FAO: differenze tra le versioni

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Corretto: "sic et simpliciter"
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Questo strumento è stato adoperato in maniera peculiare per quanto riguarda le eccedenze agricole.
Si è fornita anche la definizione, nel 1949, di eccedenza da intendersi come: «disponibilità di prodotti alimentari e agricoli per la quale non c'è alcuna domanda effettiva al livello attuale dei prezzi, sulla base del pagamento nella moneta del paese produttore». Sulla falsariga di tale definizione scaturirono due direttive che segnatamente stabilirono lo smaltimento "ordinato" degli ''stock'' da parte degli Stati membri (evitando così preoccupanti e possibili ricadute negative sul mercato e sui prezzi) e l'incarico alla Commissione dei prodotti di studiare strategie e principi per lo smaltimento delle eccedenze.
Questo rappresentò il primo riuscito esempio di codice di condotta nell'applicazione effettiva della politica della FAO in materia di eccedenze.[[File:FAO Roma 032.jpg|miniatura|Sede della FAO, a Roma, in Viale delle Terme di Caracalla.]]Questa situazione, però, se da un lato non poteva che rappresentare un primo grande traguardo negli anni 50/60 per l'operato della FAO, dall'altro costituiva ''sic et semplicitersimpliciter'' il punto di partenza di un problema assai spinoso: l'utilizzazione delle eccedenze. Ciò implicava nuovamente che gli interessi economici dei mercati dei paesi produttori assumessero una posizione diametralmente opposta a quella che prevedeva l'impiego delle stesse per facilitare lo sviluppo economico e la costituzione di riserve dei paesi poveri. Gli ingenti interessi delle operazioni commerciali che costituivano (e costituiscono) il telaio dei mercati nazionali (soprattutto dei paesi più industrializzati) fecero sì che non si giungesse tra il 1952 ed il 1963 ad una completa e soddisfacente soluzione del problema della penuria agroalimentare, vanificando quello che sarebbe potuto essere definito come l'antenato del progetto della sicurezza alimentare mondiale, ripreso solamente verso gli anni settanta.
 
L'articolo 1, paragrafo 3, lettera a e b) delucida invece che la FAO può fornire agli Stati membri l'assistenza tecnica che essi richiedono ed aiutarli ad eseguire gli obblighi derivanti dalla loro partecipazione all'Organizzazione. La consuetudine operativa dell'assistenza tecnica presenta quattro peculiarità che sono rimaste invariate dagli anni cinquanta fino agli anni settanta.