Guglielmo I d'Inghilterra: differenze tra le versioni

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La via per [[Londra]], dopo la vittoria di Hastings, era spianata. Guglielmo, cinque giorni dopo la battaglia occupò [[Canterbury]], poi [[New Romney|Romney]] e quindi [[Dover]]. Nel frattempo il clero e la nobiltà sassone propendevano per eleggere re [[Edgardo Atheling]], ma non ebbero l'appoggio dei [[conte|conti]] Edwin di Mercia e [[Morcar]] di [[Regno di Northumbria|Northumbria]], che si ritirarono nei loro possedimenti mentre la regina Edith (vedova di [[Edoardo il Confessore]] e sorella di Aroldo) e il conte di [[Winchester (Hampshire)|Winchester]] appoggiavano l'elezione di Guglielmo che, guadato il [[Tamigi]] a [[Wallingford (Oxfordshire)|Wallingford]], passò per Berkhampstead e, arrivato nei pressi della capitale inglese, non trovò resistenza<ref>I magnati londinesi senza l'appoggio dei conti Edwin di Mercia e Morcar di Northumbria, decisero che ogni resistenza sarebbe stata inutile.</ref>, anzi i londinesi gli andarono incontro e gli si sottomisero e, tra loro Edgardo Aetheling, che era già stato eletto re, gli offriva la corona. Nell'[[Abbazia di Westminster]], Guglielmo venne [[Incoronazione|incoronato]] re d'Inghilterra, il giorno di Natale del [[1066]]<ref name= CO/>. Nella cultura alto medievale francese, il re diveniva tale solo con l'incoronazione, mentre nella cultura anglosassone diveniva tale subito dopo la morte del predecessore. Ciò spiega probabilmente la rapidità con cui in Francia si procedeva all'incoronazione, che invece in Inghilterra arrivava talvolta dopo mesi, a sancire a livello cerimoniale i poteri già solidamente detenuti del nuovo re. L'incoronazione a pochi mesi di distanza dalla battaglia di Hastings di Guglielmo il Conquistatore, rifletté quindi la cultura dei conquistati.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Luigi Provero|titolo=Fedeltà inaffidabili: aristocrazia e vassallaggio nell'arazzo di Bayeux|rivista=Reti Medievali Rivista|editore=Firenze University Press|numero=16, 2 (2015)|ISSN=1593-2214}}</ref>
 
Guglielmo si adoperò per una politica di conciliazione e confiscò solo i beni di coloro che gli si erano opposti con le armi, mentre coloro che erano rimasti neutrali o si erano schierati con lui, mantennero titolo e proprietà<ref name= WILLIAM>William John Corbett, "''L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra"'', cap. I, vol. VI, pagg. 33 - 36</ref>. Lasciato il governo degli affari inglesi a suo fratellastro, [[Oddone di Bayeux|Oddone]], vescovo di [[diocesi di Bayeux|Bayeux]], nel marzo del [[1067]] tornò in Normandia accompagnato da Edgardo Aetheling, Edwin, Morcar e altri nobili e il tesoro depredato in Inghilterra (da distribuire tra le chiese normanne), per celebrare il suo trionfo. Giunto nuovamente in Inghilterra, a dicembre, Guglielmo si rese conto che le contee più lontane non si sarebbero sottomesse di propria volontà, per cui conquistata [[Exeter]], feudo della madre di Aroldo II, [[Gytha Thorkelsdaettir]], nel [[1068]], abbatté i ribelli a [[York]], che appoggiavano Edgardo Aetheling (che si era dichiarato nuovamente re d'Inghilterra); poi dovette affrontare un'imponente armata navale danese, che sbarcò nell'[[Humber]] e si unì ai ribelli di Edgardo che aveva l'appoggio del [[Sovrani di Scozia|Re di Scozia]] [[Malcolm III di Scozia|Malcolm Canmore]], riuscendo a sconfiggerli a sud dell'[[Humber]] e metterli in fuga; infine stroncò l'insurrezione del Conte [[Morcar]], che fu imprigionato<ref name= WILLIAM/>. Allora [[Devastazione dell'Inghilterra settentrionale|devastò lo Yorkshire]], bruciando razziando e uccidendo (tanto che vent'anni dopo era ancora una landa desolata<ref name= WILLIAM/> e da quel momento venne chiamato ''the Bastard'' anche dagli inglesi).
 
In questa fase delle operazioni di consolidamento Guglielmo fu affiancato dal fratellastro, Roberto di Mortain, che nel [[1069]] fu elevato a [[conte di Cornovaglia]] e ricevette in dono molti altri territori (nel [[1086]], nella compilazione del [[Domesday Book]], a Roberto risultarono assegnate 797 [[Signore (titolo nobiliare)|''manors'' (signorie)]]<ref name="William John Corbett p. I">William John Corbett, "''L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra"'', cap. I, vol. VI, pag. 38</ref>: 248 in [[Cornovaglia]], 54 nel [[Sussex]], 75 nel [[Devon]], 49 nel [[Dorset]], 29 nel [[Buckinghamshire]], 13 nell'[[Hertfordshire]], 10 nel [[Suffolk]], 99 nel [[Northamptonshire]], 196 nello [[Yorkshire]], e 24 nelle altre contee. Praticamente Roberto governava buona parte del sud ovest dell'Inghilterra e lo rendeva molto ricco<ref>William John Corbett, "L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra", cap. I, vol. VI, pag. 40</ref>); infatti dopo la vittoria e l'incoronazione di Guglielmo, Roberto era stato tra i principali collaboratori del fratellastro nella sottomissione del regno d'Inghilterra (periodo [[1066]]-[[1069]])<ref>William John Corbett, "''L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra"'', cap. I, vol. VI, pagg. 33 e 34</ref>, mentre il fratello di Roberto, Oddone, era impegnato nel governo del nuovo regno. Nel [[1067]], tra marzo e dicembre, Oddone, come ci confermano Orderico Vitale e il ''Florentii Wigorniensis monachi Chronicon, Tomus II'', fu reggente del regno d'Inghilterra, assieme a [[Guglielmo FitzOsborn]], primo [[conte di Hereford]]<ref name=Vitalis>{{la}} [https://archive.org/stream/ordericivitalish03ordeuoft/ordericivitalish03ordeuoft_djvu.txt#ES Historia Ecclesiastica, vol. II, liber IV, pag 167]</ref><ref name=Wigorniensis>{{la}} [https://archive.org/stream/florentiiwigorn02florgoog#page/n26/mode/2up#ES Florentii Wigorniensis monachi Chronicon, Tomus II, pag 1]</ref>, in quanto Guglielmo tornò in Normandia accompagnato da [[Edgardo Aetheling]] e da altri nobili inglesi<ref name=Vitalis/><ref name=Wigorniensis/>, e, con il tesoro depredato in Inghilterra (da distribuire tra le chiese normanne), celebrò il suo trionfo<ref>William John Corbett, "''L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra"'', cap. I, vol. VI, pag. 33</ref>.
 
Guglielmo però non era ancora riuscito a domare l'intera Inghilterra. Secondo la ''Cronaca Anglosassone, '', infatti, intorno al 1070 vaste circoscrizioni dell'isola eranerano lungi dal poter essere ritenute soggiogate e uno dei fulcri della sedizione era rappresentato dall'isola di Ely nei Fens, dove si era addensata la resistenza di un eterogeneo gruppo di ribelli, guidati da un noto bandito della zona che rispondeva all'appellativo di Ervardo (Hereward the Wake)<ref>''De Gestis Herwardi - Le gesta di Ervardo'', a cura di Alberto Meneghetti, (ETS) Pisa, 2013.</span></ref>. Comunque in quell'anno, secondo Orderico Vitale, Guglielmo, a Winchester, fu incoronato re d'Inghilterra, per la seconda volta dall'inviato di [[papa Alessandro II]]<ref name=Vitali>{{la}} [http://books.google.it/books?id=DPgUAAAAQAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=true#ES Historia Ecclesiastica, vol. II, liber III, cap. I, pagina 199]</ref>. In quello stesso anno il [[priore]] dell'[[abbazia di Bec]] [[Lanfranco di Canterbury|Lanfranco di Pavia]], che era consigliere di Guglielmo<ref name=CORB/>, divenne [[arcivescovo di Canterbury]].
 
Nel [[1071]], portata a termine l'occupazione di tutto il territorio, ristabilita la pace nel Regno, Guglielmo cominciò a riorganizzare lo Stato, congedando l'esercito e premiandolo con cessioni di ampi terreni, sostituendo l'[[aristocrazia]] autoctona con i suoi fiduciari e dando inizio a un processo di normanizzazione che poté considerarsi terminato nel [[1071]], con Morcar in prigione, Edwin morto e Edgardo Aetheling alla corte di Scozia<ref name= WILLIAM/>.<br />Questi fatti provocarono subito delle agitazioni alle quali aderirono anche gli scozzesi e, al fiume Tess Guglielmo fermò l'avanzata del Re di Scozia Malcolm Canmore, che fu costretto a negoziare la pace, a fare atto di sottomissione e a espellere Edgardo dalla Scozia<ref name= Cor>William John Corbett, "L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra", cap. I, vol. VI, pag. 52</ref>. Nei confronti dei ribelli venne attuata una nuova campagna di repressione che durò fino al 1072, quando i rivoltosi desistettero e, giuratagli fedeltà, accettarono di fornire alla Corona dei cavalieri in grado di combattere per almeno quaranta giorni l'anno, di presentarsi alle convocazioni e di versare denaro alla Corona quando fosse stato necessario.
 
Per quel che riguarda il suo rapporto con la chiesa, Guglielmo continuò a inviare a Roma l'Obolo di San Pietro, una donazione annuale di 300 marchi<ref>E.W. Watson, "''Lo sviluppo dell'organizzazione ecclesiastica e le sue basi economiche"'', cap. X, vol. V, pag. 454</ref>, ed emise un'ordinanza, secondo la quale gli ecclesiastici dovevano amministrare la giustizia separatamente dai laici<ref>E.W. Watson, "''Lo sviluppo dell'organizzazione ecclesiastica e le sue basi economiche"'', cap. X, vol. V, pag. 445</ref>.
 
=== Il ''Domesday Book'' ===