Assassinio sull'Orient Express: differenze tra le versioni

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La storia ha inizio ad [[Aleppo]], nel [[mandato francese della Siria e del Libano]]: dopo aver risolto un caso collegato ad uno scandalo interno all'esercito francese, l'investigatore [[Hercule Poirot]] si imbarca sul [[Taurus Express]], che lo conduce ad [[Istanbul]]; qui prende alloggio al Tokatlian Hotel, intenzionato a restare nella città turca per alcuni giorni. I propositi di Poirot sono però interrotti dall'arrivo di un telegramma da Londra, che richiede urgentemente il suo ritorno nella capitale britannica. Poirot decide pertanto di prenotare un posto sull'[[Orient Express]] di quella sera: i vagoni letto sono però tutti occupati (cosa assai strana vista la stagione in cui di solito non c'è nessuno), ma riesce a trovare un posto grazie al suo amico Monsieur Bouc, direttore della compagnia dei vagoni letto. Dopo un pasto, Poirot parla con l'imprenditore americano Ratchett, e rifiuta la sua richiesta di proteggerlo perché teme per la sua vita.
 
Durante la notte, il treno si ferma in territorio [[Regno di Jugoslavia|jugoslavo]] a causa di una bufera di neve ed alla mattina si scopre che Rachett è stato assassinato nella notte con dodici pugnalate. Monsieur Bouc chiede a Poirot di prendere in mano il caso, e il belga, perquisendo lo scompartimento di Ratchett, trova un orologio fermo all'una e un quarto, un nettapipe (non appartenente a Ratchett perché fumava solo sigarette), un fazzoletto da donna con un H ricamata e un bigliettino bruciacchiato. Con un trucco ingegnoso, grazie al biglietto bruciacchiato Poirot scopre che la vittima era in realtà un italiano di nome Cassetti, l'assassino della bambina Daisy Armstrong, e indirettamente di sua madre, suo padre, suo fratello e la sua cameriera (avvenuto anni prima, l'episodio si ispira alla tragedia che colpì il noto aviatore statunitense [[Charles Lindbergh]], il [[Rapimento Lindbergh|cui figlioletto Charles III di un anno e mezzo fu rapito e ritrovato morto nel 1932]]).
 
Sarà l'inizio di una serie di interrogatori a tutti i passeggeri del vagone, e fra esitazioni, reticenze, contraddizioni e lapsus indicativi emergerà che più di un passeggero aveva avuto dei legami con la famiglia Armstrong, e che certi depistaggi e la presenza di tanti indizi sono un tentativo premeditato per confondere e fuorviare le investigazioni del detective e per indirizzarne altrove le indagini.