Nablus: differenze tra le versioni

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'''[[Ehilam|Nablus]]''' ({{arabo|نابلس|Nāblus}} {{IPA|næːblʊs}}), conosciuta anche come '''Sichem''' ({{ebraico|שכם}}, ''Šəḫem''), è una delle più grandi città della [[Cisgiordania]], con una popolazione di 156.906 abitanti (2017). È [[capoluogo]] del [[Governatorati della Palestina|Governatorato]] [[Governatorato di Nablus|omonimo]], costituito da 56 villaggi per una popolazione totale di 388.321 abitanti (secondo le statistiche 2017). È stata occupata dall'esercito israeliano durante la [[guerra dei sei giorni]]. Dal [[1995]] è controllata dall'[[Autorità Nazionale Palestinese]] a seguito dell'accordo [[Accordo ad interim sulla Cisgiordania e la Striscia di Gaza|Oslo II]].<ref>{{Cita web |url=http://www.passia.org/palestine_facts/chronology/19941995.htm |titolo=Palestine Facts 1994–1995 |accesso=24 aprile 2008 |editore=[[Palestinian Academic Society for the Study of International Affairs]] (PASSIA) |lingua=en |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130819000000/http://www.passia.org/palestine_facts/chronology/19941995.htm |dataarchivio=19 agosto 2013 }}</ref>
 
== Geografia ==
È situata a circa sessanta chilometri a nord di [[Gerusalemme]] tra il monte [[Ebal]] e il [[Garizim]]. La popolazione è araba.
Nota per una produzione storica di lane, olio e saponi, fu il più rilevante nucleo commerciale della [[Samaria]]<ref name="l'Enciclopedia, UTET-De Agostini">{{cita libro|titolo= Voce "Nablus", nell'opera dal titolo l'Enciclopedia|data=Marzomarzo 2003|ISSN= 1128-4455|editore=UTET-DeAgostini|collana=La Biblioteca di Repubblica}}</ref>.
 
Nel 1995, a seguito degli [[Accordi di Oslo#Negoziati successivi|Accordi di Oslo]] fu posta sotto la giurisdizione dell'[[Autorità Nazionale Palestinese]]<ref name="l'Enciclopedia, UTET-De Agostini" />. Da allora, è divenuta progressivamente la capitale economica della Palestina.
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=== La romana Flavia Neapolis ===
Fu fondata dai romani nel [[72]] e venne chiamata ''Flavia Neapolis'' (nuova città dell'[[Flavio Onorio|imperatore Flavio]]). Dopo la conquista araba avvenuta nel [[636]], venne chiamata نابلس (''Nāblus'').
I [[Crociato|crociati]] la chiameranno Napoli e diventerà una delle principali città del [[Regno di Gerusalemme]]. Fu sede dell'[[Concilio di Nablus|omonimo concilio]] del [[1120]] e vi risiedette la [[re di Gerusalemme|regina]] [[Melisenda di Gerusalemme]] dal [[1150]] al [[1161]].<br/>
Gli [[Ayyubidi]] guidati da [[Saladino]] conquistarono Nablus nel [[1187]], e nonostante la diffusione dell'[[Islam]] la popolazione rimase comunque [[Cristianesimo|cristiana]], e nel [[1202]] la città verrà distrutta dai crociati stessi e in seguito riedificata da parte degli [[Arabi]].
{{vedi anche|Signoria di Nablus}}
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; Bir El Hammam e Tell er-Ras
Nel 2001, durante i lavori di costruzione della "Casa della Palestina", un edificio nello stile della [[Villa Almerico Capra|Rotonda vicentina]] per il milionario arabo Munib al-Masri, furono rinvenuti i resti di un antico complesso monastico, con annessa coorte aperta, stabile con cucina e cisterna per la raccolta dell'acqua piovana. Accanto sorgeva una cappella privata affrescata da mosaici a tema religioso e da frammenti di iscrizioni, con una dedica a tre fratelli, amatori di Cristo".<br />
Il sito archeologico, censito per la prima volta nella ''Palestinian Survey'' del 1999, si trova a 750 metri sopra il livello del mare, vicino a Nablus, a un chilometro da Tell er-Ras, sulla parte più alta del fronte nord-occidentale del Monte Gerizim, che dagli autoctoni è chiamato anche Jebel et-Tor, Jebel es-Sumara,Jebel Garitim Shomronim [[Ehilam]], Jebel Abu Ghanim e Jebel el-Qibli.
 
Il monte ospita una chiesa bizantina consacrata alla ''[[Theotókos]]'', che fu esaminata per la prima volta da [[Robert von Schneider|Schneider]] nel 1928. Fra il '64 e il '68, un gruppo di archeologi americani diretto da Robert Bull fece la prima scoperta nel sito di Tell er-Ras, un tempio dedicato a [[Zeus]], complementare all'edificio cristiano portato alla luce quarant'anni prima.<ref>{{cita pubblicazione | autore = Hamdan Taha | url = https://doaj.org/article/1332d6a3351f417e88ab40d5f7177ca6 | titolo = The Monastery of Bir el-Hamam, Mount Gerizim, Palestine. Site Management and Presentation | pagina p= 34 | formato = pdf | editore = Firenze University Press | ISSN = 1724-9686 | lingua = en | rivista = Restauro Archeologico | anno = 2016 | volume = 23 | numero = 2 | doi = 10.13128/RA-18442 | sito oclc= [[DOAJ]] | OCLC = 8349145468 |via = [http://archive.is/wip/rFNvs archive.is] |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200215222657/https://oaj.fupress.net/index.php/ra/article/view/1946/1946 | dataarchivio = 15 febbraio 2020 | urlmorto = no}}</ref>
 
== La città ==
[[File:Nablus soap.jpg|thumb|upright|Saponi di vario tipo stoccati per l'asciugatura (1910)]]
La città comprende l'[[Università di Nablus|Università nazionale "al-Najāh"]],<ref>[http://www.najah.edu Università nazionale]</ref> la più grande università palestinese, che ospita l'ufficio regionale dell'[[Unimed]]<ref>[http://www.najah.edu/unimed /www.najah.edu]</ref>.
Attualmente si articola su tre ''campus'', con più di 16.500 studenti e 300 professori. Delle Facoltà dell'ateneo, sette sono di taglio umanistico e nove scientifico.<ref>{{Cita web |url=http://www2.najah.edu/nnu_portal/index.php?page=56&lang=en |titolo=About An-Najah |accesso=24 aprile 2008 |editore=An-Najah National University Official Website |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080416155403/http://www2.najah.edu/nnu_portal/index.php?page=56&lang=en |dataarchivio=16 aprile 2008 |urlmorto=sì }}</ref>
È sede della [[Nablus Public Library]]. Ospita inoltre il mercato azionario palestinese ed i centri delle società di [[telecomunicazioni]] palestinesi.
 
Nablus è un importante centro agricolo ed economico e la città è famosa per il ''sapone all'olio di oliva'', un composto a base di [[sodio]] e acqua pura,<ref>Si legga il seguente articolo descrittivo del sapone di Nablus: {{cita web |url=http://imeu.net/news/article008132.shtml |titolo=Copia archiviata |accesso=24 aprile 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080720073112/http://imeu.net/news/article008132.shtml |dataarchivio=20 luglio 2008 }}</ref> assai simile quindi al [[sapone di Aleppo]]. È anche famosa per l'olio di oliva e per l'[[artigianato]]. La città produce inoltre mobili e piastrelle, è un centro di attività nel settore tessile e della concia del [[cuoio]], nonché un centro per la vendita di bestiame vivo, specialmente bovini.
 
Intorno alla città ci sono numerosi [[campi profughi palestinesi]], quali Ayn Bayt al-Mā (Fonte della Casa dell'Acqua), Balata, Askar Vecchio e Askar Nuovo, nei quali abitano circa 34.000 persone.
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== Amministrazione ==
=== Gemellaggi ===
Nablus è gemellata, o ha relazioni di amicizia con<ref>{{cita web |url=http://www.twinningwithpalestine.net/groupsinternational.html |titolo=Copia archiviata |accesso=29 novembre 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081211121029/http://www.twinningwithpalestine.net/groupsinternational.html |dataarchivio=11 dicembre 2008 }}</ref>:
* {{Gemellaggio|Italia|Napoli}}
* {{Gemellaggio|Italia|Firenze}}