Arzago d'Adda: differenze tra le versioni
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'''Arzago d'Adda''' è un comune di 2.644 abitanti della [[provincia di Bergamo]].
Situato nella pianura sud-occidentale, all'estremità del territorio provinciale, dista circa 26 chilometri dal [[Bergamo|capoluogo orobico]].
==Cenni storici==
Il paese, tra i più antichi della [[Gera d'Adda]], era abitato già in epoca preromana da gruppi appartenenti alle tribù dei Liguri.
I primi insediamenti stabili ed organizzati furono comunque opera dei [[Romani]], i quali vi fondarono un [[pagus]]. E' a questo periodo che risale il toponimo, che recenti studi fanno derivare dal nome di persona ''Arezio''. Questa tesi è avvalorata dal ritrovamento, avvenuto nel [[1985]], dei resti di una villa romana risalente al [[IV secolo]]. Si suppone che questa facesse parte del ''Fondo Areziaco'', che indicherebbe appunto le proprietà di Arezio.
Numerosi sono i resti dell'epoca romana, tanto che nel [[1871]] un contadino, mentre dissodava il terreno, ritrovò nei propri campi un contenitore di terracotta contenente monete coniate dall'imperatore [[Antonino Pio]] nel [[II secolo]]. La gran quantità di monete (circa 150-200 libbre) venne fatta sparire dalla popolazione accorsa dopo essere stata avvisata della scoperta. Si dice che nei periodi successivi vi furono numerosissimi scavi volti alla ricerca di ulteriori tesori.
Dopo il periodo dell'[[Impero Romano]] il paese fu soggetto alle scorrerie delle orde barbariche, seguite dall'arrivo dei [[Longobardi]]. A questo periodo risale il documento conosciuto come il ''testamento di Taido'' che, datato [[774]], cita l'esistenza dell'antica chiesa di San Lorenzo. Questa costruzione era sede battesimale, nonchè matrice di tutte le chiese minori dei borghi vicini.
Con l'avvento del [[Medioevo]] il paese, colpito dalle lotte fratricide tra [[guelfi]] e [[ghibellini]], si dotò di fortificazioni a scopo difensivo, tra cui alcune torri ed un castello, nel quale viveva la famiglia dei ''De' Capitani'', detentrice del potere feudale fin dal [[1030]].
In quel periodo si consolidò una curiosa tradizione: il podestà appena eletto doveva abbracciare una colonna mozza, risalente al periodo romano, e pronunciare la formula del giuramento.
I secoli a seguire non videro il paese al centro di particolari avvenimenti, tanto che da centro rinomato e di riferimento in tutto il circondario, Arzago divenne un piccolo e tranquillo borgo di pianura, dedito all'agricoltura ed all'allevamento.
==Da visitare==
La chiesa parrocchiale, dedicata a San Lorenzo, è stata edificata in stile neogotico al termine del [[XIX secolo]] in luogo di quella che per secoli era stata la costruzione sacra di riferimento per gran parte della ''Geradadda'': dell'antica pieve rimane soltanto l'abside.
Sono presenti anche altre piccole chiesette campestri: meritano menzione quella intitolata alla Madonna del Rosario e quella di San Francesco.
Molto importante è il castello dei ''Capitani di Arzago'' che, ristrutturato nel [[XVI secolo]] ed adibito a residenza signorile, presenta ancora le mura d'ingresso in mattoni, con archi d'ingresso al di sopra dei quali resistono quattro piccole statuette raffiguranti le quattro stagioni.
Del periodo romano restano la villa, risalente all'epoca imperiale e scoperta pochi anni or sono, e la colonna mozza detta anche ''podestarile'', che i podestà dovevano abbracciare al fine di portare a termine il proprio mandato con la ''rettitudine salda'' propria della colonna stessa.
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