Labirinto di Cnosso: differenze tra le versioni

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Era un intrico di strade, stanze e gallerie, costruito da [[Dedalo]] con il figlio [[Icaro]], i quali, quando ne terminarono la costruzione, vi si trovarono prigionieri. Dedalo costruì delle [[ala (aeronautica)|ali]], che attaccò con la [[cera]] alle loro spalle, ed entrambi ne uscirono volando.
 
Quando [[Androgeo]], figlio di Minosse, morì [[Omicidio|ucciso]] da alcuni ateniesi infuriati perché aveva vinto troppo ai loro giochi disonorandoli, Minosse decise, per vendicarsi, che la [[città]] di [[Atene (città antica)|Atene]], sottomessa allora a Creta, avrebbe dovuto inviare a Creta ogni nove annianno sette fanciulli e sette fanciulle ateniesi da offrire in pasto al Minotauro, che si cibava di carne [[Homo sapiens|umana]].
 
Questo avvenne finché [[Teseo]], eroe figlio del re ateniese [[Egeo]], si offrì di uccidere il [[mostro]]. Quando il giovane arrivò a Creta, [[Arianna (mitologia)|Arianna]], la figlia di Minosse e Pasifae, si innamorò di lui e lo aiutò a ritrovare la via d'uscita dal labirinto dandogli un [[gomitolo]] [[rosso]] che, srotolato, gli avrebbe permesso di seguire a ritroso le proprie tracce. Infatti Teseo trovò il Minotauro, lo uccise e guidò gli altri ragazzi ateniesi fuori dal labirinto, grazie al filo che Arianna gli aveva dato e che lui aveva lasciato scorrere lungo il percorso. Teseo aveva promesso al padre Egeo che se fosse riuscito a tornare vivo avrebbe innalzato sulla [[nave]] la [[Vela (sistema di propulsione)|vela]] [[Bianco|bianca]], al posto di quella nera dell'andata, mentre se non fosse riuscito nell'impresa si sarebbe mantenuta la vela [[Nero|nera]]. Alla fine però Teseo si dimenticò di ordinare ai [[Marinaio|marinai]] di cambiare la vela, così il padre, vedendo all'orizzonte la vela nera, dal dolore si buttò in [[mare]] uccidendosi, nelle acque che oggi prendono proprio il suo nome, quelle del [[Mar Egeo]].