Discussione:Talmud: differenze tra le versioni
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PS: senza criticare nessuno ingiustamente, vorrei dire che purtroppo anche un certo Hitler cercò di "studiare" il Talmud e la Torah con l'intento principale, immagino, di trovare qualcosa contro l'Ebraismo (le prove che trovò contro noi Ebrei furono dovute anche al suo studio, credo ridotto e fondato, il suo studio, unicamente - passatemi il termine - sulla cattiveria ("studio errato quello di Hitler!!")): '''secondo me''' nel caso di Hitler purtroppo abbiamo visto le conseguenze di uno studio effettuto con la malvagità nel cuore... malvagità certamente non compatibile con un testo sacro come il Talmud; tanto che oso immaginare che quell'intento fosse solo "Yezer ara", istinto cattivo, senza alcuna prova trovata per mancanza del legame santo con il testo di cui si sta trattando (non voglio certamente paragonare nessuno ad Hitler: '''scusate lo sfogo''',,, ma c'è stata di mezzo una guerra mondiale, la seconda guerra mondiale per la precisione, e non solo).--[[Utente:Chashmal|Chashmal]] 00:16, 24 set 2007 (CEST)
Non vorrei dilungarmi troppo, ma sarà utile al fine della chiarezza:
vorrei fare l'esempio di un versetto che potrebbe essere interpretato in modo equivoco: è scritto che bisogna attaccarsi ad un Uomo Giusto che sia ''vendicativo''; comunemente la vendetta, lo sappiamo, se contestualizzata in atti immorali e supportati da sentimenti negativi non sarà certamente ben accetta, e non è certamente questo il caso di una persona definita "Giusta". Il senso del versetto che utilizza questo termine, ''vendetta'', è che come un uomo comune si applica con tutte le proprie facoltà al fine di compiere qualcosa, mentre l'uomo "malvagio" metterà in pratica tutta la propria "cattiveria" per compiere atti che le persone oneste non accettano, così l'uomo giusto si applicherà con tutto sé stesso attivando tutte le proprie buone intenzioni dell'anima, del cuore e dell'intelletto per compiere azioni che diano sollievo e sostegno positivo al mondo, a D-o ed al prossimo.
Un Rabbino (Rabbi Hillel) insegnò che il fondamento della Torah è <<...ama il prossimo tuo come te stesso...>> U <...non desiderare per il prossimo tuo ciò che non desideri per te stesso...>> concludendo dicendo: <<..."il resto è "solo" commmento"...>>; questo anche il sostegno ed il fondamento di ciò che si intende per ''speranza'': così quell'intento positivo cui si allude con la metafora della "''vendetta''", che se negativa è ad esso opposta, altro non è, come molti filosofi compresero, che l'intenzione o la volontà dell'uomo, che rispetto a D-o può essere chiamata fede.
So di aver scritto molto (anche se bisognerebbe scrivere un trattato intero per dimostrare l'autentica bontà e santità del Talmud e di quanto veramente intende il testo ebraico-aramaico che è stato mal tradotto ed interpretato erroneamente facendo risultare quei significati sopra visti con significati ingiustificati), però spero sia stato utile per dimostrare come spesso una parola e la sua interpretazione varino a seconda di chi li consideri o secondo il proprio stato o livello. Grazie (spero che questa non risulti l'ultima cosa scritta su questa sezione: "vendicativo eh??!!...)--[[Utente:Chashmal|Chashmal]] 16:48, 25 ott 2007 (CEST)
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