Insecta: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiunta Fonte
Aggiunte Fonti
Riga 71:
=== Caratteri generali ===
[[File:Attacus atlas.jpg|thumb|''[[Attacus atlas]]''.]]
Gli Insetti devono il loro nome alla struttura [[metameria|metamerica]] del corpo<ref>Insetto deriva dal [[Lingua latina|latino]] ''insecta'', Entomo dal greco ''éntoma''. In entrambi i casi l'etimologia fa riferimento alla segmentazione del corpo.</ref><ref>{{Cita|Grzimek|p. 19}}</ref>. La metameria degli Insetti è di tipo eteronomo: il corpo, infatti, è generalmente suddiviso in tre regioni morfologiche distinte, denominate ''[[Capo degli insetti|capo]]'', ''[[Torace degli insetti|torace]]'' e ''[[Addome degli insetti|addome]]'',<ref>{{Cita|Zanetti|p. 18}}</ref> alle quali sono associate appendici, quali le ''[[Antenna degli insetti|antenne]]'', le ''[[Zampa degli insetti|zampe]]'' e le ''[[Ala degli insetti|ali]]''. Le regioni morfologiche sono dette genericamente ''tagmi''.
 
L'intero corpo è racchiuso in un [[esoscheletro degli insetti|esoscheletro]], formato da sostanze organiche che gli conferiscono una specifica robustezza. Sono presenti tratti di discontinuità in cui il tegumento, da rigido, diventa membranoso. In tal modo corpo e appendici risultano suddivisi in unità, denominate genericamente ''segmenti'', oppure ''somiti'' (se riferite al corpo) o ''articoli'' (se riferite alle appendici).
Riga 80:
{{vedi anche|Esoscheletro degli insetti}}
[[File:K9933-1.jpg|left|thumb|Gli scleriti del torace in un [[Chalcidoidea|Imenottero Calcidoide]].]]
Il sostegno e l'attacco dei [[muscolo|muscoli]], negli insetti, è assicurato da uno [[Esoscheletro degli insetti|scheletro]] esterno che svolge anche la funzione di [[tegumento]]. L'esoscheletro è composto da più strati, organizzati in una [[membrana basale]], un [[epitelio]] semplice (''epidermide'') e uno strato inerte, rigido e pluristratificato ([[cuticola (artropodi)|cuticola]]). Da quest'ultima derivano le principali proprietà dell'esoscheletro; alla sua composizione partecipano [[macromolecola|macromolecole]] organiche che conferiscono rigidità, robustezza, impermeabilità, elasticità, flessibilità. Lo spessore della cuticola non è uniforme, ma s'interrompe in corrispondenza delle articolazioni, sostituita da un tessuto membranoso, e delle ''suture''.<ref>{{Cita|Grzimek|p. 29}}</ref> Queste sono linee di minore resistenza che separano le porzioni di esoscheletro vero e proprio (''scleriti''). Le aree membranose garantiscono la flessibilità e il movimento, le suture conferiscono una minore resistenza che permette lo svolgersi della [[muta (biologia)|muta]].
 
La superficie dell'esoscheletro è spesso disseminata di peli, setole, squame e sculture, talvolta essenziali ai fini [[tassonomia|tassonomici]].
Riga 98:
Le strutture cefaliche esterne hanno due funzioni prevalenti: la percezione di stimoli sensoriali e la prima fase dell'alimentazione (presa, elaborazione e ingestione dell'alimento). Tali strutture comprendono in genere un paio di [[antenna degli insetti|antenne]], i due [[occhio composto|occhi composti]], 2 o 3 [[ocelli]] e, infine, le appendici dell'[[Apparato boccale degli insetti|apparato boccale]].
 
Le antenne sono organi a prevalente funzione sensoriale, di varia forma e sviluppo, costituite da un numero variabile di articoli, detti ''antennomeri'', più o meno differenziati.<ref>{{Cita|Grzimek|pp. 30-31}}</ref> Gli occhi composti sono strutture complesse deputate alla percezione visiva, formate dall'aggregazione di unità elementari dette ''[[Glossario entomologico#ommatide|ommatidi]]''.<ref>{{Cita|Zanetti|pp. 33-34}}</ref> Gli ''ocelli'' sono occhi rudimentali, assenti in alcuni gruppi sistematici, essenziali per la percezione dell'orientamento negli Insetti volatori<ref>{{cita|Tremblay|pp. 31-32}}.</ref><ref>{{cita pubblicazione| autore=Gert Stange|coautori=Jonathon Howard|anno=1979|titolo = An ocellar dorsal light response in a dragonfly | rivista = J. Exp. Biol. | volume = 83 |pp=351-355| url = http://jeb.biologists.org/cgi/reprint/83/1/351.pdf |accesso=28 dicembre 2007}}</ref>.
 
Gli ''gnatiti'' sono appendici che si articolano al peristoma. Sono rappresentati, in senso dorso-ventrale, da un paio di [[Mandibola (entomologia)|mandibole]], un paio di [[Mascella (entomologia)|mascelle]] e il [[labbro inferiore]] (''labium''). Anteriormente l'apertura boccale è delimitata dal [[labbro superiore]] (''labrum'') che, pur concorrendo a formare l'apparato boccale, è in realtà derivato dal primo somite del procefalo. La cavità orale, delimitata dalle appendici boccali, è suddivisa in due parti, una dorsale e una ventrale, dalla ''prefaringe''. Sulle mascelle e sul labbro inferiore si inseriscono in genere i ''palpi'', organi pluriarticolati deputati alla percezione di stimoli sensoriali.
Riga 121:
La morfologia del tergite, delle pleure e dello sterno può essere relativamente semplice oppure complicarsi per la presenza di linee di sutura, in particolare nel secondo e terzo segmento delle forme alate. Differenze marcate esistono anche nello sviluppo relativo dei tre segmenti: le forme [[meiotterismo|attere]] hanno un protorace abbastanza sviluppato e una sostanziale omogeneità dei tre segmenti; le forme alate hanno invece un protorace poco sviluppato e gli altri segmenti toracici molto sviluppati in relazione al ruolo svolto dalle rispettive ali. Le strutture più complesse si rinvengono nei [[Diptera|Ditteri]], nei quali il mesotorace ha uno sviluppo preponderante rispetto agli altri segmenti, e negli [[Apocrita|Imenotteri Apocriti]], dove alla costituzione del torace partecipa anche una parte del I [[Glossario entomologico#urite|urite]], formando il quarto segmento toracico (''propodeo'').
 
Nella generalità degli Insetti è presente una coppia di [[zampa degli insetti|zampe]] per ogni segmento toracico,<ref>{{Cita|Zanetti|p. 36}}</ref> che secondariamente possono ridursi o scomparire. La presenza di tre coppie di zampe toraciche si rileva in genere anche nelle forme giovanili. In alcune [[larva|larve]] sono presenti anche organi di locomozione addominali ([[pseudozampe]]), in altre possono invece essere atrofiche o mancare del tutto. Sono appendici libere e pluriarticolate, formate da ''coxa'' (o ''anca''), ''trocantere'', ''femore'', ''tarso'', ''pretarso'' e ''unghie''.<ref name="Mound">{{Cita libro|titolo=Gli insetti|autore=Laurence Mound|anno=2003|editore=DeAgostini|città=Novara|ISBN=88-418-1050-5|pp=6-7|traduttore=Ettore Rigamonti}}</ref> Il tarso è a sua volta suddiviso in più articoli detti ''tarsomeri'' e il pretarso è nascosto nell'ultimo tarsomero. Sul pretarso si articolano le unghie, che consentono l'adesione a superfici scabrose, e altri organi con forme e funzioni specifiche. La funzione primaria delle zampe è quella locomotoria; in tal caso le zampe sono dette ''cursorie'' oppure ''ambulatorie''. Adattamenti morfologici e anatomici sono spesso finalizzati a funzioni come il nuoto, la predazione, lo scavo, il salto.<ref>{{Cita|Grzimek|pp. 34-35}}</ref><ref>{{Cita|Zanetti|pp. 36-37}}</ref>
 
Le [[Ala degli insetti|ali]] sono presenti, nello stadio adulto e come carattere primario, in tutti gli Insetti ad eccezione degli [[Apterygota]]. È frequente il [[meiotterismo]] secondario, con riduzione evolutiva delle ali fino alla completa scomparsa (''atterismo''). Sono portate dal mesotorace e dal metatorace. Morfologicamente sono espansioni laterali dell'esoscheletro del torace e strutturalmente sono costituite da due lamine sovrapposte: una dorsale, in continuità con il tergite, una ventrale, in continuità con le pleure. Nella maggior parte degli Insetti la continuità è interrotta da un sistema di articolazioni composto da tre ''scleriti pterali'' e due scleriti toracici differenziati dalle pleure. Le ali degli Insetti sono prive di [[muscolo|muscoli]] intrinseci e il movimento si deve all'azione di muscoli dislocati nel torace.<ref name="Mound"/> L'ala è percorsa da condotti, detti ''nervature'' o ''vene'', in cui passano l'[[Apparato circolatorio degli insetti#Emolinfa|emolinfa]], nervi e [[Apparato respiratorio degli insetti#Trachee|trachee]].<ref>{{Cita|Zanetti|p. 41}}</ref> Il decorso delle nervature è un importante elemento di determinazione tassonomica in alcuni ordini.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Wing structure and neural encoding jointly determine sensing strategies in insect flight|autore=Alison I. Weber|autore2=Thomas L. Daniel|autore3=Bingni W. Brunton|rivista=PLoS Computational Biology|volume=17|numero=8|data=11 agosto 2021|lingua=en|doi=10.1371/journal.pcbi.1009195|url=https://journals.plos.org/ploscompbiol/article?id=10.1371/journal.pcbi.1009195|PMID=34379622|accesso=28 novembre 2022}}</ref>
 
La morfologia alare varia molto secondo il gruppo sistematico. In generale sono membranose, talora sono più o meno sclerificate.<ref>{{Cita|Zanetti|pp. 42-43}}</ref> Le anteriori hanno spesso uno sviluppo maggiore e possono essere presenti specifici organi di collegamento per la sincronizzazione del movimento. La superficie alare è distinta in tre regioni, dette rispettivamente ''remigante'', ''anale'' e ''jugale''; la prima ha il maggiore sviluppo e la maggiore robustezza. La funzione primaria è quella del volo, tuttavia gli adattamenti possono alterare questa funzione fino a farla perdere del tutto a favore di altre finalità, trasformando le ali in organi di protezione, regolazione dell'equilibrio, ecc.
 
=== Addome ===
Riga 139:
Ogni urite ha una forma riconducibile a quella di un anello in cui si distinguono quattro aree: una dorsale (''urotergo''), una ventrale (''urosterno'') e due membranose laterali, a volte sclerificate per espansione dello sclerite ventrale o di quello dorsale. Gli uriti sono articolati tra loro dalla ''membrana intersegmentale'', una struttura elastica e flessibile, che permette la dilatazione della regione e una certa mobilità.
 
Le appendici addominali sono in genere poco evidenti in confronto a quelle toraciche e cefaliche. Nella maggior parte degli insetti sono presenti gli organi genitali esterni (''gonapofisi'' o armature genitali): nei maschi è presente l{{'}}''organo copulatore'', formato da espansioni del IX urosterno; nelle femmine l{{'}}''ovopositore'', formato da espansioni del VIII e IX urosterno. L'ovopositore può raggiungere anche un notevole sviluppo in alcuni gruppi sistematici; talora si trasforma in ''aculeo'' e diventa uno strumento di offesa e difesa; in altri può essere del tutto assente e la funzione viene svolta da altre strutture che prendono la denominazione di ''ovopositore di sostituzione''.<ref>{{Cita|Zanetti|p. 80}}</ref>
 
Altre appendici diffuse in molti Insetti sono i ''cerci'', inseriti ai lati dell'ultimo urite. Rudimentali o assenti negli ordini meno evoluti, in alcuni gruppi sistematici possono raggiungere un notevole sviluppo. Nelle [[larva|larve]] sono spesso presenti processi che svolgono varie funzioni. Le più diffuse sono le [[pseudozampe]] delle [[larva eruciforme|larve eruciformi]].
Riga 277:
In entrambi i sessi, l'apparato dispone di ''ghiandole accessorie'', che riversano i secreti nel tratto prossimale del gonodotto comune. I secreti hanno funzioni diverse, secondo i sessi e le specie, e possono coesistere differenti tipi ghiandolari nello stesso individuo. Il secreto del maschio svolge in genere la funzione di lubrificante e di nutrizione degli spermatozoi. Nella femmina la natura e la funzione del secreto dipendono essenzialmente dal tipo ghiandolare. Le ghiandole più comuni sono dette ''colleteriche'' e il loro secreto è usato come coadiuvante dell'ovideposizione, come collante per le uova, per la costruzione di ooteche, ecc. Altre ghiandole, dette ''spermofile'', secernono un fluido nutritivo per gli spermatozoi conservati nella spermateca. Negli [[Apocrita|Imenotteri Apocriti]] sono presenti anche le ''ghiandole velenifere'': il loro secreto, emesso con l'ovopositore o con l'aculeo, ha un'azione associata all'ovideposizione oppure integra la funzione secondaria di strumento di offesa e difesa nelle femmine sterili.
 
Gli organi genitali esterni si differenziano in genere come processi degli [[Glossario entomologico#urosterno|urosterni]] costituendo l'armatura genitale, importante elemento di determinazione tassonomica. Nel maschio è differenziata dal IX urosterno e forma l{{'}}''organo copulatore'' o [[edeago]], impiegato per l'accoppiamento. L'edeago può mancare negli insetti primitivi: in questo caso gli spermatozoi sono rilasciati all'esterno in capsule, dette ''spermatofori'', che saranno poi prelevate e introdotte dalla femmina. Nella femmina, l'armatura genitale, detta ''ovopositore'', è differenziata dagli urosterni VIII e IX ed è generalmente composta da tre coppie di valve, talvolta di lunghezza eccezionale. È utilizzato come organo per la deposizione delle uova e può anche perforare tessuti vegetali o animali.<ref>{{Cita|Zanetti|pp. 79-80}}</ref> In diversi Insetti, l'ovopositore può mancare del tutto oppure è sostituito funzionalmente da adattamenti degli ultimi uriti, che prendono il nome di ''ovopositore di sostituzione''. Negli [[Aculeata|Imenotteri Aculeati]] l'ovopositore subisce un adattamento anatomico e funzionale che lo trasforma in strumento di offesa e difesa; in questo caso prende il nome di ''aculeo'' o ''pungiglione''.
 
== Biologia ==
Riga 475:
*{{en}} Chris Durden, ''[http://www.tpwd.state.tx.us/publications/pwdpubs/media/pwd_bk_p4000_0043.pdf Learn about... Texas Insects. A Learning and Activity Book]'', Elena T. Ivy (art director), Austin, Texas Parks and Wildlife Press, 1999, ISBN 1-885696-27-2.
*Guido Grandi, ''Istituzioni di entomologia generale'', Bologna, Calderini, 1966, ISBN 88-7019-084-6.
*{{cita libro|titolo=Vita degli animali|autore=Bernhard Grzimek|wkautore=Bernhard Grzimek|annooriginale=1969|anno=1970|editore=Bramante|città=Milano|volume=2|traduttore=Maria Luisa Minelli|cid=Grzimek}}
*Aldo Pollini, ''Manuale di entomologia applicata'', Bologna, Edagricole, 2002, ISBN 88-506-3954-6.
*{{cita libro|autore=Antonio Servadei, Sergio Zangheri e Luigi Masutti|titolo=Entomologia generale ed applicata|città=Padova|editore=CEDAM|anno=1972|cid=Servadei et al.}}
*{{cita libro|autore=Václav Jan Staněk|titolo=Enciclopedia illustrata degli insetti|traduttore=Elisabetta Ghisotti Steinman|editore=Librerie Accademia|anno=1978|cid=Staněk}}
*{{cita libro|autore=Ermenegildo Tremblay|titolo=Entomologia applicata|volume=Volume I|ed=3|città=Napoli|editore=Liguori Editore|anno=1985|ISBN=88-207-0681-4|cid=Tremblay}}
* {{en}} Vincent B. Wigglesworth, ''Insect Physiology'', Londra, Meuthuen & Co., 1934.
*{{cita libro|titolo=Il mondo degli insetti|autore=Adriano Zanetti|anno=1975|editore=Arnoldo Mondadori|città=Milano|cid=Zanetti}}
 
== Voci correlate ==