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Infatti, secondo questa teoria, le varici non sono, come del resto anche l’edema e l’ulcera, la causa dell’insufficienza venosa, ma bensì la conseguenza di essa, determinata da ostacoli al flusso venoso e/o dall’incontinenza valvolare. Inoltre, l’eliminazione delle varici, ostacolando il drenaggio venoso naturale dei tessuti superficiali, sarebbe responsabile di recidive per effetto di compenso. Il metodo CHIVA, eliminando il sovraccarico in termini di portata e di pressione, porta alla guarigione delle ulcere ed alla normalizzazione del calibro delle vene dilatate, in particolare quelle varicose. Il metodo si basa sul frazionamento della pressione idrostatica gravitazionale della colonna ematica venosa in punti definiti e sulla deconnessione degli shunts veno-venosi chiusi, in base alla configurazione emodinamica del singolo paziente; il tutto con 1 o al massimo 5 sezioni/legature eseguite in anestesia locale e senza ricovero (trattamento ambulatoriale). Altro vantaggio: la conservazione delle safene. Esse infatti, rappresentano il migliore materiale per by-pass, in caso di ostruzioni arteriose degli arti inferiori, potendo inoltre completare anche i by-pass coronari <ref>Al link [http://fr.slideshare.net/pmphone/evaluation-du-capital-veineux Capital veineux et patient arthéromateux]</ref>, sempre più necessario quando invecchia la popolazione . La cura CHIVA è stata oggetto di vari studi randomizzati controllati ed una Cochrane Library review ha dato la prova dei suoi vantaggi rispetto alle tecniche demolitive di riferimento, in particolare, l’ablazione chirurgica delle safene o “stripping”. Uno studio retrospettivo CHIVA vs Laser ha dimostrato la superiorità della metodica CHIVA. Un altro studio ha dimostrato che tali risultati richiedono comunque, una formazione specifica dei medici e dei chirurghi <ref>{{en}} Carandina S, Mari C, De Palma M, Marcellino MG,Cisno C, Legnaro A, et al. ''Varicose Vein Stripping vs Haemodynamic Correction (CHIVA): a long term randomised trial''. ''European Journal of Vascular and Endovascular Surgery''. 2008;35(2):230–7</ref>{{,}}<ref>{{en}} Parés JO, Juan J, Tellez R, Mata A, Moreno C, Quer FX,et l. ''Varicose vein surgery: stripping versus the CHIVA Method: a randomized controlled trial.'' Annals of Surgery 2010;251(4):624–31.</ref>{{,}}<ref>{{en}} Iborra-Ortega E, Barjau-Urrea E, Vila-Coll R, Ballon-Carazas H, Cairols-Castellote MA. ''Comparative study oftwo surgical techniques in the treatment of varicose veins of the lower extremities: results after five years of followup.'' ''Estudio comparativo de dos técnicas quirúrgicas en el tratamiento de las varices de las extremidades inferiores: resultados tras cinco años de seguimiento'']. Angiología 2006; 58(6):459–68.</ref>{{,}}<ref>{{en}} P.Zamboni et al: Minimally ''Invasive Surgical management of primary venous Ulcer vs. Compression''. Eur J vasc Endovasc Surg 00,1 6 (2003)</ref> <ref>{{en}} Bellmunt-Montoya S, Escribano JM, Dilme J, Martinez-Zapata MJ. CHIVA ''Method for the treatment of chronic venous insufficiency. Cochrane Database of Systematic Reviews 2012'', Issue 2. Art. No.: CD009648. DOI:10.1002/14651858.CD009648.</ref>{{,}}<ref>{{en}} Chan, C.-Y.a, Chen, T.-C.b, Hsieh, Y.-K.a, Huang, J.-H.c. ''Retrospective comparison of clinical outcomes between endovenous laser and saphenous vein-sparing surgery for treatment of varicose veins'' (2011) ''World Journal of Surgery'', 35 (7), pp. 1679-1686</ref>{{,}}<ref>{{en}} Milone M, Salvatore G, Maietta P, Sosa Fernandez LM, ''Milone Recurrent varicose veins of the lower limbs after surgery. Role of surgical technique (stripping vs. CHIVA) and surgeon's experience''. F. G Chir. 2011 Nov-Dec;32(11-12):460-3.</ref>{{,}}<ref> Rutherford's Vascular Surgery and Endovascular Therapy, Edition 9, section 23 "Chronic Venous Disorders" "Saphenous Sparing Operations" page 2030 </ref>
*Nel 1991 Franceschi propone un nuovo approccio fisiopatologico alla patologia emorroidaria, “assolvendo” le vene emorroidarie, in quanto vittime di quello che chiama il “Quarto fattore”. Quest’ultimo sarebbe rappresentato dall’aggressione fisica e chimica delle feci sulla mucosa del canale anale. In base a tale ipotesi, viene messo a punto un trattamento preventivo e curativo, che consiste nel facilitare l’evacuazione delle feci, eliminando contemporaneamente, i residui fecali dal canale. Si tratta di una doccetta esterna che libera un getto d’acqua capace di penetrare a distanza nel canale e nel basso retto, senza nessun contatto con l’ano. REF: 1990: Dispositivo d’igiene e di trattamento INPI N° di Registrazione Nazionale : 90 07624. La sua efficacia è validata da uno studio ospedaliero randomizzato <ref>Hôpital d’Instruction des Armées Bégin Vincennes Etude IJ 301 (Accord du CCPPRB Pitié Salpétrière Novembre 1993)</ref>{{,}}<ref>[http://www.sepp-dizeta.com/editor_netb/files/File/File12%20studi%20e%20risultati.pdf Évaluation de l'efficacité et de la tolérance d'un nouveau procédé de traitement des hémorroïdes symptomatiques]</ref>{{,}}<ref>C.Franceschi. ''Hémorroïdes : maladie des veines ou d’un quatrième facteur. Essai d’analyse physiopathologique. Conséquences thérapeutiques''. ''Actualités Médicales Internationales''. Angiologie (8), n° 145, décembre 1991.</ref>. [https://www.angio.info/Article%204me%20facteur.pdf]
*Nel 1994, propone una classificazione emodinamica delle malformazioni vascolari [https://www.angio.info/1994%20malformations%20vasculaires.%20%20Claude%20Franceschi%20R.pdf]. Mette a punto, inoltre, una valvola venosa artificiale posizionata tramite un catetere : Brevet INPI N° 94 15391 [https://www.angio.info/IMG_20140822_150318.jpg]. *Nel 1997, descrive l’Indice dinamico del reflusso venoso (IDR) e la Manovra di Paranà, codifica inoltre, la diagnosi eco-doppler della flebite plantare <ref>{{en}} C.Franceschi : ''Mesures et interprétation des flux veineux lors des manœuvres de stimulation. Compressions manuelles et manœuvre de parana. Indice dynamique de reflux (IDR) et indice de psatakis'' = ''Measures and interpretation of venous flow in stress tests, manual compression and Parana manoeuvre''. ''Dynamic back flow and Psatakis indice''. ''Journal des maladies vasculaires''. Congrès du Collège Français de Pathologie Vasculaire. No30. 1997, vol. 22, no 2, pp. 96-136.</ref>.
*Nel 2005, definisce anatomicamente i punti di fuga venosi perineali, inguinali e clitoridei, responsabili di una parte notevole delle varici e di altri disturbi legati all’insufficienza venosa della donna, codificandone la diagnostica eco-doppler <ref>{{en}} C.Franceschi, A.Bahnini. ''Treatment of lower extremity venous insufficiency due to pelvic leak points in women Annals of Vascular surgery'' 2005;19;1-6</ref>. Concepisce uno strumento chirurgico che permette una gestione veloce e facile di eventuali emorragie durante un atto operatorio : L’Hemostator de Franceschi. INPI N° 05 09671 <ref>Hemostator de Franceschi Depot INPI N° 0509671: 22 sept 2005 réalisé par Landanger France</ref> [https://www.angio.info/Hemostator.pdf].
*Nel 2006, mette a punto una miscela di vaselina al 40% con zucchero al 60%, finalizzata alla pulizia e alla disinfezione delle ferite e in particolare delle ulcere degli arti inferiori. Questo composto offre il vantaggio: del basso costo, di una singola applicazione settimanale e della non necessità di una pulizia chirurgica dell’ulcera. I risultati fanno fortemente supporre che l’applicazione di tale miscela sia equivalente, anzi più efficace, delle medicazioni locali più recenti. I primi risultati sono in corso di pubblicazione.
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