Accelerazione al plasma: differenze tra le versioni

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Descrizione: non credo sia sbagliato scrivere "non linearità"
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:<math>E_{cold,wb}[V/m] = \frac{m_e \omega_p c}{e}\approx 96 \sqrt{n_0 [cm^{-3}]}.</math>,
 
dove <math>c</math> è la [[velocità della luce]] nel vuoto, <math>m_e</math> è la massa dell'elettrone, <math>\omega_p</math> è la [[frequenza di plasma]], che scala come la radice della densità iniziale del plasma. Con una densità iniziale di <math>n_0=10^{18}cm^{-3}</math> si otterrebbero dei massimi gradienti pari a circa <math>100 GV/m </math>, di almeno due ordini di grandezza maggiori di quelli ottenibili con le tecnologie di accelerazione convenzionale, limitate dal limite di breakdown delle cavità metalliche. Tale stima è abbastanza pessimistica nei regimi di interesse per l'accelerazione al plasma. Tenendo conto delle nonlinearitànon linearità nei regimi relativistici delle oscillazioni di plasma in queste tecniche di accelerazione, mantenendo l'approssimazione di plasma freddo, si ottiene un il limite di rottura dell'onda relativistico<ref name="J. Noble 1983"/><ref name="A. Macchi 2013"/>:
 
:<math>E_{cold,rel,wb}[V/m] = \sqrt{2(\gamma_g-1)}\frac{m_e \omega_p c}{e}.</math>,