Pasargade: differenze tra le versioni

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== Storia ==
 
Le rovine di Pasargade si trovano circa quaranta chilometri a nordest di [[Persepoli]], nella [[provincia iraniana]] di [[Fars]]; essa fu la prima capitale dell'[[Achemenidi|Impero achemenide]], fondata da [[Ciro II di Persia|Ciro il Grande]] nel [[546 a.C.]], fino a che il centro di comando del regno non venne spostato a [[Persepoli]].
 
L'odierno sito archeologico si estende su una superficie di 1,6 chilometri quadrati e al suo interno include una struttura comunemente creduta essere il [[mausoleo]] di Ciro, la [[fortezza]] di Toll-e Takht (situata sulla cima di una collina), e le rovine di due palazzi reali con i loro giardini, uno dei primi esempi di [[giardino persiano]] che la storia registri. Recenti ricerche hanno mostrato come le fondamenta degli edifici di Pasargade fossero state progettate per resistere ad un [[terremoto]] che sarebbe classificato come di settima magnitudo nella [[scala Richter]].
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Il monumento più famoso di Pasargade è la [[tomba di Ciro|tomba di Ciro il Grande]]. Essa è costruita su sei alti gradini che conducono alla sepoltura vera e propria, la cui camera è lunga 3.17 metri e larga 2.11 ed ha un'entrata bassa e stretta. Benché non ci siano prove certe per l'identificazione della tomba con quella di Ciro II di Persia, gli antichi storici greci riportarono che questa era la convinzione di [[Alessandro Magno]], il quale rese omaggio al mausoleo dopo il [[saccheggio]] e la distruzione di Persepoli. [[Arriano|Flavio Arriano]] riporta nel [[II secolo]] d.C. (quindi molto dopo la morte di Alessandro Magno) che il macedone ordinò ad [[Aristobulo di Cassandreia|Aristobulo]], uno dei suoi luogotenenti, di entrare nell'edificio; qui egli trovò un letto d'oro, una tavola apparecchiata, una bara dorata, alcuni paramenti ornati di pietre preziose ed un'iscrizione. Oggi non è visibile alcuna iscrizione e vi è un certo disaccordo sull'esatta interpretazione del testo.
Lo stile del monumento richiama l'architettura dei Medi con il tetto a spioventi e di elegante struttura che ricorda un tempio urarteo.
 
Durante la [[Conquista islamica della Persia]], quando l'esercito arabo si trovò di fronte alla tomba decise di distruggerla, poiché essa era considerata in contrasto con i principi dell'[[Islam]]. L'edificio si salvò grazie al fatto che i suoi guardiani riuscirono a convincere il comandante dell'esercito che la tomba non era stata costruita in onore di Ciro il Grande, bensì della madre del [[re Salomone]]. Come risultato di ciò l'iscrizione venne cambiata con un versetto del [[Corano]] e la costruzione stessa venne conosciuta in seguito come "Qabr-e Madar-e Sulaiman", cioè la tomba della madre di Salomone, nome ampiamente diffuso ancor oggi.