Giorgio Parodi: differenze tra le versioni
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Il 6 agosto 1917, su uno [[Hanriot HD.1]], abbatté un dirigibile Drachen ed un ricognitore Brandenburg vicino a [[San Stino di Livenza]].
In quel periodo conobbe alla Stazione idrovolanti di Venezia il meccanico di aerei [[Carlo Guzzi]],<ref name=Pannullo/> col quale condivideva la passione per le [[motocicletta|moto]] e le corse motociclistiche.<ref group=N>Insieme a Guzzi e Parodi avrebbe dovuto esserci come socio anche l'aviatore e commilitone Giovanni Ravelli, che però decedette in un incidente aereo nel corso del 1919. L’aquila d’oro ad ali spiegate che si vede su tutte le moto della Guzzi rappresenta la presenza eterna di Giovanni Ravelli nella società e fu adottata per espresso desiderio di Parodi e Guzzi.</ref> Grazie a un prestito di
La prima moto sviluppata dai due fu la ''G.P.'', nome derivato dalle iniziali di Guzzi e Parodi. "G.P." erano però anche le sue iniziali, per cui Giorgio, onde evitare fraintendimenti e con un grande gesto di lealtà e di generosità verso il progettista Carlo Guzzi, decise di cambiare il nome della moto commerciale derivata dalla G.P. (la ''Normale'') in ''Moto Guzzi'', riservandosi la scelta del logo con l'aquila d'oro, simbolo degli aviatori militari.<ref name=Pannullo/>
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Nel periodo tra le due guerre fu pilota istruttore e da competizione. Vinse l'[[Avioraduno]] Sahariano tenutosi a [[Tripoli]] nel 1935,<ref>''Il genovese Giorgio Parodi vince l'avioraduno sahariano'', in ''Le vie dell'aria'', 9 giugno 1935.</ref> e poi il IV Avioraduno del Littorio, tenutosi a [[Rimini]] il 15 luglio [[1939]]. Nello stesso anno e a bordo dello stesso aereo [[SAI Ambrosini 7|SAI 7]], conquistò il primato mondiale di velocità di volo in circuito chiuso sulla distanza di 100 km, alla media di 392 km/h.
Nel campo motociclistico Parodi rappresentò la vera anima sportiva della Moto Guzzi, in perenne "lotta" con il socio Carlo Guzzi che avrebbe preferito dedicare i suoi preziosismi tecnici esclusivamente a migliorare l'affidabilità, le prestazioni e il comfort della produzione di serie.<ref name="Perrone">Gianni Perrone, ''Moto Guzzi 4 "La Romana"'', ''[[Moto Storiche]]'' - 12/1997, [[Editoriale C&C]], [[Milano]].</ref>
L'attività sportiva della Guzzi, sotto la direzione di Parodi, fu improntata alla minuziosa attenzione e controllo di ogni particolare, oltre che a uno spirito di competizione che si rifaceva alle norme cavalleresche osservate dagli aviatori della prima guerra mondiale.<ref name=Perrone/>
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