Marcel Lefebvre: differenze tra le versioni
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Fin dal [[1972]] i Vescovi francesi bollarono [[Ecône]] come "seminario selvaggio" e cercarono di ottenerne la chiusura per la formazione e la mentalità ostile al Concilio Vaticano II. Il 19 marzo [[1975]] Lefebvre dichiarò che non si sarebbe mai separato dalla Chiesa, ma ciò non fu sufficiente a ridurre l'ostilità di parte delle gerarchie svizzere e francesi. Dopo le inchieste e lunghe procedure ecclesiastiche abituali mons. Pierre Mamie, [[Diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo|vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo]], in stretto accordo con la conferenza episcopale svizzera e il [[Vaticano]] ritirò il riconoscimento canonico e ordinò la chiusura del [[seminario internazionale San Pio X]] di [[Ecône]] ([[1975]]). Lefebvre rifiutò di accettare questa disposizione e disattese la proibizione di ordinare nuovi sacerdoti e di aprire nuove case. Mons. Nestor Adam [[Diocesi di Sion|vescovo di Sion]], che fu tra i fautori di questa condanna, si alienò una parte considerevole dei fedeli della sua diocesi. Tuttavia, anche se venne lanciata l'interdizione contro mons. Lefebvre, questi conserverà il potere di ordinare sacerdoti, in modo valido anche se illegittimo, in quanto nemmeno la Chiesa o il papa in persona possono togliere un sacramento e il conseguente potere sacro, a un sacerdote.<ref>{{cita web|url=http://www.30giorni.it/articoli_id_20799_l1.htm|titolo=Fonte}}</ref>
=== La S. Messa della sfida a papa Paolo VI ===
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