Arte sovietica: differenze tra le versioni

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=== Avanguardie ===
[[File:Lenin_attempt.jpg|destra|miniatura|300x300px|Opera del 1927 di [[Vladimir Nikolaevič Pčëlin|Vladimir Pčëlin]] riguardo lall'attentato a Lenin.]]
Durante la [[Rivoluzione d'ottobre]], nacque un movimento per porre tutte le arti al servizio della [[dittatura del proletariato]]. Lo strumento per tale scopo fu creato pochi giorni prima della rivoluzione e divenne noto come il [[Proletkult]], di cui un teorico prominente fu [[Aleksandr Aleksandrovič Bogdanov|Aleksandr Bogdanov]]. Inizialmente, il [[Commissariato del popolo per l'istruzione]] (Narkompros), incaricato delle arti, appoggiò il Proletkult ma in seguito quest'ultimo guadagnò una maggior indipendenza dal [[Partito Bolscevico]], ottenendo la diffidenza di [[Lenin]]. Nel 1922, il Proletkult subì un declino e venne dismesso nel 1932, ma le idee del movimento riuscirono ad attrarre l'interesse dell'[[avanguardia russa]] che cercava di allontanarsi dalle convenzioni dell'arte borghese. Tra le persone più importanti di questo movimento, si può citare [[Kazimir Malevič]]. Tuttavia, le idee dell'avanguardia sparirono con l'emergere del realismo socialista sostenuto dallo Stato.
 
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==== Scuole nazionali di pittura ====
Lo stato sovietico promosse lo sviluppo dell'arte nazionale nelle varie repubbliche dell'URSS, inviandovi i maestri russi per formare nuovi gruppi artistici: Lansere andò nella [[RSS Georgiana]], [[Pavel Petrovič Ben’kov|Pavel Ben'kov]] nella [[RSS Uzbeka]], [[Semën Afanas’evič Čujkov|Semën Čujkov]] nella [[RSS Kirghiza]] mentre [[Nikolaj Gavrilovič Chludov|Nikolaj Chludov]] nella [[RSS Kazaka]]. In questi territori venne incoraggiata la rinascita di varie forme d'arte decorativa e le regioni islamiche furono esentate dal divieto religioso riguardo lall'arte realistica.
 
In Asia centrale e nella [[RSS Azera]], la pittura su cavalletto venne reinventata da zero.<ref>{{Cita|Sarab’janov|pp. 314-315}}.</ref>
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=== Scultura ===
Negli anni del dopoguerra le caratteristiche monumentali si intensificano nella scultura: ciò venne facilitato dalla pubblicazione di un decreto governativo riguardo laalla costruzione di monumenti/busti di due eroi dell'URSS e di due eroi del lavoro socialista da esser installati nella loro terra d'origine.<ref name="S354">{{Cita|Sarab’janov|p. 354}}.</ref>
[[File:Kaliningrad_1200_10.jpg|miniatura|''Monumento alle 1200 guardie'', J. Mikenas.]]
Sulla base dei monumenti e dei busti creati in precedenza, [[Nikolaj Vasil’evič Tomskij|Nikolaj Tomskij]] realizzò i monumenti per i generali [[Iosif Rodionovič Apanasenko|Iosif Apanasenko]] ([[Belgrado]], 1949) e [[Ivan Danilovič Černjakovskij|Ivan Černjakovskij]] ([[Vilnius]], 1950 - trasferito a [[Voronež]]). In essi, lo scultore combina la somiglianza concreta e la modellazione generalizzata, l'armonia della scultura e del piedistallo architettonico, la chiarezza e l'espressività del piedistallo. Evgenij Vučëtič continuò a lavorare sui busti di eroi e a vari monumenti. Le prime opere che realizzò furono i ritratti degli eroi del lavoro (''Agricoltore collettivo uzbeko Nizarali Nijazov'', 1948), pur conservando l'esperienza nel ritratto militare, ricorrendo a una composizione spettacolare. Nel 1946, il lituano [[Juozas Mikėnas]] realizzò un espressivo ''Monumento alle 1200 guardie'' ({{russo|Памятник 1200 гвардейцам|Pamjatnik 1200 gvardejcam}}) situato a [[Kaliningrad]]: con due figure dinamiche protese in avanti, il monumento esprime lo spirito della vittoria.<ref name="S354" />