Operazione Cyclone: differenze tra le versioni

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{{citazione|Casey ha sorpreso i suoi ospiti pakistani proponendo loro di portare la guerra afghana in territorio nemico, nella stessa Unione Sovietica. Casey voleva inviare propaganda sovversiva attraverso l'Afghanistan alle repubbliche meridionali a maggioranza musulmana dell'Unione Sovietica. I pakistani acconsentirono e la CIA presto fornì migliaia di Corani, oltre a libri sulle atrocità sovietiche in Uzbekistan e opuscoli sugli eroi storici del nazionalismo uzbeko, secondo funzionari pakistani e occidentali.<ref name="washingtonpost.com"/>}}
 
Altri punti di contatto diretto tra il governo degli Stati Uniti e i mujaheddin includono il volo Hekmatyar della CIA negli Stati Uniti,<ref name="usnews.com">[https://www.usnews.com/news/world/articles/2008/07/11/afghan-warlords-formerly-backed-by-the-cia-now-turn-their-guns-on-us-troops Anna Mulrine, "Afghan Warlords, Formerly Backed By the CIA, Now Turn Their Guns On U.S. Troops" ''U.S. News & World Report'', July 11, 2008]</ref> dove è stato ospitato dal funzionario del Dipartimento di Stato Zalmay Khalizad.<ref name="aljazeera.com">{{Cita web|url=http://www.aljazeera.com/indepth/features/2012/01/201212614551208744.html|sito=www.aljazeera.com|accesso=11 marzo 2018}}</ref> Hekmatyar è stato invitato a incontrare il presidente Reagan, ma ha rifiutato, ed è stato sostituito alla conferenza della Casa Bianca nell'ottobre 1985 con mujaheddin da Younis Khalis, che ha invitato pubblicamente Reagan a convertirsi all'Islam.<ref>{{Cita libro|autore=Khalilzad|nome=Zalmay|titolo=The Envoy: From Kabul to the White House, My Journey Through a Turbulent World|url=https://books.google.com/books?id=-R13CgAAQBAJ&q=zalmay%2C+gulbuddin%2C+us+tour&pg=PT52|data=22 marzo 2016|editore=St. Martin's Publishing Group|ISBN=9781250083012}}</ref> Il capo della stazione della CIA di Islamabad, Howard Hart, sviluppò una relazione personale con Abdul Haq, che fu proseguita dal successore di Hart, William Piekney,<ref>{{Cita libro|autore=Coll|nome=Steve|titolo=Ghost Wars: The Secret History of the CIA, Afghanistan and Bin Laden|url=https://books.google.com/books?id=N8Qxf-33dxMC&q=howard+hart%2C+abdul+haq&pg=PT69|data=3 marzo 2005|editore=Penguin UK|pp=101, 130|ISBN=9780141935799}}</ref> e portò all'incontro afghano sia con Reagan che con Margaret Thatcher.<ref>{{Cita libro|autore=Kaplan|nome=Robert D.|titolo=Soldiers of God: With Islamic Warriors in Afghanistan and Pakistan|url=https://books.google.com/books?id=r3TLByMXsJkC&q=thatcher,+hekmatyar&pg=PA169|data=24 dicembre 2008|editore=Knopf Doubleday Publishing Group|ISBN=9780307546982}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Tomsen|nome=Peter|titolo=The Wars of Afghanistan: Messianic Terrorism, Tribal Conflicts, and the Failures of Great Powers|url=https://books.google.com/books?id=kdfIAQAAQBAJ&q=abdul+haq%2C+reagan&pg=PA16|data=10 dicembre 2013|editore=[[PublicAffairs]]|ISBN=9781610394123}}</ref> Il vicesegretario alla Difesa Richard Armitage si incontrava regolarmente con i mujaheddin, in particolare [[Burhanuddin Rabbani]].<ref>{{Cita libro|autore=Mann|nome=James|autore2=Mann|nome2=Jim|titolo=Rise of the Vulcans: The History of Bush's War Cabinet|url=https://books.google.com/books?id=wcljXYTZVnUC&q=rABBANI,+reagan|data=11 marzo 2018|editore=Penguin|ISBN=9780143034896}}</ref> È noto anche che gli agenti della CIA hanno fornito pagamenti diretti in contanti a Jalaluddin Haqqani.<ref name="books.google.com">{{Cita libro|autore=Brown|nome=Vahid|autore2=Rassler|nome2=Don|titolo=Fountainhead of Jihad: The Haqqani Nexus, 1973-2012|url=https://books.google.com/books?id=b95MAgAAQBAJ&q=cia%2C+bin+laden&pg=PA289|data=4 luglio 2013|editore=Oxford University Press|ISBN=9780199327980}}</ref>
 
Il missile antiaereo [[FIM-92 Stinger]] costruito dagli Stati Uniti, fornito ai mujaheddin in gran numero a partire dal 1986, ha dato un colpo decisivo allo sforzo bellico sovietico in quanto ha permesso agli afgani leggermente armati di difendersi efficacemente dagli atterraggi di elicotteri sovietici in aree strategiche. Gli Stinger erano così famosi e mortali che, negli anni '90, gli Stati Uniti condussero un programma di "riacquisto" per impedire che i missili inutilizzati cadessero nelle mani di terroristi anti-statunitensi. Questo programma potrebbe essere stato rinnovato di nascosto dopo l'[[Guerra in Afghanistan (2001-2021)|intervento degli Stati Uniti]] in Afghanistan alla fine del 2001, per paura che gli Stinger rimasti potessero essere usati contro le forze statunitensi nel paese.<ref name="Afghanistan: Kabul Confirms New Effort To Buy Back U.S.-Built Stinger Missiles">{{Cita web|url=https://www.rferl.org/a/1057196.html|sito=RadioFreeEurope/RadioLiberty|accesso=4 luglio 2020}}</ref>
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{{citazione|I missili Stinger forniti dagli Stati Uniti hanno dato ai guerriglieri afgani, generalmente noti come Mujaheddin, la capacità di distruggere i temuti elicotteri da combattimento Mi-24D schierati dai sovietici per imporre il loro controllo sull'Afghanistan. Tre dei primi quattro Stinger che hanno sparato hanno abbattuto ciascuno una cannoniera. I guerriglieri erano ora in grado di sfidare il controllo sovietico dello spazio aereo sopra il campo di battaglia.|CIA<ref name="ciagov">{{cita web|url=https://www.cia.gov/legacy/museum/artifact/stinger-missile-launcher/|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210407013943/https://www.cia.gov/legacy/museum/artifact/stinger-missile-launcher/|dataarchivio=7 aprile 2021|sito=cia.gov}}</ref>}}
 
Il programma di Reagan favorì il [[ritiro sovietico dall'Afghanistan]],<ref>{{Cita web|url=http://www.globalissues.org/article/258/anatomy-of-a-victory-cias-covert-afghan-war|sito=www.globalissues.org|accesso=11 marzo 2018}}</ref><ref>Victory: The Reagan Administration's Secret Strategy That Hastened the Collapse of the Soviet Union (Paperback)
by Peter Schweizer, Atlantic Monthly Press, 1994 page 213</ref> con i sovietici incapaci di sedare l'insurrezione, che venne annunciato il 20 luglio 1987, in seguito ai negoziati che portarono agli [[Accordi di Ginevra (1988)|Accordi di Ginevra del 1988]],<ref>{{Cita web|url=https://www.un.org/Depts/dpko/dpko/co_mission/ungomap/background.html|accesso=21 novembre 2008}}</ref> con l'uscita degli ultimi sovietici il 15 febbraio 1989. Le forze sovietiche subirono oltre 14&nbsp;000 morti e dispersi e oltre 50&nbsp;000 feriti. Secondo alcune fonti, il ritiro ha contribuito a alla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]] stessa.<ref name="Riedel"/>