Vimodrone: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da applicazione mobile Modifica da applicazione iOS
standard
Etichette: Modifica da mobile Modifica da applicazione mobile Modifica da applicazione iOS
Riga 62:
===Architetture religiose===
 
;====Chiesa parrocchiale di San Remigio====
Situata in piazza Unità d'Italia, l'attuale chiesa è stata edificata nel 1781 e ampliata tra il 1938 e il 1941 dall'architetto Giovanni Barboglio.
Un luogo di culto a Vimodrone, consistente forse in una semplicissima e povera cappella dedicata a San Remigio, doveva esistere indubbiamente fin dall'Alto Medioevo. Ma la certezza storica della presenza di questo edificio religioso l'abbiamo da un documento del 1169: una bolla di [[papa Alessandro III]], datata 30 marzo, nella quale vengono confermati diritti e possessi della basilica di San Giovanni Battista di Monza e tra questi figurano quelli sulla pieve di San Giuliano di Colonia (Cologno Monzese) con tutte le sue cappelle tra cui la chiesa di San Remigio "in Vicu Modroni".
 
;====Chiesa di Santa Maria Nova====
[[File:Chiesa santa maria nova - del pilastrello - vimodrone - milano.jpg|left|thumb|Chiesa di Santa Maria Nova o Chiesa del Pilastrello]]
È una piccola chiesa situata all'esterno del cimitero comunale di Vimodrone, lungo la Strada Padana Superiore, la più antica del territorio di Vimodrone. Di origine cinquecentesca, nota anche come "Chiesa del Pilastrello", perché sorta in prossimità di una pietra miliare romana (al pilastrello). Antico sesto miliario venendo Milano. Nova perché distinta da Santa Maria Vetera già esistente in Vimodrone e abbattuta per ordine del cardinale [[Carlo Borromeo]]. La chiesetta è sulla via che apre alla [[Martesana]]. Negli atti della visita pastorale del 1572 compiuta dal cardinale [[Carlo Borromeo]], veniva riportato "Fu iniziata nel 1524, grazie alle offerte della popolazione, e perciò è nuova e bella", e nella pala absidale, veniva definita "satis pulchra", stupenda - si dice realizzata dal [[Bernardino Luini|Luini]] stesso. Al suo interno si trovano affreschi attribuibili alla scuola pittorica di [[Bernardino Luini]], in altri alla scuola del [[Bergognone]] e alla scuola lombarda di [[Gaudenzio Ferrari]].<ref>{{Cita libro|autore = G.M. Vazzoler|titolo = Santa Maria Nova o del Pilastrello|anno = |editore = |città = }}</ref> La chiesa ha una sola navata, chiusa da un'abside semicircolare. Le pareti laterali sono suddivise da dieci nicchioni ad arco, sopra i quali gira un cornicione in cotto con altrettante lunette su cui si stende la volta a botte. Nelle lunette si aprono come occhi, alternativamente, sei finestre circolari. Il campanile e la sacrestia quadrata risalgono alla metà del 1700. Sopra la porta d'ingresso vi è una lunetta con tracce di crocefissione seicentesca. Nel 2015 la sovraintendenza dei Beni culturali ha autorizzato un progetto di riqualificazione con l'obiettivo di porre rimedio alle infiltrazioni dell'umidità.<ref>{{Cita news|autore=mcy|titolo=Sono iniziati i lavori per salvare la porta d'accesso della Martesana|pubblicazione=Gazzetta della Martesana|data=sabato 19 marzo 2016|p=31}}</ref> L'edificio appartiene alla parrocchia di San Remigio.<ref>{{Cita news|autore=Giovanni Abruzzo|titolo=Santa Maria Nova torna a "vivere"|pubblicazione=L'eco di Milano e Provincia|editore=|data=22 giugno 2016|p=3}}</ref> A settembre 2016 viene resa nota la notizia che la chiesa partecipa al censimento [[Fondo Ambiente Italiano|FAI]] de [[I Luoghi del Cuore]] per porre rimedio all'umidità.<ref>{{Cita news|autore=Giovanni Abruzzo|titolo=Vimodrone / Spiritualità, arte e buona musica a Santa Maria Nova|pubblicazione=L'eco notizie di Milano e provincia|data=21 settembre 2016|p=3}}</ref>
 
;====Chiesa di Dio Trinità d'Amore====
Negli anni sessanta del secolo scorso, nella zona nord del paese, venne eretta una chiesa prefabbricata alla quale passò il titolo e le suppellettili di Sant'Anna, mentre l'antica chiesetta, ormai sconsacrata, fu demolita. Sotto la guida del parroco don Mario Marangoni, la nuova cappella si avviò così ad assumere la dignità parrocchiale, conferita dal cardinale [[Carlo Maria Martini]] l'11 agosto 1986, comportando lo smembramento di una buona parte del territorio di San Remigio in Vimodrone e di San Giuliano in Cologno Monzese. La nuova parrocchia assunse il titolo di Dio Trinità d'Amore. Negli anni novanta, la struttura prefabbricata che ospitava la chiesa venne abbandonata in favore di un nuovo edificio di architettura moderna realizzato nelle vicinanze, comprendente anche un complesso oratoriale con ampi spazi ricreativi, che costituisce l'attuale ubicazione della parrocchia.
 
;====Cappella di San Giuseppe====
Lungo la Padana Superiore, nel quartiere confinante con Milano, denominato San Giuseppe negli anni sessanta, qui, si costruì un prefabbricato per agevolare gli abitanti costretti ad un lungo e pericoloso tragitto lungo lo "stradone" per raggiungere la chiesa parrocchiale. Quest'opera si deve all'impegno economico e manuale dei giovani universitari della parrocchia di Santa Maria del Suffragio di Milano. La sua inaugurazione avvenne il 7 dicembre 1969.<ref>{{Cita web|url=http://www.parrocchiasanremigiovimodrone.org/index.php?option=com_content&view=article&id=34:cappella-di-san-giuseppe&catid=16:la-parrocchia&Itemid=101|titolo=Cappella di San Giuseppe|cognome=User|nome=Super|sito=www.parrocchiasanremigiovimodrone.org|accesso=2016-09-07}}</ref>
 
;====Cippo detto "della Crocetta"====
Si tratta di un cippo posto lungo la [[Strada statale 11 Padana Superiore|Strada Statale 11 Padana Superiore]] a ricordo della visita pastorale di [[San Carlo Borromeo]] del 23 gennaio 1572.
 
===Architetture civili===
 
;====Villa Cazzaniga====
Situata in località Gaggiolo si compone di corpi rustici di probabile origine seicentesca e una parte residenziale della metà del XVIII secolo. Nasce come biblioteca per i nobili milanesi che la raggiungevano per lo più in barca. Il fronte principale con il suo portico si affaccia verso il Naviglio, diviso da quest'ultimo da un muretto, con due balaustre laterali e un cancelletto centrale per l'accesso al canale.<ref name="ReferenceA"/>,
L'iniziale forma a U sopravvive solo nell'ala Est: cosicché l'edificio ha oggi pianta a L, per la demolizione del braccio Ovest.
Riga 87:
Dalla documentazione nota s'apprende che l'edificio è già edificato nel 1764, quando risulta di proprietà del milanese Carlo Alberto Besozzi, dopo una serie di passaggi di proprietà il complesso perviene alla famiglia Cazzaniga nel 1902.<ref>{{Cita libro|autore = Balestrini R.|titolo = Cinquecento anni di naviglio Martesana, 1497-1997, Architettura d'arte lungo il Naviglio|anno = 1998 |editore = |città = Novate Milanese}}</ref>,
 
;====Torre MiNEC====
La torre MiNEC (Milan North-East Centre), progettata dall'architetto [[Mario Botta]], venne realizzata nel 2008. Il torrione ha una pianta a settore circolare di circa 2000 metri quadri. Lo sviluppo verticale dell'edificio è caratterizzato da tre corpi “a ventaglio”, connessi ad un nucleo scale, a costituire il volume principale, sede degli uffici, articolato tra superfici trasparenti di acciaio e vetro e setti di pareti opache in [[laterizio]]. Un volume a tamburo posto in sommità, in posizione centrale, destinato agli impianti, è completamente rivestito anch'esso in laterizio e rispecchia il linguaggio architettonico utilizzato per l'“Ellisse” del [[Teatro alla Scala]] di Milano.
Con l'elemento di sommità, l'edificio raggiungere un'altezza complessiva di circa sessanta metri. Nel progetto originale era prevista la realizzazione di un edificio gemello nelle vicinanze, ma in seguito la costruzione non si è concretizzata.
Riga 93:
=== Aree naturali ===
 
;====Parco Est delle Cave====
Il [[Parco Est delle Cave]] si estende su una superficie di 573 ettari, distribuiti tra i comuni di [[Carugate]], [[Cernusco sul Naviglio]], [[Cologno Monzese]], Vimodrone e [[Brugherio]]. Il parco conserva i caratteri tipici dei paesaggi agricoli: piccole aree boschive, siepi e alberature di confine; importante la presenza di cave, alcune ancora in attività, altre in disuso. La cava del Gaggiolo è la più vasta dell'area, e insiste su tre comuni: Vimodrone, Cernusco sul Naviglio e Cologno Monzese. Venne utilizzata fino alla metà degli anni ‘50 per l'estrazione di sabbia e ghiaia.