilus]]'', la sua prima opera che gli valse l'approvazione del re [[Enrico VIII]] che lo dotò anche di una pensione. Il Toxophilus era un trattato sul tiro dell'arco, considerato non solo un sano esercizio fisico ma anche un'utile pratica militare per la difesa del proprio paese. Attraverso quest'opera inoltre Ascham voleva dare, attraverso uno stile curato e un linguaggio elevato, dignità nazionale alla lingua inglese dimostrando come questa fosse di pari importanza rispetto al latino, all'italiano, al francese, allora predominanti.
Le sue qualità di studioso gli giovarono rilevanti incarichi ufficiali come istitutore della allora principessa Elisabetta, poi segretario latino di Edoardo VI, di Maria e infine della sua ex allieva la regina Elisabetta.
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«Gl'ideali educativi dell'Ascham già adombrano, nel loro severo moralismo e platonico ellenismo, gli ulteriori sviluppi della pedagogia inglese.» Prefigura il modello del futuro ''gentleman'' inglese: «Formazione del carattere, disciplina e controllo interiore; senso religioso e insieme sanità, bellezza ed equilibrio fisico ottenuto per mezzo degli sport e dei giuochi.» <ref>''Enciclopedia Italiana Treccani'' op.cit ibidem</ref>
Per conseguire questo obiettivo Ascham, contrario all'uso delle pene corporali per gli allievi, delinea nei minimi particolari l'azione educativa ispirata alla cortesia e al benevole dialogo:
{{citazione|Non rimproverare troppo presto l'allievo, perché ciò andrà a detrimento della sua intelligenza e scoraggerà la sua diligenza, ma ammoniscilo dolcemente: questo farà sì che egli si voglia correggere e che sia contento di proseguire spinto dall'amore e dalla speranza di apprendere... Fa che il maestro dica: "Qui tu fai bene". Perché ti assicuro che nessuna pietra è più efficace a render aguzza una buona intelligenza e a incoraggiare l'amore per l'apprendimento che la lode... Secondo la mia opinione l'amore funziona più della paura, la dolcezza più delle percosse, per far apprendere in modo giusto un bambino. <ref
==Note==
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