Tè: differenze tra le versioni

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Storia del tè: come moneta
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Il Tè è stato menzionato per la prima volta dal domenicano portoghese Gaspar da Cruz, inviato in Cina, che nel 1560 scriveva: "A chiunque visiti la casa di un cinese di rango è usanza offrire su un bel vassoio, in tazza di porcellana, una specie di acqua che chiamano "cha", rossiccia e molto terapeutica".
 
Presumibilmente furono i [[Portogallo|Portoghesi]] a introdurre la bevanda in Europa, ma la prima importazione di cui si ha traccia fu da parte della [[Compagnia olandese delle Indie orientali]] nel [[1610]]<ref>James Poskett, ''Orizzonti, Una storia globale della scienza'', 2022, trad. Alessandro Manna, pag. 182 ''La bevanda cinese'', Einaudi, Torino, ISBN 978 8806 25148 2</ref>. In Europa il tè divenne dapprima popolare in [[Francia]] e nei [[Paesi Bassi]]. Inizialmente vi furono posizioni diverse da parte dei medici sulla nuova bevanda orientale: alcuni lo ritennero dannoso alla salute, altri, come il medico olandese [[Cornelis Bontekoe]], ne promossero il consumo come rimedio per tutti i mali<ref>Alessandro Giraudo, ''Storie straordinarie delle materie prime'', 2019, pag.157 ''Il tè, una moneta usata nelle transazioni e per pagare le tasse'', trad. Sara Principe, add editore, Torino , ISBN 978 88 6783 236 1</ref>.
 
Il primo locale a servire il tè in Inghilterra fu la caffetteria di Thomas Garway nel 1657. La [[Compagnia britannica delle Indie orientali|Compagnia inglese delle Indie orientali]] cominciò a importarlo a partire dal 1669 e nel corso del secolo successivo il tè divenne la voce più importante nei traffici inglesi con l'Oriente. Il consumo del tè in Gran Bretagna crebbe moltissimo e s'impose come costume nazionale.