Assassin's Creed: Origins: differenze tra le versioni
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===''La maledizione dei faraoni''===
Due anni dopo i fatti narrati nella campagna principale, Bayek sente alcune voci circa una maledizione che sta affliggendo [[Tebe (Egitto)|Tebe]]: la città sarebbe infestata dagli spiriti di alcuni faraoni morti secoli prima, che appaiono all'improvviso nella città per uccidere gli innocenti. Il medjay si reca nell'antica capitale, dove prende contatti con Isidora, sacerdotessa di [[Amon]] nel [[tempio di Karnak]]: scopre così che le apparizioni sono collegate all'[[Aton]], il disco solare adorato dai cosiddetti faraoni eretici che, in realtà, è una reliquia della Prima Civilizzazione in grado di riportare in vita i morti. Bayek decide di indagare e si reca nella [[Valle dei Re]], dove scopre di poter accedere tramite dei portali magici alla [[Duat]]: qui potrà visitare l'oltretomba dove riposano [[Nefertiti]], [[Akhenaton]] e [[Ramses II]], allo scopo di compiere i rituali atti a dare pace alle loro anime e liberare così la città dai loro spiriti. Intanto, Bayek scopre che il furto della reliquia è avvenuto per mano della stessa Isidora, che desiderava usarla per punire i razziatori di tombe che anni prima avevano ucciso sua madre. Il medjay riesce a rintracciarla proprio mentre sta evocando lo spirito di [[Tutankhamon]], del quale è riuscita a ritrovare la tomba perduta: Bayek affronta prima il faraone e poi uccide la sacerdotessa, riportando la pace a Tebe.
=== ''Gli Occulti'' ===
Quattro anni dopo gli eventi narrati nella campagna principale, l'Ordine degli Occulti è ormai una realtà consolidata in Egitto. Bayek, divenuto mentore della confraternita, viene chiamato dagli adepti della [[penisola del Sinai]], dove il comandante romano Rufio (capo attuale dell'Ordine degli Antichi) sta seminando il terrore. Il medjay, aiutato dal capo dei ribelli Gamilat, esplora la regione e uccide i tre luogotenenti di Rufio, scoprendo al contempo alcuni importanti segreti e reclutando nuove leve per la confraternita. Dopo aver assassinato i tre sottoposti, Bayek torna al rifugio degli Occulti per pianificare la morte di Rufio, ma il luogo viene attaccato dai romani: Tahira, una dei primi adepti della confraternita, viene uccisa e Bayek [[crocefissione|crocefisso]]. L'uomo viene però salvato da Amunet, la quale lo aiuta a raggiungere il luogo ove si nasconde Rufio; lungo la via, i due riflettono sul fatto che ci sia un traditore che abbia rivelato ai romani il nascondiglio degli Occulti: inoltre, si imbattono in un villaggio attaccato e incendiato dai romani, apparentemente senza motivo. Bayek riesce infine a raggiungere e uccidere Rufio, ma al ritorno Amunet gli rivela che il traditore è Gamilat: questi conduce un doppio gioco, spingendo i romani ad attaccare i villaggi e, al tempo stesso, fomentando l'odio contro di loro da parte dei [[Nabatea|nabatei]], che lo vedono sempre più come un dio e come capo della rivolta. Bayek e Amunet non vogliono che questi valori si sovrappongano a quelli sotto i quali la confraternita è nata, così decidono di eliminare Gamilat: dopo una lunga ed estenuante battaglia, Bayek riesce a ucciderlo. In punto di morte, l'uomo comprende il suo grave errore, si redime e spinge Bayek a proseguire la missione degli Occulti. Gli Occulti sono decimati, ma Bayek, sconvolto da quanto successo a Gamilat, decide di ricostituirlo e di raggiungere, attraverso [[Petra (Giordania)|Petra]], i territori della [[Giudea]], ove la confraternita si ricostituirà sotto i nuovi ideali di ordine e disciplina. Amunet farà lo stesso a Roma, dove il potere è ora in mano al [[Augusto|nuovo capo degli Antichi]]; i due si dicono nuovamente un sofferto addio.
== Ambientazione ==
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