Marco Taradash: differenze tra le versioni

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Si iscrive nel 1968 alla Gioventù Liberale, organizzazione giovanile del [[Partito Liberale Italiano]], che lascia alla metà degli anni Settanta, dopo essere stato sessantottino,<ref name = "ses">{{cita web|url=https://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2009/03/14/LX2LX_LX201.html|titolo=Marco Taradash, il radicale folgorato dal Cavaliere|data=13 marzo 2009|accesso=23 maggio 2019|pubblicazione=Il Tirreno}}</ref> per aderire al [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]]. Dopo la maturità classica ha frequentato gli studi universitari nel corso di laurea in [[Filosofia]] di [[Università di Pisa|Pisa]], e i corsi economico-sociali del Ceses di [[Università di Venezia|Venezia]], presieduto da [[Renato Mieli]]. Poi intraprende, tra il 1975 ed il 1977 una lunga esperienza giornalistica, cominciata a [[TVL Radiotelevisione Libera]], emittente privata livornese da lui fondata con [[Paolo Romani]] e altri coetanei.<ref name = "ses"/> Nel 1977 si trasferisce a Roma iniziando a collaborare con il gruppo parlamentare Radicale federalista europeo e con [[Radio Radicale]]. Alla fine del 1979 risale la nascita di "Stampa e regime", rivista che ha curato per sei giorni alla settimana per dieci anni, fino all'elezione al [[Parlamento europeo|Parlamento Europeo]] nel 1989. Grazie a Stampa e Regime ha anche ottenuto uno dei più noti premi giornalistici italiani, "Il [[Premiolino]]". Nel 1981 è diventato anche redattore del mensile di informazione sui media, cioè ''[[Prima Comunicazione]]'', grazie alla quale, nel 1990, è diventato giornalista professionista. Ha collaborato per diversi periodi a varie testate, tra cui [[L'Espresso]] diretto da [[Giovanni Valentini (giornalista)|Giovanni Valentini]], e, più tardi, ''[[Il Foglio (quotidiano)|Il Foglio]]''.
 
Dopo aver fondato nella metà degli [[Anni 1980|anni Ottanta]] il ''Coordinamento Radicale Antiproibizionista'' (CORA) con ''Guancarlo Arnao'' e Luigi Del Gatto, nel 1989 viene eletto nel [[Parlamento europeo]] con la [[Lista Antiproibizionista]] di matrice radicale e [[Camera dei deputati (Italia)|deputato]] nel [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento italiano]], prima con i radicali nel 1992, e poi con i Riformatori pannelliani alleati con [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] diventando Presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai. Nel 1995 lascia il Partito radicale per divergenze sulla linea politica e fonda la Convenzione Per la Riforma Liberale, che porterà in Parlamento con Forza Italia alcuni fra i protagonisti della cultura liberale del tempo: [[Lucio Colletti]], [[Piero Melograni]], [[Marcello Pera]], Giorgio Rebuffa. Nel 1996 viene eletto di nuovo alla Camera nelle liste di Forza Italia, che abbandona nel 1999 a seguito del rifiuto di Silvio Berlusconi di sostenere alcuni referendum, fra cui quello per l'abolizione della legge elettorale e della ''separazione delle carriere'' fra magistrati della pubblica accusa e giudici. Non viene di conseguenza ricandidato nel 2001, per cui riprende l'attività giornalistica curando tra l'altro ogni sabato mattina, su proposta di Marco Pannella, la rassegna stampa di [[Radio Radicale]] "Stampa e Regime".
 
Per il suo impegno nella difesa degli studenti imputati e condannati per l'[[omicidio di Marta Russo]] a Roma 1997 viene querelato per [[diffamazione]] sia dai magistrati dell'accusa da ''Gabriella Alletto'', teste nel processo per l'[[omicidio di Marta Russo]], ma viene prosciolto. Taradash aveva accusato la donna di false dichiarazioni indotte dagli inquirenti.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1999/febbraio/13/Oggi_vinto_dopo_co_10_9902134020.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150414133225/http://archiviostorico.corriere.it/1999/febbraio/13/Oggi_vinto_dopo_co_10_9902134020.shtml|titolo=Gabriella Alletto ottiene il rinvio a giudizio di Taradash|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Brogi Paolo|data=13 febbraio 1999|accesso=23 febbraio 2013|urlmorto=sì|dataarchivio=14 aprile 2015}}</ref>.