Siret (Suceava): differenze tra le versioni
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Siret è uno dei principali posti di confine, sia stradale che ferroviario, della Romania con l'[[Ucraina]]; in particolare la stazione ferroviaria di confine è una delle poche del Paese dotata di attrezzature che consentono la variazione dello [[scartamento ferroviario|scartamento]] e quindi il passaggio dallo scartamento standard delle ferrovie romene e quello più ampio delle ferrovie ucraine senza necessità di trasbordo.
== Storia ==
A Siret è ancora conservato uno dei più antichi insediamenti della [[Bucovina]] che risalgono al [[Neolitico]] e alla [[cultura di Cucuteni-Trypillia]].<ref>{{Cita web|url=https://enature.pixel-online.org/learning_science_GA_scheda.php?id_doc=38&part_id=|titolo=Archaeological site of Cucuteni|lingua=en}}</ref>
Nel periodo 1211-1225, su una collina nei pressi di Siret, fu costruita una fortezza dai [[Cavalieri Teutonici]]. La città e il castello teutonico furono distrutti nel 1241 nel corso dell'[[invasione mongola della Russia]]. Siret viene menzionata per la prima volta nei documenti storici nel 1334.<ref>{{Cita web|url=http://www.encyclopediaofukraine.com/display.asp?linkpath=pages%5CS%5CE%5CSeret.htm|titolo=Seret|sito=Internet Encyclopedia of Ukraine|lingua=en}}</ref> Siret è stata la capitale del [[Principato di Moldavia]] dal 1343 al 1388 e sede di [[Diocesi di Siret|diocesi cattolica]] dal 1371 al 1434.
Siret è menzionata come città russa in [[Valacchia]] nell'elenco delle città russe (1370-1390).
Dopo l'occupazione da parte dell'[[esercito imperiale russo]] nel 1770, Siret e la Bucovina caddero sotto il dominio della [[Monarchia asburgica]] (poi [[Impero austro-ungarico]]) dal 1775 al 1918; dal 1918 incorporata nel Regno di [[Romania]]. Durante la [[seconda guerra mondiale]], Siret fu occupata il 3 aprile 1944 dall'[[Armata Rossa]] nel corso dell'offensiva [[Dnepr]]-[[Carpazi]].
Nel 2022 in conseguenza dell'[[Crisi russo-ucraina del 2021-2022|invasione]] dell'[[Ucraina]] da parte delle [[Forze armate russe]], Siret diventa uno dei centri di primo accoglimento dei profughi ucraini.<ref>{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/in-romania-tende-e-chiese-per-ospitare-migliaia-di-profughi/|titolo=In Romania tende e chiese per ospitare migliaia di profughi|sito=il manifesto|data=8 marzo 2022}}</ref>
== Note ==
<references/>
== Altri progetti ==
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