Matteo Messina Denaro: differenze tra le versioni

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Nel [[1992]] Messina Denaro fece parte di un gruppo di fuoco, composto da mafiosi di [[Brancaccio (Palermo)|Brancaccio]] e della [[provincia di Trapani]], che venne inviato a [[Roma]] per compiere appostamenti nei confronti del presentatore televisivo [[Maurizio Costanzo]] e per uccidere [[Giovanni Falcone]] e il ministro [[Claudio Martelli]], facendo uso di [[AK-47|kalashnikov]], fucili e [[Revolver (arma)|revolver]], procurati da Messina Denaro stesso<ref name="autogenerato3" />; qualche tempo dopo, però, il ''boss'' [[Salvatore Riina]] fece ritornare il gruppo di fuoco, perché voleva che l'attentato a Falcone fosse eseguito diversamente<ref>{{Cita news|url=http://www.parlamento.it/application/xmanager/projects/parlamento/Reso.steno.26.3.2012Int..pdf|titolo=Audizione del procuratore Sergio Lari dinanzi alla Commissione Parlamentare Antimafia - XVI LEGISLATURA|editore=Parlamento della Repubblica Italiana|data=|formato=pdf|accesso=10 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190331070025/http://www.parlamento.it/application/xmanager/projects/parlamento/Reso.steno.26.3.2012Int..pdf|dataarchivio=31 marzo 2019|urlmorto=sì|pubblicazione=}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.misteriditalia.it/stragi1993/ILPROCESSODI1GRADO(udienzaperudienza).pdf |titolo=Processo di 1º grado per le stragi del 1993|editore=www.misteriditalia.it|formato=pdf|data=|accesso=10 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181214065706/http://www.misteriditalia.it/stragi1993/ILPROCESSODI1GRADO(udienzaperudienza).pdf|dataarchivio=14 dicembre 2018|urlmorto=no}}</ref>. Nel luglio [[1992]] Messina Denaro fu tra gli esecutori materiali dell'omicidio di Vincenzo Milazzo (capo della ''[[cosca]]'' di [[Alcamo]]), che aveva cominciato a mostrarsi insofferente all'autorità di Riina; pochi giorni dopo, Messina Denaro strangolò barbaramente anche la compagna di Milazzo, Antonella Bonomo, che era incinta di tre mesi: i due cadaveri furono poi seppelliti nelle campagne di [[Castellammare del Golfo]]<ref>{{Cita web |url=http://books.google.it/books?id=j2ZXoy-XO5MC&pg=PT101&lpg=PT101&dq=vincenzo+milazzo+giovanni+brusca&source=bl&ots=c3biJSZr07&sig=LKP8PPCBYAYIMz6MJAi3p2ZFb7A&hl=it&sa=X&ei=it5rUtTYAYXLswaRvYHgCg&ved=0CFwQ6AEwCg#v=onepage&q=vincenzo%20milazzo%20giovanni%20brusca&f=false |titolo=Maurizio Torrealta e Giorgio Mottola, ''Processo allo stato'', 2012 |accesso=26 ottobre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029192735/http://books.google.it/books?id=j2ZXoy-XO5MC&pg=PT101&lpg=PT101&dq=vincenzo+milazzo+giovanni+brusca&source=bl&ots=c3biJSZr07&sig=LKP8PPCBYAYIMz6MJAi3p2ZFb7A&hl=it&sa=X&ei=it5rUtTYAYXLswaRvYHgCg&ved=0CFwQ6AEwCg#v=onepage&q=vincenzo%20milazzo%20giovanni%20brusca&f=false |dataarchivio=29 ottobre 2013 |urlmorto=no }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/21/sono-mostri-barbari-antonella-era-incinta.html|titolo=' SONO MOSTRI, BARBARI ANTONELLA ERA INCINTA E L'HANNO UCCISA'|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=21 dicembre 1993|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181214115658/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/21/sono-mostri-barbari-antonella-era-incinta.html|dataarchivio=14 dicembre 2018|urlmorto=no}}</ref>. In seguito, Messina Denaro fece anche parte del gruppo di fuoco che compì il fallito attentato al vicequestore Calogero Germanà, a [[Mazara del Vallo]] (14 settembre [[1992]])<ref>{{Cita web|url=http://archivio.antimafiaduemila.com/notizie-20072011/32-mafia-eventi/9016-cosa-nostra-e-il-fallito-attentato-al-commissario-rino-germana.html|titolo=Cosa nostra e il fallito attentato al commissario Rino Germana'|autore=Rino Giacalone|editore=ANTIMAFIADUEMILA|data=14 settembre 2008|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181214065210/http://archivio.antimafiaduemila.com/notizie-20072011/32-mafia-eventi/9016-cosa-nostra-e-il-fallito-attentato-al-commissario-rino-germana.html|dataarchivio=14 dicembre 2018|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://books.google.it/books?id=bvwtED1WEXkC&pg=PT1021&dq=rino+german%C3%A0+attentato+bagarella+mazara+del+vallo&hl=it&sa=X&ei=g0ltUunoF4OytAag2YG4Bg&ved=0CD4Q6AEwAg#v=onepage&q=rino%20german%C3%A0%20attentato%20bagarella%20mazara%20del%20vallo&f=false |titolo=Saverio Lodato, ''Quarant'anni di mafia: Storia di una guerra infinita'', 2008 |accesso=27 ottobre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029194040/http://books.google.it/books?id=bvwtED1WEXkC&pg=PT1021&dq=rino+german%C3%A0+attentato+bagarella+mazara+del+vallo&hl=it&sa=X&ei=g0ltUunoF4OytAag2YG4Bg&ved=0CD4Q6AEwAg#v=onepage&q=rino%20german%C3%A0%20attentato%20bagarella%20mazara%20del%20vallo&f=false |dataarchivio=29 ottobre 2013 |urlmorto=no }}</ref>.
 
Dopo l'arresto di Riina, Messina Denaro fu favorevole alla continuazione della strategia degli [[Bombe del 1992-1993|attentati dinamitardi]], insieme ai ''boss'' [[Leoluca Bagarella]], [[Giovanni Brusca]] e ai fratelli Filippo e [[Giuseppe Graviano]]<ref>{{Cita news|url=http://www.misteriditalia.com/stragi1993/lasentenza/19Lastrategiamafiosa.pdf|titolo=Le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia - Atti del processo di 1º grado per le stragi del 1993|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131227233619/http://www.misteriditalia.com/stragi1993/lasentenza/19Lastrategiamafiosa.pdf|dataarchivio=27 dicembre 2013}}</ref><ref>[http://www.antimafiaduemila.com/200805105104/articoli-arretrati/i-pentiti-del-terzo-millennio.html I pentiti del terzo millennio] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131019072600/http://www.antimafiaduemila.com/200805105104/articoli-arretrati/i-pentiti-del-terzo-millennio.html |data=19 ottobre 2013 }} Antimafiaduemila.com</ref>; Messina Denaro mise infatti a disposizione un suo uomo, Antonio Scarano (spacciatore di droga di origini calabresi residente a [[Roma]]), per fornire supporto logistico al gruppo di fuoco palermitano che compì gli attentati dinamitardi a [[Firenze]], [[Milano]] e [[Roma]], che provocarono in tutto dieci morti e 106 feriti, oltre a danni al patrimonio artistico<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/online/cronaca/riina/conferma/conferma.html|titolo=Autobombe '93, per l'accusa ergastoli da confermare|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|citazione = la strategia di attacco terroristico al patrimonio culturale del Paese sarebbe stata decisa dai vertici di Cosa Nostra già alla fine del '92|data=2 dicembre 2000|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180124005823/http://www.repubblica.it/online/cronaca/riina/conferma/conferma.html|urlmorto=no}}</ref>. Organizzò poi l'attentato ai danni di Totuccio Contorno, coadiuvato da Leoluca Bagarella.
 
Nell'[[estate]] [[1993]], mentre avvenivano gli attentati dinamitardi, Messina Denaro andò in vacanza a [[Forte dei Marmi]] insieme ai fratelli Filippo e [[Giuseppe Graviano]] e da allora si rese irreperibile, dando inizio alla sua lunga latitanza. Da allora, nei suoi confronti venne emesso un mandato di cattura per [[associazione mafiosa]], [[omicidio]], strage, devastazione, detenzione e porto di materiale esplosivo, [[furto]] e altri reati minori<ref name="autogenerato3" /><ref name="inchieste.repubblica.it">{{Cita web