Domenico Modugno: differenze tra le versioni

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Alcune di queste prime canzoni sono depositate alla [[Società Italiana degli Autori ed Editori|Siae]] avendo altri autori come cofirmatari della musica, a esempio Romagnoli per ''La donna riccia'', in quanto - come spiegò Modugno in seguito - «Per le mie primissime composizioni dovevo ricorrere alla firma di persone già iscritte alla Siae come trascrittori, non potevo farlo io per via dei requisiti della legge vigente: io non sapevo scrivere la musica e suonavo vari strumenti a orecchio. Ero insomma un "melodista", come venivano definiti coloro che si trovavano nelle mie condizioni. Per depositare "La donna riccia" alla Siae, quindi, dovetti appoggiarmi a Romagnoli, che pur non avendo scritto nemmeno una nota incominciò in questa maniera a intascare i diritti d'autore. Molto presto riuscii a modificare la situazione: si riunì appositamente per me una commissione che, dopo aver esaminato il caso, decise che il signor Modugno poteva tranquillamente depositare le sue opere pur non sapendo scrivere la musica.»<ref>Intervista di Francesco Trisciani con Domenico Modugno, pubblicata in Raro! nº 20 del 1989, pag. 77</ref> Tuttavia uno dei suoi primi coautori, [[Franco Nebbia]], giocò un ruolo importante proprio nel favorire gli inizi della carriera di Modugno.
 
Nel [[1956]], con il cambio di casa discografica e il passaggio alla [[Fonit Cetra]], riesce a esordire come autore al [[Festival di Sanremo]] con ''Musetto'', già incisa in precedenza, e venne presentata alla manifestazione da [[Gianni Marzocchi]] classificandosi all'ottavo posto. DelloNello stesso anno èconduce le sette puntate della trasmissione televisiva ''Invito a Bordo'' insieme a Henri Salvador per la regia di Romolo Siena che si concluderà nel maggio 1956. Sempre nel 1956 compone ''Io, mammeta e tu'', che contribuisce a far circolare il nome del cantautore; sempre in quello stesso annoe fece alcune tournée in [[Francia]] traducendo alcune sue canzoni come ''Vecchio Frac'' o ''Io, mammeta e tu'' in francese. Nello stesso tempo escono altri [[Long playing|33 giri]] come ''[[Domenico Modugno e la sua chitarra - Un poeta un pittore un musicista]]'' e ''[[Domenico Modugno e la sua chitarra nº 2 - Un poeta un pittore un musicista]]'', che raccolgono anche reincisioni di vecchie canzoni. Sempre in quel periodo comincia a scrivere canzoni in [[lingua napoletana|napoletano]] con testi scritti da [[Riccardo Pazzaglia]] che aveva conosciuto al Centro Sperimentale di Cinematografia.
 
Nel [[1957]] partecipa al [[Festival di Napoli]] in coppia con [[Aurelio Fierro]], con ''Lazzarella'', scritta insieme con Pazzaglia, che riscuote un buon successo come del resto la canzone inserita sul retro del disco, ''Strada 'nfosa'', che gli viene ispirata da un venditore ambulante parigino in una giornata di pioggia. Alla fine dell'anno ha un altro problema con la censura a causa di alcuni versi di ''Resta cu' mme'' giudicati non adeguati, e li deve cambiare in «Nu' me 'mporta dô passato, nu' me 'mporta 'e chi t'ha avuto» in «Nu' me 'mporta si 'o passato, sulo lagreme m'ha dato».