Rodolfo Fierro: differenze tra le versioni

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I futuri compagni della [[División del Norte]] lo descrivevano come un tipo stranissimo. Alto, robusto, faccia tonda, carnagione scura ma occhi chiari, sguardo magnetico. Era un buon giocatore di [[scacchi]], coraggioso e temerario, sempre pronto alla sfida, al duello, al litigio, propenso ad [[Alcolismo|alcolizzarsi]] troppo spesso perdendo completamente la ragione, diventando violento più di quanto lo fosse in combattimento. Accanto a [[Pancho Villa]] sembrava calmarsi, ma era sempre difficile controllarlo, spietato all'inverosimile verso i nemici e verso chiunque gli si parasse davanti per qualsiasi motivo.<ref name="Durschmied02">{{cite book|title=Blood of Revolution: From the Reign of Terror to the Rise of Khomeini |first=Erik |last=Durschmied |pages=100, 102, 111 |year=2002 |publisher=Arcade Publishing |isbn=1-55970-607-4}}</ref>
 
Per dare un'idea del personaggio, il suo passatempo preferito era la [[roulette russa]] nella variante “messicana”: ci si sedeva tutti intorno ad un tavolo, si prendeva un revolver carico, si armava il cane e lo si lanciava in aria. Se cadeva sbattendo il cane questo scattava facendo partire il colpo. Oppure si prendeva un revolver, carico, si armava il cane e lo si metteva di piatto sulla superficie del tavolo, facendolo girare velocemente su se stesso. {{Cn|Ogni tanto il cane poteva sbloccarsi e sparare un colpo mentre il revolver girava, colpendo a casaccio uno dei presenti. Solitamente si faceva questo gioco completamente sbronzi.<ref name="Knight90">{{cite book |title=The Mexican Revolution |first=Alan |last=Knight |pages=[https://archive.org/details/mexicanrevolutio0000knig/page/117 117, 336] |year=1990 |publisher=University of Nebraska Press |isbn=0-8032-7771-7 |url=https://archive.org/details/mexicanrevolutio0000knig/page/117 }}</ref>
 
Altrettanto estrema era la sua fedeltà alla rivoluzione ed in particolare a Pancho Villa: mai si è saputo di un suo coinvolgimento in complotti, sedizioni, tradimenti (numerosissimi nella rivoluzione messicana), mai ha disobbedito ad un ordine impartito personalmente dal suo capo, spesso era ''de facto'' la sua guardia del corpo, il suo braccio destro in battaglia come negli ambienti governativi, nelle riunioni militari e civili, negli spostamenti effettuati nei momenti dei combattimenti o di tregua.