Fausto Bertinotti: differenze tra le versioni

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Ideologicamente a cavallo tra [[comunismo]] [[Partito Comunista Italiano#Correnti|ingraiano]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1992/agosto/25/CGIL_quella_difficile_ripresa_co_0_92082512761.shtml CGIL, quella difficile ripresa]</ref> e [[socialismo]] [[Partito Socialista Italiano#Correnti|lombardiano]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/gennaio/22/Sergio_Fausto_amicizia_uccisa_dall_co_0_9501221789.shtml Sergio e Fausto, un'amicizia uccisa dall'Operaio Metafisico]</ref>, Bertinotti è un convinto [[Movimentismo#Movimentismo della sinistra radicale|movimentista]]<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/04/BENVENUTI_GUERRIGLIERI_co_0_9605046855.shtml|titolo=BENVENUTI GUERRIGLIERI <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|lingua= |data= |accesso= }}</ref>, politicamente vicino all'esperienza dei contemporanei movimenti sociali [[Radicalismo|radicali]] (in particolar modo ''[[Movimento no-global|no-global]]''), [[pacifismo|pacifista]] e [[nonviolenza|nonviolento]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2004/novembre/09/Bertinotti_Disobbedienti_esproprio_sopraffazione_co_9_041109052.shtml Bertinotti ai Disobbedienti: l'esproprio è sopraffazione]</ref>. È stato inoltre per molti anni un [[sindacalista]] della [[CGIL]], iscritto dapprima nel [[Partito Socialista Italiano]], poi, dopo una breve esperienza nelle file del [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]], nel [[Partito Comunista Italiano]] e, a seguito della sua dissoluzione, nel [[Partito Democratico della Sinistra]], entrando infine a far parte di [[Partito della Rifondazione Comunista|Rifondazione]].
 
== Biografia ==
=== L'infanzia e l'adolescenza ===
Fausto Bertinotti nasce a Milano, nel quartiere di Precotto, da Enrico, [[macchinista ferroviario|macchinista]] delle [[Ferrovie dello Stato]], e da Rosa, casalinga. È il secondogenito, dopo Ferruccio, anche lui ferroviere. Nel [[1957]] si trasferisce con tutta la famiglia nel paese natale paterno, [[Varallo Pombia]] ([[provincia di Novara|NO]]). Nel [[1962]] si diploma, con tre anni di ritardo per via di alcune bocciature<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/ottobre/07/giovane_Fausto_ripetente_incallito_che_co_0_9810072779.shtml Il giovane Fausto, un ripetente incallito che stava con i cowboy]</ref>, come [[Perito industriale|perito elettronico]] all'[[Istituto Tecnico Industriale|istituto]] Omar di [[Novara]]<ref>[[Corriere della Sera]] del 3 marzo [[2003]] [http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/03_Marzo/03/bertinotti.shtml]</ref>.
 
Nel [[1965]] sposa la diciottenne Gabriella Fagno; la cerimonia avviene in chiesa per volontà di sua madre, in quanto Fausto si è sempre dichiarato non credente<ref>''[[Corriere della Sera]]'' del 4 aprile [[2006]] [http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/04_Aprile/24/palomba.shtml]</ref>. Nel [[1970]] nasce il suo unico figlio, Duccio, così chiamato in onore del partigiano [[Duccio Galimberti]].
 
=== Il sindacato ===
Aderisce al [[Partito Socialista Italiano]] nel [[1960]]. Nel [[1964]] entra nella [[CGIL]], diventando segretario della Federazione Italiana degli Operai Tessili (FIOT) di [[Sesto San Giovanni]], e tre anni dopo diviene segretario della Camera del lavoro di [[Novara]]. Sempre nel 1964 è tra i socialisti che rifiutano di fare del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] un partito di Governo e partecipa alla scissione del [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria|PSIUP]] che nel [[1972]] confluirà nel [[Partito Comunista Italiano]]. Dal [[1975]] al [[1985]] è segretario regionale della CGIL piemontese (si era infatti trasferito a [[Torino]]). Diventa il ''leader'' della corrente più a [[Sinistra (politica)|sinistra]] della [[CGIL]], ovvero [[Essere sindacato]], fortemente critica nei confronti della politica di [[concertazione]] condotta dalla maggioranza.
 
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Tra il [[1989]] e il [[1991]] è tra i comunisti che non accettano lo scioglimento del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], ma seguirà poi il consiglio di [[Pietro Ingrao]], suo storico punto di riferimento, di aderire al [[Partito Democratico della Sinistra]]. Nel maggio [[1993]] lasciò il [[Partito Democratico della Sinistra]], accusandolo di condotta incoerente al proprio mandato elettorale causata dalla determinante astensione, al voto di fiducia, per la creazione del [[Governo Ciampi]]. A settembre accetta l'invito di [[Armando Cossutta]] e [[Lucio Magri]] di iscriversi al [[Partito della Rifondazione Comunista]] per diventarne, nel gennaio [[1994]], segretario nazionale. Con l'accettazione della carica di segretario del [[Partito della Rifondazione Comunista]] deve abbandonare ogni incarico sindacale.
 
=== La politica ===
Nei primi anni sessanta milita nel [[Partito Socialista Italiano]] all'interno della corrente di sinistra di [[Riccardo Lombardi (politico)|Riccardo Lombardi]]. Quando nel [[1966]] il PSI si riunifica col [[Partito Socialista Democratico Italiano]], Bertinotti il giorno prima della fusione non aderisce al [[PSI-PSDI Unificati|nuovo partito]]<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Otto esponenti socialisti respingono l'unificazione| url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0013/articleid,0111_01_1966_0218_0013_5449362/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|giorno=25|mese=novembre|anno=1966}}</ref>. Entra quindi nel [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]], che successivamente nel [[1972]] confluirà in maggioranza nel [[Partito Comunista Italiano]]. Il 12 settembre 1972 Bertinotti viene cooptato nel Comitato Regionale piemontese del PCI<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1972_09/19720913_0006.pdf PIEMONTE: DECINE DI SEZIONI DEL PSIUP ENTRANO NEL PCI] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304125048/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1972_09%2F19720913_0006.pdf |data=4 marzo 2016 }}</ref>.