Il corto mostra una corsa attraverso Parigi durante le prime ore dell'alba (attorno lealle 05:30) di una Domenica mattina di Agosto (quando la maggior parte dei parigini è fuori città per le vacanze estive). Girato in un unico [[piano sequenza]], è un esempio di [[cinema verità]]. La durata era limitata dalla scarsa lunghezza della pellicola da 35mm impiegata (300 metri).<ref>{{Cita web|url=https://magazine.ferrari.com/it/living/2016/09/30/news/i_quarant_anni_di_un_appuntamento_-17229/|titolo=“Un appuntamento” compie 40 anni|autore=Testo Jason Barlow|sito=magazine.ferrari.com|accesso=2020-06-22}}</ref> Il corto è stato filmato con una [[steadicam]] montata sul paraurti di una [[Mercedes-Benz W116|Mercedes 450SEL 6.9]] di proprietà del regista. Questo modello, che poteva raggiungere una velocità massima di 235 km/h, era disponibile solo con un cambio automatico a tre marce. Lelouch stesso guidò la sua macchina e affermò che la velocità massima raggiunta fu attorno ai 200 km/h lungo l'[[Avenue Foch]]. Nel documentario "making of" il regista ammise anche che il sonoro fu rimontato con la registrazione della sua [[Ferrari 275 GTB]], la quale aveva lo stesso numero di marce ma un [[V12|motore V12]] con un rombo assai più potente di qualsiasi [[Motore V8|V8]], incluso quello della Mercedes usata per la ripresa.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.motorbox.com/auto/magazine/lifestyle-auto/tutta-la-verita-su-cetait-un-rendez-vous-di-claude-lelouch|titolo=Film - La storia di C'etait un rendez vous di Claude Lelouch|autore=Redazione Motorbox|sito=MotorBox|lingua=it|accesso=2020-06-22}}</ref> La motivazione dietro la scelta di quest'ultima auto rispetto alla più potente Ferrari per girare il corto fu la dotazione di sospensioni meno rigide e sportive, in modo da mantenere la camera più stabile.<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/motori/la-mia-auto/02-05-2020/ferrari-parigi-un-appuntamento-quel-film-spericolato-claude-lelouch-370659793254.shtml|titolo=Ferrari a Parigi: “Un appuntamento”, quel film spericolato di Claude Lelouch|sito=La Gazzetta dello Sport|lingua=it-IT|accesso=2020-06-22}}</ref>
Lungo il percorso stabilito c'erano soltanto due persone a conoscenza del passaggio di Lelouch. Il primo era Élie Chouraqui, suo primo assistente, appostato con un walkie-talkie in [[Rue de Rivoli]], dietro l'arcata all'uscita dei giardini del [[Louvre]], per assistere il pilota-regista nell'unico incrocio cieco; tuttavia, Lelouch ha rivelato che ci furono problemi di comunicazione e che, se Chouraqui avesse tentato di avvertirlo della presenza di qualche pedone, non avrebbe comunque ricevuto il messaggio. Il semaforo all'incrocio al momento del passaggio fu uno dei rari verdi incontrati durante la corsa.<ref name=":0" /> La sola altra persona al corrente del punto di arrivo era la fidanzata di Lelouch del tempo, Gunilla Friden. Il regista le disse che sarebbe arrivato entro 10 minuti al [[Basilica del Sacré-Cœur|Sacré-Cœur]] e le chiese di apparire in cima alla scalinata dopo il suo arrivo.