Francesco Filelfo: differenze tra le versioni

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Là scoprì a malincuore che la moglie era morta di peste. Ripensò allora a Firenze, sperando di potervi fare ritorno, dal momento che l'ostilità dei Medici nei suoi confronti si era attenuata con il passare degli anni. Per ottenere il favore della signoria, in occasione della [[congiura dei Pazzi]] ([[1478]]), che aveva attentato alla vita di [[Lorenzo de' Medici|Lorenzo il Magnifico]], egli scrisse anche al suo precedente mecenate Sisto IV denunciando la sua partecipazione in tale complotto. Lorenzo lo invitò ad insegnare il greco a Firenze, ma poco dopo il suo arrivo, nel [[1481]], Filelfo morì e fu sepolto nella [[basilica della Santissima Annunziata]].
 
Con testamento del 23 febbraio 1473 aveva destinato la sua ricca biblioteca, con testi greci e latini, al figlio Federico Francesco e in caso di morte di questi, alla cattedrale di Milano; essa finì dunque nella sagrestia meridionale del Duomo dov'era conservata la biblioteca capitolare. I libri del Filelfo andarono però dispersi.
 
== Note ==
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* I. G. Rao, ''Francesco Filelfo. Della disciplina morale'', in «All'ombra del lauro», a cura di A. Lenzuni, Milano, 1992.
* Paolo Viti, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-filelfo_(Dizionario-Biografico)/ FILELFO, Francesco]», in ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Volume 47, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1997.
*Fausto Ruggeri, ''Il testamento di Francesco Filelfo'', «Italia medioevale e umanistica», 35 (1992), pp. 345-366.
*''Platonis Euthyphron Francisco Philelfo interprete, Lysis Petro Candido Decembrio interprete''. A cura Stefano Martinelli Tempesta, Firenze, 2009.
*Francesco Filelfo, ''Opere storiche e politiche. Volume I. Filelfo e la storia.'' A cura di Gabriella Albanese e Paolo Pontari, Firenze, 2018.