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Il primo robot funzionante conosciuto venne creato nel [[1738]] da [[Jacques de Vaucanson]], che fabbricò un androide che suonava il [[flauto]], così come un'anatra meccanica che, secondo le testimonianze, mangiava e defecava. Nel racconto breve di [[E.T.A. Hoffmann]] ''L'uomo di sabbia'' ([[1817]]) compariva una donna meccanica a forma di bambola, nel racconto ''[[Storia filosofica dei secoli futuri]]'' ([[1860]]) [[Ippolito Nievo]] indicò l'invenzione dei robot (da lui chiamati 'omuncoli', 'uomini di seconda mano' o 'esseri ausiliari') come l'invenzione più notevole della storia dell'umanità, e in ''Steam Man of the Prairies'' ([[1865]]) Edward S. Ellis espresse l'affascinazione americana per l'industrializzazione. Giunse un'ondata di storie su automi umanoidi, che culminò nell<nowiki>'</nowiki>''Uomo elettrico'' di [[Luis Senarens]], nel [[1885]].
 
Una volta che la tecnologia avanzò al punto che la gente intravedeva delle creature meccaniche come qualcosa più che dei giocattoli, la risposta letteraria al concetto di robot rifletté le paure che gli esseri umani avrebbero potuto essere rimpiazzati dalle loro stesse creazioni. ''[[Frankenstein o il moderno Prometeo|Frankenstein]]'' ([[1818]]), che viene spesso definito il primo romanzo di fantascienza, è divenuto un sinonimo di questa tematica. Quando il dramma di Čapek, ''R.U.R.'', introdusse il concetto di una catena di montaggio operata da robot che costruivano altri robot, il tema prese delle sfumature politiche e filosofiche, ulteriormente disseminate da film classici come ''[[Metropolis (film 1927)|Metropolis]]'' ([[1927]]), il popolare ''[[Guerre stellari]]'' ([[1977]]), ''[[Blade Runner]]'' ([[1982]]) e ''[[Terminator (film)|Terminator]]'' ([[1984]]).
 
Nella introduzione al suo romanzo ''[[Abissi d'acciaio]]'', Asimov ha detto di avere fatto in tale serie "Il primo uso della parola '''robotica''' nella storia del mondo, per quanto ne so".