Füssli era un pittore che traeva ispirazione non dalla natura ma dai testi. Era un appassionato di poesia e teatro{{efn|I suoi poeti preferiti erano Omero, Dante, Shakespeare e Milton. ed è stato influenzato molto dall'attore David Garrick}}. Sotto la guida di [[Johann Jakob Bodmer]]{{efn|Johann Jakob Bodmer fu un insegnante di Füssli, che nel 1742 aveva realizzato una traduzione tedesca di "Paradiso perduto".}} e del suo compagno d'armi zurighese [[Johann Jakob Breitinger]], il giovane Füssli divenne un ribelle estetico. Rifiutò le rigide regole poetiche dell'Illuminismo e si concentrò invece sulle qualità del "meraviglioso" e del "sublime" nelle arti visive e nella letteratura. Da lettore e teorico dell'arte si trasformò così in un successivo pittore del fantastico, i cui quadri sono popolati da esseri soprannaturali dei più diversi tipi: angeli, diavoli, sirene, fate, fauni, elfi, orchi. In breve: tutto ciò che non si vede in natura ma si immagina interiormente, di solito in stati di coscienza in cui la ragione è spenta, sia per stanchezza (semi-sonno, sogno), sia per droga (alcol, oppiacei) o malattia (follia).
Negli anni trascorsi a Roma, dal 1770 al 1778, conobbe diversi artisti inglesi e continentali di talento, tra cui [[Alexander Runciman]], [[Johan Tobias Sergel|Johan Tobias Sergei]] e [[Nicolai Abildgaard]]. Oltre all'Antico, Füssli studiò attentamente le opere di Michelangelo e di alcuni artisti del Manierismo, e da queste diverse fonti trasse un'estetica del tutto personale.