Locomotiva FS 685: differenze tra le versioni

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==Storia==
Le locomotive del gruppo ''685'' sono la versione a vapore surriscaldato e a semplice espansione della precedente serie di locomotive del [[Locomotiva Gruppo 680|gruppo 680]] delle [[Ferrovie dello Stato]] di cui ricalcano l'impostazione meccanica generale e le dimensioni. Furono costruite su progetto dell'Ufficio Studi di Firenze delle [[Ferrovie dello Stato|FS]] in 241 esemplari con distribuzione Walschaerts e 30 con distribuzione a valvole sistema Caprotti (queste ultime inizialmente classificate nel gruppo 686), entrate in servizio a partire dal 1912. Successivamente, tra il [[1921]] e il [[1930]] iniziò la trasformazione in 685 di un consistente quantitativo di [[Locomotiva Gruppo 680|locomotive 680]] che diede origine alle serie 685.300 (con distribuzione Walschaerts) e 685.500 (con distribuzione Caprotti).
Tra [[1931]] e [[1934]] un ulteriore gruppo di 50 unità ''680'' venne trasformato mediante l'applicazione della distribuzione Caprotti, di un surriscaldatore e di un preriscaldatore Knorr dando luogo al sottogruppo '''S.685'''. Nel [[1940]] cinque locomotive S.685 furono trasformate con l'applicazione dell'innovativo apparato di preriscaldamento dell'acqua prima di introdurla nella caldaia; questo era il [[Preriscaldatore Franco-Crosti|sistema Franco-Crosti]] che attraverso uno scambiatore di calore usava i gas di scarico per riscaldare l'acqua prima di immetterla in caldaia. Le locomotive vennero anche carenate andando a costituire il nuovo '''gruppo 683'''.Nel 1938 le FS decisero di trasformare a scopo sperimentale cinque locomotive Gr.685 (965-966-969-972-981) di “quinta serie” con distribuzione Caprotti al sistema Franco-Crosti.
Infatti, le locomotive entrarono nelle Officine Reggiane per la trasformazione alla fine di luglio 1939, mentre le consegne delle trasformate avvennero tra il settembre del 1940 e il giugno 1941.
 
Nel 1938 le FS decisero di attrezzare a scopo sperimentale cinque locomotive Gr.685 (965-966-969-972-981) di “quinta serie” con distribuzione Caprotti con il [[Preriscaldatore Franco-Crosti|sistema Franco-Crosti]] che attraverso uno scambiatore di calore usava i gas di scarico per riscaldare l'acqua prima di immetterla in caldaia. Le locomotive erano caratterizzate, inizialmente, da un'ampia carenatura di colore verde, compreso il tender. Alcuni anni dopo vennero immatricolate nel gruppo 683. Per una migliore manutenzione nella seconda metà degli anni ‘40 la carenatura fu ridotta, e così anche il loro aspetto mutò, sia per la modifica della linea e sia per la nuova livrea adottata: il verde venne sostituito dal colore nero classico delle locomotive FS.Tra la fine di agosto e la metà di ottobre del 1941 la S.685.965 fu tenuta in esposizione in Jugoslavia, il 15 settembre 1942 la S.685.972 fu trasferita a Udine, dove il giorno successivo partì per l’Ungheria, noleggiata dalle Ferrovie Ungheresi per prove insieme alla 685.979, rientrando in Italia il 21 gennaio 1943.Nell’autunno del 1951 la S.685.981 da Venezia andò in Belgio per un paio di mesi, per eseguire prove di valutazione del sistema Franco-Crosti, per conto della Società Nazionale delle Ferrovie Belghe.
La prima locomotiva trasformata fu la 685.972 che uscì dall’officina il 16 settembre 1940.
 
Essendo il loro peso e la potenza maggiori delle Gr.685 normali, le FS attribuirono loro le prestazioni paragonabili alle S.685.500, per cui aggiunsero la lettera “S” ai numeri di servizio.
 
Esteriormente si evidenziavano per l’ampia carenatura di colore verde, compreso il tender.
 
Per una migliore manutenzione nella seconda metà degli anni ‘40 la carenatura fu ridotta, e così anche il loro aspetto mutò, sia per la modifica della linea e sia per la nuova livrea adottata: il verde venne sostituito dal colore nero classico delle locomotive FS.
 
Tra la fine di agosto e la metà di ottobre del 1941 la S.685.965 fu tenuta in esposizione in Jugoslavia, il 15 settembre 1942 la S.685.972 fu trasferita a Udine, dove il giorno successivo partì per l’Ungheria, noleggiata dalle Ferrovie Ungheresi per prove insieme alla 685.979, rientrando in Italia il 21 gennaio 1943.
 
Nell’autunno del 1951 la S.685.981 da Venezia andò in Belgio per un paio di mesi, per eseguire prove di valutazione del sistema Franco-Crosti, per conto della Società Nazionale delle Ferrovie Belghe.
 
Nello stesso anno, 10 anni dopo l’ultima consegna, in coerenza con la nuova decisione di destinare numeri di Gruppo a sé stanti alle macchine Franco-Crosti, le FS riqualificarono le cinque locomotive nel Gruppo 683, creato appositamente per loro.
 
La trasformazione consistette non solo nell’applicazione di due preriscaldatori Franco ai lati della caldaia, ma anche in una modifica sostanziale della caldaia stessa, con l’accorciamento di oltre un metro del fascio tubiero e una diversa disposizione di quest’ultimo.
 
I preriscaldatori erano montati inclinati per migliorare la convezione termica e facilitare la rimozione dei depositi calcarei o fangosi.
 
Soppresso il tradizionale camino nella parte anteriore, gli eiettori dei gas di scarico, uno per ciascun preriscaldatore, vennero collocati in scanalature verticali ricavate nella carenatura e poste ai lati della caldaia, nella parte posteriore verso la cabina.
Le macchine vennero rivestite con una carenatura aerodinamica.
 
Poco noto rimase il fatto che negli anni '50 le FS avrebbero voluto procedere ad un massiccio programma di trasformazioni di locomotive del gruppo 685 (Walschaerts, Caprotti, ex680) con l'aggiunta dei Preriscaldatore Franco-Crosti sui fianchi della caldaia, escludendo però la costruzione della carenatura ritenuta troppo onerosa da mantenere. Le macchine così trasformate avrebbero avuto una conformazione simile alle Gr.743 e alle Gr.623, ma il progetto naufragò a causa dell'avanzare dell'elettrificazione in corrente continua.