Angelo custode: differenze tra le versioni

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La dottrina cattolica e ortodossa: dalla versione inglese Dn 10:13 e Gb 33:23-26; riferimenti agli angeli delle Sette Chiese dell'Asia, custodi di comunità ecclesiali
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La fede negli angeli custodi è ribadita nel [[Catechismo della Chiesa Cattolica]] all'art. 336.
 
L'opera dell'angelo custode è riferita sia a persone singole che a comunità di persone.
{{passo biblico2|Giobbe|33:23-26}} e {{passo biblico2|Daniele|10:13}} si riferiscono al fatto che anche i singoli popoli possano essere affidati ad un particolare angelo custode. Tuttavia, la Tavola delle Nazioni enunciata in {{passo biblico2|Genesi|10}} non menziona gli angeli custodi ai quali i discendenti del patriarca Noè sarebbero affidati.
Le lettere alle [[Sette Chiese dell'Asia]] si aprono con la menzione del loro angelo che opera in qualità di pastore e di custode.
 
Nel pensiero cattolico, quindi, ogni persona è aiutata a vivere il pieno compimento del piano divino, nel proprio giusto cammino esistenziale, oltre che dalla grazia, dall'intelletto e dalla libera volontà nell'agire, anche dal proprio angelo custode. Rivolgersi con fiducia a questa presenza celeste comporta il riceverne consigli mediante intuizioni e ispirazioni per le nostre scelte di vita anche quotidiane.