Utente:ArchImage74/Sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 14:
Inoltre le rigide regole stilistiche ed i limiti tecnici dell’epoca costringevano i fotografi a scattare dalla solita angolazione della macchina da presa, riproducendo una copia delle più emblematiche scene del film. Le immagini erano documentariste e prive di qualsiasi creatività. A volte era proprio il regista a dare indicazioni al fotografo. Questo era un chiaro segnale di una non ancora riconosciuta professionalità.
Nel cinema non esisteva ancora la possibilità di visionare immediatamente le scene girate, come accade oggi. Di grande aiuto fu l'invenzione nel 1947 delle istantanee Polaroid, che vennero usate sempre con parsimonia, visto l’alto costo.
Spesso gli attori venivano anche richiamati sulla scena per riprodurre le pose del film. Questo tipo di fotografie vennero chiamate “posati” e sarebbero servite per manifesti e locandine. Negli anni ’50 questa tendenza diminuì, perché comparirono sui set cinematografici nuove figure di fotografi provenienti dalle agenzie di cronaca. Erano abituati a cogliere l’attimo, perciò non avrebbero avuto più bisogno dei “posati”. Fotografavano a ritmi incalzanti, vendendo i loro servizi ai giornali. Fornivano quotidianamente il lavoro svolto anche al regista che decideva le immagini giuste da trasformare in locandine per la promozione del film. La pubblicità dei film verso il grande pubblico attraverso le immagini delle locandine fu un’ottima strategia soprattutto dove era presente il fenomeno dell'analfabetismo.
|