Fabianesimo: differenze tra le versioni

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In politica tale pensiero tendeva ad identificarsi con una riforma parlamentare, che promuovesse una legislazione e un'amministrazione efficienti e trasparenti. Bentham e i suoi seguaci attribuirono così la massima importanza alla pubblicità degli atti di governo e alla diffusione dell'istruzione, da cui sarebbe derivato un progressivo aumento dell'interesse per la cosa pubblica e quindi un più efficace controllo dei governati sui governanti. Ne consegue che la dottrina utilitaristica di Bentham veniva incontro soprattutto alle aspirazioni dei ceti emergenti, e cioè ai massimi artefici e beneficiari del nuovo assetto industriale e commerciale dell'Inghilterra.<ref name="Pench" /> <br>
 
Gli stessi Fabiani si proclamarono eredi di questa tradizione facente capo a Bentham, ma il pensatore che più di altri fu d’ispirazione primaria per loro fu John Stuart Mill. Questi era allievo dello stesso Bentham, ma presto prese le distanze dai suoi insegnamenti, distaccandosi anche dal socialismo scientifico di Marx, sviluppando una filosofia del tutto autonoma, ma anche ambigua. Millche inlo effettifece è apparsoapparire sia come anticipatore del collettivismo sia come difensore della libertà individuale, minacciata, secondo lui, non tanto dagli abusi dei potenti, quanto dagli eccessi della democrazia. Il pensiero di Mill, rispetto a quello del maestro, si fondava sul “libero sviluppo dell’individualità”, in modo da perseguire il “bene più grande costituito dalla libertà umana”. La libertà è proprio il punto di discordia tra Bentham e Mill: mentre il primo la considerava un elemento subordinato e strumentale, l’altro la vedeva come “fine in sé”. Le idee di Mill inoltre contrastano con il socialismo scientifico di Marx. D'altra parte, secondo Mill, la stessa libertà individuale in un sistema comunista è compromessa in quanto sotto il dominio dell'autorità pubblica. A livello politico, Mill credeva che la società avesse bisogno di una rigenerazione morale piuttosto che di una riorganizzazione economica e soprattutto, sulla scia di tutte le altre filosofie socialiste inglesi della prima metà dell’Ottocento, escludeva la componente rivoluzionaria violenta. Di qui, ideò una politica economica non-interventista, dove il “Laissez - faire” fa da regola generale di condotta in modo tale da garantire agli individui il frutto del lavoro: una via di mezzo tra il socialismo e il sistema della proprietà privata. Mill appare quindi colui che vorrebbe credere nel socialismo, o almeno, in una versione conciliabile con il valore supremo della libertà individuale, ma non si sente in grado di superare i suoi dubbi, che però scompariranno del tutto con i suoi discepoli, i Fabiani, i quali, fedeli al gradualismo delle origini, mireranno a riprendere la sua idea del compromesso tra socialismo e proprietà privata, elaborando in maniera indipendente una loro soluzione per la questione sociale.<ref name="Pench" /> <br>
 
== Il Fabianesimo maturo ==