Marco Atilio Regolo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
segni di punteggiatura, modificato delle parole ne "la Leggenda" |
|||
Riga 56:
==Guerra punica==
{{Vedi anche|Prima guerra punica}}
Quando Atilio Regolo viene eletto console per la seconda volta, Roma è in guerra con [[Cartagine]] già da otto anni; in Sicilia, Roma, con Valerio Messalla aveva conquistato [[Messina]], aveva vinto e portato dalla sua parte [[Gerone II]], tiranno di [[Siracusa]], aveva assediato ed espugnato [[Agrigento]] in cui a stento si era salvata la guarnigione cartaginese, aveva subito una sconfitta navale alle isole [[Isole Eolie|Lipari]] dovuta soprattutto all'imperizia di [[Gneo Cornelio Scipione Asina]] e riportato una successiva vittoria di [[Gaio Duilio]] nelle acque di [[Milazzo]], aveva, infine, sbarcato teste di ponte in [[Sardegna]] e [[Corsica]] le cui coste erano sotto il controllo punico.
Le isole maggiori sembravano saldamente sotto controllo e il [[Senato]] decise di portare la guerra sulle coste dell'[[Africa]] invadendo le colonie cartaginesi.
Riga 74:
A questo punto si inserisce la tradizione e nasce la leggenda di Marco Atilio Regolo, raccontata da [[Tito Livio]]<ref>[[Tito Livio]], [[Ab Urbe condita libri|Ab Urbe condita]], Libri XVIII Periocha.</ref> e cantata da [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]].<ref>[[Quinto Orazio Flacco]], ''[[Odi (Orazio)|Odi]]'', III, 5.</ref> Narra la tradizione che Cartagine abbia inviato l'illustre prigioniero a Roma perché convincesse i concittadini a chiedere la pace. L'intesa era che, se questi non avessero accettato, egli sarebbe ritornato a Cartagine e sarebbe stato mandato a morte.
Regolo, in quegli anni di prigionia, aveva potuto agevolmente rendersi conto delle terribili condizioni economiche in cui giaceva la città nemica e probabilmente delle convulsioni politiche che sempre hanno contrassegnato Cartagine e ne hanno infine decretato la sorte. Anziché perorare la causa della pace, rivelò ai concittadini la condizione economico-politica dei nemici, esortando Roma a
Non si conosce l'anno preciso in cui ciò avrebbe avuto luogo, ma si suppone che ciò sia avvenuto nel [[246 a.C.]], in quanto l'anno successivo la guerra riprese slancio con l'intervento cartaginese in Sicilia, guidato da [[Amilcare Barca]]. Le torture a cui Regolo fu sottoposto, ossia il taglio delle palpebre per l'[[abbacinamento]] e il rotolamento da una collina dentro una botte irta di chiodi, si ritiene oggigiorno siano frutto della propaganda bellica romana ([[Lucio Anneo Seneca]] parla di [[crocifissione]] come metodo di esecuzione).
| |||